Larsec: una corsa di solidarietà con associazioni e volontari

Qui, dove la camorra non vince. Qui, dove ci sono parrocchie, associazioni, volontari, comuni cittadini che nel silenzio aiutano chi ha bisogno.
Altro che vuoti slogan che fanno solo ridere, come "lo Stato -o il Comune- ti aiuta"...

I giorni della Pandemia sono pericolosi, in modo particolare in alcune zone, dove basta poco perché tanti sforzi vadano in fumo, dove la normalità è sempre una scommessa e una sfida da vincere. A Secondigliano, ad esempio, si sta vincendo; e la bellezza sta trionfando sul degrado. Anche in quella parte di Napoli, come in altre, ci sono parrocchie, associazioni, volontari, comuni cittadini che nel silenzio aiutano chi ha bisogno.

Il nostro giornale già ha avuto modo di parlare di Larsec, l’associazione che opera nel quartiere Secondigliano, che in occasione del lockdown ha contattato commercianti e altre associazioni per aiutare famiglie in difficoltà, lavorando oltre gli slogan vuoti, i soliti (quelli che fanno solo ridere-ndd), come "la scuola non si ferma", "l’emergenza non si ferma" e "lo Stato (-o il Comune- ndd) ti aiuta"...
Qui lo Stato si vede poco, molte cose si sono fermate (scuola e lavoro) e la malavita è pronta ad approfittare della debolezza dei più sfortunati.

Larsec in questi giorni ha collaborato con un’associazione del rione Sanità, con la Fondazione Giancarlo Siani, con molti commercianti, con chi ha donato sacchetti, con chi ha offerto il trasporto, con chi ha teso la mano, con fiducia, come in una catena per il bene; ha fatto tutto questo contro la camorra, per evitare che quella bruttura s’impadronisse di nuovo di quelle belle speranze, che oggi fioriscono come una nuova primavera.
Il Presidente di Larsec–Secondigliano, Vincenzo Strino, ha ringraziato anche una giovane giornalista, Claudia Procentese, che ha parlato di questa bellissima storia di coraggio e solidarietà su L’Espresso, con un reportage, nel quale ha reso evidente come si è impedito che il Covid-19 potesse causare danni sociali molto più disastrosi di ciò che la televisione racconta.
Non molto tempo fa un altro scrittore giornalista, sotto scorta, divenuto famoso con un libro sulla camorra, proprio su L’Espresso aveva nuovamente scritto di Napoli e di Secondigliano; ma nulla di nuovo, aveva parlato sempre delle stesse cose, solo che il mondo sta cambiando e c’è sempre meno posto per il solito.
Qualche giorno fa qualcuno è ripartito, qualcuno ha riaperto, riacceso, ripreso dove aveva lasciato prima; c’è solo da chiedersi se abbiamo ripreso la stessa vita di sempre (la solita) o se ne abbiamo iniziato una nuova, immaginandola e sognando un mondo più giusto, perché nel tempo in cui siamo stati chiusi il mondo è cambiato. Comunicatelo anche a Roberto Saviano.


Giovanna Angelino 
©Corriere di San Nicola

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(immagini: Larsec fan page Fb)