UN BORGO DAL SAPORE SANNICOLESE

Casolla: è opera dell’esponente nei “Neoborbonici” sannicolesi, Fiore Marro, la lapide a ricordo dei Caduti delle Due Sicilie


L'antico borgo di Casolla ha uno scrigno che è Piedimonte di Casolla, con le sue antiche chiese e dove ogni maggio si tiene una festa ricca di suggestioni che è quella dell'Ascensione.
La ricorrenza prevede un rito antico dal sapore pagano quale la benedizione delle acque, che si celebra presso la scalinata della chiesa di S. Rufo, una evocazione di ricordi di un passato che affonda le radici nel presente.
Quest'anno la kermesse tifatina oltre a presentare i suoi consueti aspetti religiosi opera una incursione nella storia del territorio con un evento particolare: l'apposizione di una lapide in ricordo dei combattenti borbonici. L'occasione è data dall'episodio di guerra che si svolse intorno e dentro il palazzo Cocozza. Un cruento scontro tra "piemontesi" e “napoletani”, un conflitto in cui peraltro l'antica magione fu bruciata. Episodio, tra tanti, che parla della ruota rossa della storia che è passata nelle nostre strade. Per la prima volta in Campania verrà eretta una targa per i combattenti borbonici, che, pur difendendo le loro case e la loro terra, vennero oscurati dalla propaganda risorgimentalista.
La manifestazione, dal chiaro carattere duosiciliano, si realizza sull'onda della rinascita del sentimento identitario, che oramai affiora in più occasioni in Terra di Lavoro.
Promotore dell'evento è l'associazione “Il Giglio tifatino”, rappresentata da Giuseppe Vozza e Mimmo Corvo di Casolla, che hanno inserito la commemorazione nell'ambito della festa tifatina a cui partecipano attivamente.

La lapide è stata scolpita in prima persona dalla rara professionalità dell'esponente neoborbonico Fiore Marro, che corona così un sogno a lungo cullato: quello di dare il giusto riconoscimento ai combattenti del regno.

Associati all'evento sono, ovviamente, il movimento neoborbonico, che sarà presente in prima linea con i suoi militanti di San Nicola la Strada, e l'associazione Terra Nostra di Caserta, da sempre all’avanguardia nell’impegno teso alla riscoperta delle nostre radici. Il giorno 20 maggio, alle ore 21, si scoprirà il piccolo monumento e seguirà la benedizione dell'Arciprete Don Enzo De Caprio con il raccoglimento dei presenti e l'esecuzione del silenzio fuori ordinanza da parte di un trombettiere.
All'evento sono invitati tutti i casertani che hanno a cuore la loro storia, compresi tutti i politici da cui si spera maggiore attenzione per le frazioni della città tifatina.