Decadentismo Giuglianese: verso le elezioni comunali

Presentate le liste elettorali nel terzo comune non capoluogo più popoloso d’Italia

Il 20 e 21 settembre 2020 si voterà anche a Giugliano, come in tanti altri comuni italiani. Negli ultimi tempi, purtroppo, siamo stati abituati a campagne elettorali sempre più dure e aspre, tanto che qualcuno alla parola Politica ha iniziato a prendere il Plasil. Non osservo particolarmente le campagne elettorali delle altre regioni o comuni, ma posso dire che a Giugliano il buongiorno si vede dal mattino, come recita un famoso proverbio. Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio; infatti, fra la numerosa schiera di aspiranti consiglieri, troviamo anche gente competente, con esperienze politiche e un buon grado d’istruzione. Non ci si può candidare contando sulla simpatia o sulle cosiddette conoscenze, in alcuni casi. Ma serve davvero questo per amministrare una città? Amici, parenti e affini? Confucio diceva: Il Maestro disse a un suo allievo: “Yu, vuoi che ti dica in che cosa consiste la conoscenza? Consiste nell’essere consapevoli sia di sapere una cosa che di non saperla. Questa è la conoscenza”. Sta di fatto, che Giugliano, come sempre si avvia alle elezioni con una campagna elettorale che non promette nulla di buono. Potremmo anche noi ricorrere al Plasil, ma la verità è che tutto è politica: le strade maleodoranti, la delinquenza e i mancati controlli. Proprio qualche sera fa migliaia di cittadini si sono barricati in casa, a causa di un gigantesco incendio di rifiuti speciali nel campo Rom di Giugliano. Il terzo comune più popoloso d’Italia è un territorio vastissimo e difficile da governare e le amministrazioni che si sono succedute non sono riuscite a fare ciò che andava fatto davvero per questa città, a iniziare dalla fascia costiera, da sempre ottimo tema da campagna elettorale. Negli ultimi mesi la vita nelle strade è diventata impossibile; pochi giorni fa, in seguito ad una lite, un ragazzino è finito in ospedale; Piazza Gramsci come altre zone, è in mano a bulli e delinquenti e le risse sono all’ordine del giorno, fra l’indifferenza di tutti e senza alcun controllo da parte delle forze dell’ordine. La città è stata spesso abbandonata a se stessa, e lo è ancora oggi. Non cambierà mai nulla se si continuerà a pensare di votare il più simpatico, il più amico, quello che una volta eletto ci farà dei favori. L’unico favore che possono fare coloro che sono chiamati a governare è semplicemente il loro dovere e non il piacere agli amici. La schiera di candidati per questa tornata elettorale in molti casi fa sorridere e piangere allo stesso tempo. San Giuliano, patrono di Giugliano e Maria Santissima Madonna della Pace proteggono da secoli i Giuglianesi. Questa volta forse non basterà rivolgersi a loro, bisognerà giungere le mani e recitare come un mantra: Che dio ci aiuti! Niccolò Machiavelli affermava nella sua opera “Il Principe” - Ma venendo all’altra parte, quando uno privato cittadino, non per scelleratezza o altra intollerabile violenzia, ma con il favore degli altri suoi cittadini diventa principe della sua patria (il quale si può chiamare principato civile; né a pervenirvi è necessario o tutta virtù o tutta fortuna, ma più presto una astuzia fortunata), dico che si ascende a questo principato o con il favore del populo o con quello de’ grandi. Perché in ogni città si trovono questi dua umori diversi; e nasce da questo, che il populo desidera non essere comandato né oppresso da’ grandi, e li grandi desiderano comandare e opprimere il populo; e da questi dua appetiti diversi nasce nelle città uno de’ tre effetti, o principato o libertà o licenzia.

In verità poco ha a che vedere Machiavelli con la nostra epoca e la nostra città; difficile trovare una posizione di questi tempi, ci piacerebbe lasciare un segno in un nuovo Rinascimento, nell’Illuminismo o nel Romanticismo, ma penso che le vicende ci inquadrino da tutt’altra parte. In bocca al lupo a tutti i candidati animati da buone intenzioni e coraggio!

Giovanna Angelino
©Corriere di San Nicola

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