Carrello solidale, il GRAZIE del sindaco ai CITTADINI

Lodevole gesto di Marotta, che attesta la GENEROSITA’ DEI SANNICOLESI.

Ma il Comune, oltre a gestire quello che donano i comuni cittadini, non potrebbe smetterla di fare il taccagno e cacciare qualcosa di soldi anche lui per venire incontro ai bisognosi?


Inizia così un comunicato stampa del Comune: «”A San Nicola la Strada il cuore viaggia sul carrello”: con queste parole, in apertura del comunicato stampa diffuso lo scorso 27 marzo, l’Amministrazione Comunale di San Nicola la Strada, guidata dal Sindaco Vito Marotta, lanciò un appello alla cittadinanza per raccogliere derrate alimentari per aiutare chi era in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus».

Tutto bello, certamente, ci mancherebbe, e non si può non esserne contenti.

Una premessa, però, e pensiamo doverosa, va fatta, per amore della precisione, per dare a Cesare quello che è di Cesare e senza togliere nulla a nessuno.

L’idea di aiutare i cittadini in stato di bisogno a causa dell’ emergenza-virus non è partita in primis dall’amministrazione, ma da PRIVATI CITTADINI.

E’ tutto spiegato nel nostro articolo del 27 marzo (Aiuto ai bisognosi in tempo di Covid: cittadini propongono, comune promuove).

Il Comune, in effetti, non fu lui ad “inventare” l’iniziativa, ma -e questo gli va senz’altro riconosciuto- ebbe la sensibilità di sposare tempestivamente l’input partito da volontari cittadini sensibili ai problemi sociali e al richiamo della solidarietà. La proposta fu lanciata con messaggi inviati al sindaco e, contemporaneamente, al Corriere di San Nicola (li conserviamo nel nostro archivio).
E bisogna anche dare atto che tutte le persone impegnate nella “gestione” dell’iniziativa hanno collaborato attivamente. Soprattutto la PROTEZIONE CIVILE guidata da Ciro De Maio, che è stata -e crediamo che nessuno possa metterlo in dubbio- la vera protagonista, il vero perno di questa operazione, con i suoi volontari a LAVORARE, correre di qua e di là, a ritirare la merce presso i supermercati, confezionare i pacchi e consegnarli agli aventi diritto.
E’ stata, insomma, la Protezione Civile (a cui anche noi abbiamo segnalato diversi cittadini in stato di bisogno che si erano rivolti al nostro giornale) il vero fulcro centrale dell’iniziativa.

A riconoscerlo, nel comunicato, è anche il sindaco, del quale è da apprezzare il gesto di rivolgersi ai sannicolesi per esaltarne la grande generosità e per fare il consuntivo dell’operazione: 14.825 pezzi (pasta, latte a lunga conservazione, farina, biscotti, olio, zucchero, caffè, pomodori, sugo e prodotti in scatola e poi altri freschi nel corso degli ultimi due mesi) per un totale di 7,8 tonnellate di prodotti distribuiti a 862 famiglie a più riprese.

A nome di tutta l’Amministrazione Comunale di San Nicola la Strada, Vito Marotta (persona educata, non presuntuosa, uno che sa sempre dire grazie) ha, appunto, ringraziato «tutti i cittadini che hanno partecipato all’iniziativa del “carrello solidale” donando spontaneamente e gli esercizi commerciali che hanno aderito alla campagna di raccolta di beni alimentari e che hanno conservato i prodotti donati per destinarli alle famiglie in sofferenza a causa dell’emergenza Coronavirus. Grazie a tutti ancora una volta. Le prove della “nostra” solidarietà sono il segno che i sannicolesi, come in alte altre città, hanno saputo aiutare i più sfortunati».

«La distribuzione dei “pacchi alimentari”
-conclude il comunicato- proseguirà, come in precedenza, a cura delle Caritas delle due parrocchie di San Nicola la Strada; in ogni caso sarà possibile contattare la Protezione Civile al numero 0823 452242 per eventuali successive azioni di solidarietà».

Eventuali successive azioni di solidarietà...

Certo, sarebbe ancora più bello se anche il Comune, oltre ad aver gestito quello che hanno donato i cittadini, "cacciasse" qualcosa di soldi anche lui per venire incontro ai bisognosi.
Insomma, non ci sembra giusto che il Comune si faccia bello solo con la generosità dei cittadini, acquisendo per se meriti altrui...

E qui estendiamo il concetto a tutti gli enti locali.
Insomma, tutti i soldi e gli alimenti che le cosiddette politiche sociali (sinceramente, alla luce della considerazione, questa definizione ci fa un po’ sorridere) si vantano di assegnare ai cittadini poveri o impoveriti dal covid non sono soldi dei comuni.
I comuni non hanno cacciato un tubo di niente.
I comuni non hanno regalato niente a nessuno.
I soldi li hanno cacciati di propria tasca i cittadini.
I comuni non hanno fatto altro che “gestire” -certamente con oculatezza, senza raccomandazioni e senza deviazioni- soldi donati dai cittadini e alimenti acquistati dai cittadini e messi nei carrelli dei supermercati.
I Comuni hanno semplicemente fatto leva sulla generosità dei cittadini e su qualche esborso regionale o statale. In altre parole, ancora più...povere, i signori Comuni hanno solo raccolto e distribuito quello che hanno donato i cittadini o qualcosa che hanno cacciato regioni e stato.
Né più né meno.
Nessuno, dunque, può ergersi ad “eroe” (si fa per dire). Gli unici a poterlo fare, e che però mai lo farebbero, sono solo ed esclusivamente i cittadini.

Ma ritorniamo ai fatti di casa nostra...
I soldi al Comune di San Nicola la Strada ci sono eccome!
Abbastanza per venire un po' incontro agli indigenti e per aiutare, soprattutto in questi duri tempi, alcune associazioni locali dagli alti scopi umanitari, che il Comune stesso prima ha presentato, gonfiandosi il petto, e poi ha miseramente abbandonato al loro destino, non offrendo neanche un simbolico contributo di qualche euro in occasione di manifestazioni di beneficenza dai sodalizi stessi organizzate per raccogliere fondi. 
I cittadini sannicolesi continuano ad essere spolpati, a pagare le tasse al massimo delle aliquote e le spese per servizi comunali al massimo degli importi, nonostante il periodo di ”emergenza per dissesto finanziario” sia finito da due anni e nonostante i contributi pecuniari ottenuti recentemente, a causa dell’ “emergenza per Covid”, da regione campana e stato italiano. 
Insomma, sarebbe proprio il caso che il Comune di San Nicola la Strada la smettesse di fare il taccagno... 
Speriamo.

Nicola Ciaramella
©Corriere di San Nicola