Noi adolescenti, noi i più penalizzati dal Covid-19

“Noi siamo il futuro e dobbiamo costruirlo su solide basi, rappresentate da rapporti reali. La nostra speranza è di poter ritornare alla vecchia normalità per apprezzare di più le cose semplici di una vita complicata”. 

-PENSIERI, PAROLE & MOUSE di Emanuela Nacar-

Fine gennaio 2020, un virus subdolo stava per cambiare radicalmente le nostre vite.
Fine febbraio, ultime uscite di gruppo con amici per condividere emozioni, per poi affrontare un allontanamento sociale causato dalla pandemia.
Il COVID-19, o malattia respiratoria acuta da SARS-CoV-2, e più semplicemente malattia da coronavirus 2019, è una malattia infettiva respiratoria causata dal virus denominato SARS-CoV-2 appartenente alla famiglia dei coronavirus. Una persona infetta può presentare sintomi dopo un periodo di incubazione che può variare tra 2 e 14 giorni circa, durante i quali può comunque essere contagiosa. Il coronavirus colpisce principalmente il tratto respiratorio inferiore e provoca una serie di sintomi descritti come simil-influenzali, tra cui febbre, tosse, respiro corto, dolore ai muscoli, stanchezza e disturbi gastrointestinali. Nei casi più gravi può verificarsi una polmonite, sepsi e shock settico, fino ad arrivare al decesso del paziente. Non esiste un vaccino o un trattamento specifico per questa malattia. Attualmente il trattamento consiste nell'isolare il paziente e nel gestire i sintomi clinici. Questa pandemia ha causato centinaia di migliaia di morti, restrizione dei rapporti sociali, distrutto l’economia di interi paesi facendo subire le catastrofiche conseguenze alla popolazione in preda al panico totale.

La situazione che stiamo attualmente vivendo è uno spaccato di vita quotidiana che ci segnerà per molto tempo, in quanto la specie umana è in continua evoluzione; quindi per ora il genere umano di fronte a questa pandemia globale si è adattata e per questo dovrà convivere con delle regole ben impostate da rispettare.
Sicuramente l’uomo sarà spronato ad andare avanti e a superare alla grande questa nuova realtà.
Siamo tutti in fermento per quando finirà questa brutta e spiacevole situazione di allontanamento sociale e quindi aspettiamo con ansia il poterci di nuovo abbracciare, anche darci solo la mano, perché noi adolescenti siamo il futuro e dobbiamo costruirlo su solide basi, rappresentate da rapporti reali.

Penso che noi ragazzi siamo stati i più penalizzati in questa situazione. Mi ritrovo ogni giorno ad affrontare una condizione di solitudine, rapportandomi con i miei amici se non tramite i famigerati social. Trascorro le mie giornate studiando tramite videolezioni (la didattica a distanza che ha momentaneamente sostituito le normali lezioni scolastiche), dedico parte del tempo al mio benessere fisico e fantastico con i miei amici su quel che sarà il futuro. Mi sento in un certo qual modo parte integrante di una nuova era, una riscoperta di vecchi valori; anche il semplice chiacchierare durante la cena mi rende felice e complice di una velocità del tempo che ora sembra rallentare. Spero che quando si torni alla vecchia normalità, si possa sempre ricordare questi momenti con un tenero sorriso.

Emanuela Nacar

©Corriere di San Nicola 

(foto da youreducation.it e ilfaroonline.it)