Covid e chiusura delle chiese

Angelo Pezzullo: “L’amatissimo Papa Francesco, smentendo i Vescovi, ha ricordato il comandamento dell'obbedienza ed ha invitato al rispetto delle regole”.

-PENSIERI, PAROLE & MOUSE di Angelo Pezzullo-

La presa di posizione della CEI sulla mancata riapertura delle chiese ha innescato un acceso dibattito anche naturalmente sui social.

In particolare sulla pagina Facebook de “La vera rinascita” è stato pubblicato un video in cui un alto prelato contesta violentemente l'operato del Presidente del Consiglio dei Ministri le cui parole sono assimilate a dei macigni contro un dialogo ritenuto indispensabile. Conte in questo video è stato esplicitamente accusato di avere violato la libertà di culto.

I commenti a tale video, da parte degli iscritti al gruppo, sono stati di parziale adesione. Ci si chiedeva anche, se fosse possibile, in questo momento di grave crisi, che la celebrazione “on line” fossero ritenute valide. Su questo punto ci sono stati molti dubbi e distinguo, concordando invece che, con le dovute precauzione, si potesse senz'altro riprendere la partecipazione alle liturgie.

Di contro qualcuno ha ricordato la diffusione del contagio e le vittime dovute ad un incontro religioso nel salernitano che ha provocato il necessario isolamento dell'intera comunità disposto dal Presidente De Luca.

Si lamentava anche che i pazienti deceduti per Covid non avessero potuto avere neanche il conforto del saluto dei propri cari.

Richiesto di esprimere il mio parere, avevo scritto: “Quello che era veramente triste era non potere salutare i propri morti. Ora questo è consentito sia pure in modo ristretto. Trovo sbagliato l'atteggiamento della CEI soprattutto in previsione di prossimi allentamenti delle misure restrittive ed in considerazione delle attuali possibilità tecnologiche che ci hanno consentito di partecipare alle celebrazioni da casa e probabilmente in maniera anche più coinvolgente. Credo che "ricordati di santificare le feste" non significa di dovere andare fisicamente in Chiesa. Il Presidente Casavola ha precisato che, in momenti particolari come quello che stiamo vivendo, le limitazioni alle libertà personali non sono in contrasto con la Costituzione.

La libertà di culto non è messa in discussione, ma non è possibile consentire che vi siano degli assembramenti. Bisogna essere in grado di assicurare il distanziamento sociale che ancora oggi è la più efficace arma contro la diffusione del virus.”

La risposta dell'amministratore del gruppo, Luigi Iaquinta, è stata la seguente: “ti consiglierei di rivedere bene i dogma ecclesiastici. La messa domenicale deve essere ascoltata in chiesa non a casa e la comunione deve essere fisicamente presa in chiesa. Il resto è virtuale e contingente alla fase emergenziale che a mio parere almeno dalle parti nostre, con le dovute cautele, sembra consentire da subito la ripresa delle celebrazioni”.

Sul giornale “Il Mattino” di martedi 28 u.s. è stato pubblicato un articolo col pensiero di Carlo Nordio, intitolato: “LA SCIENZA TUTELA ANCHE LA FEDE”. Nordio, pur riconoscendo le ragioni della Chiesa, ritiene la reazione della CEI, espressa dal Cardinale Bassetti, eccessiva soprattutto provenendo da una Istituzione che riconosce nella “Prudenza” una delle virtù cardinali.

Le mie perplessità in merito da una parte alla necessità di tutelare la salute dei cittadini, che, come è noto, è sancito dalla nostra Costituzione, e dall'altra del rispetto delle libertà individuali, sono state dissipate e confortate dal nostro amato Papa Francesco. Il Papa, smentendo i Vescovi, ha ricordato il comandamento dell'obbedienza ed ha invitato al rispetto delle regole.

Desidero condividere l'insegnamento di Papa Francesco ed augurare che al più presto potremo riprendere la frequentazione dei luoghi di culto.

Angelo Pezzullo
(Presid. Com. Scientif. Fondazione La Casa della Speranza)
©Corriere di San Nicola