Eccellenze aziendali all’ombra del Vesuvio

Chi ha storia e solide radici può raccontare la passione, la capacità di non arrendersi mai e continuare a creare valore nonostante tutto. 


Valore umano e valore imprenditoriale è quello che alcune realtà napoletane continuano a creare. Fare impresa a Napoli non è semplice, non lo è mai stato, ma la fibra e la competenza possono delineare un percorso e un modello per tutto il mondo.

Parliamo di iniziative imprenditoriali che riescono a superare difficoltà di gran lunga superiori a quelle che si possono incontrare in paesi che hanno condizioni più favorevoli per l’imprenditoria. Nell’indole di ogni napoletano, però, c’è l’arte di arrangiarsi, accompagnata a un’indistruttibile pazienza, alla capacità di rialzarsi sempre e di non arrendersi mai. E poi c’è la passione, l’amore e il cuore, tutti gli ingredienti del successo, di quello vero, di quello che supera ostacoli e resiste al tempo. Molte aziende nate a Napoli sono state spesso svendute, eppure la mano dello stato e di alcuni privati non ha intaccato la vera forza partenopea. Troppi sono stati i tentativi di saccheggiare alcune eccellenze campane, per delocalizzare la produzione, per creare solo profitto, rincorrendo quell’economia del capitale e del guadagno, che per fortuna, per molti versi sta per cedere il passo a un’economia che mette al centro il benessere delle persone.
Andare avanti ed emergere contro tutti e tutto, è questo il messaggio che serve oggi, in una società caduta in una crisi profonda di valori.
Con la seconda ondata Covid, la città di Arzano, comune in provincia di Napoli, è stata chiusa e dichiarata zona rossa, fra le proteste dei suoi abitanti. Anche qui è difficile sopravvivere con il lavoro che manca, la delinquenza che incombe e lo Stato quasi assente, ma le attività produttive e i commercianti resistono come in tanti altri comuni campani. Arzano, oggi, anche grazie a Ciro Paone e Kiton, è un’oasi del savoir-faire; infatti, con ago e filo, con il contributo dell’innovazione si porta avanti la tradizione dell’alta sartoria costruita da generazioni. Kiton oggi varca i confini della moda internazionale, dando lavoro a 750 dipendenti in 15 paesi e ha in programma l’apertura di nuove filiali.

Altro esempio: sugli scaffali dei supermercati, la pasta Guido Ferrara ha un posto di rilievo, e non perché l’azienda è nata nel 1883 e ha sede nella zona industriale di Napoli, ma perché l’arte di fare la pasta, ha una storia ultracentenaria, che inizia da un mulino, situato nell’Agro Nolano a oriente di Napoli. Oggi, la produzione è sia Bio sia integrale e la qualità è ricercata, prima di essere pluricertificata.

Le imprese positive che sono nate e svolgono la loro attività ancora oggi a Napoli sono tantissime, impossibile elencarle tutte: Gran caffè Gambrinus, Gay-Odin, Tramontano, Gruppo Grimaldi, Villa Massa, EP, Marinella, Casa D’Ambra, Don Alfonso 1890, Mario Schiano, Carpisa Yamamay, Pandora, Scudieri e tantissime altre.

Infine, a Torre Annunziata ha sede Apreamare, un’ eccellenza che costruisce barche uniche per legni pregiati, tessuti raffinati e finiture curate nei minimi dettagli.
L’antica tradizione nautica sorrentina continua a raccontare la sua storia dal 1849, quando Giovanni Aprea inizia la sua attività di maestro d’ascia e realizza a mano a Sorrento i primi gozzi da pesca, a remi e a vela. All’attività si dedicheranno il figlio e successivamente il nipote Giovanni, il quale nel secondo dopoguerra realizza l’applicazione di motori di derivazione automobilistica sui gozzi. Il cantiere della famiglia Aprea inizia a produrre le prime imbarcazioni per uso diportistico e oggi è un’azienda apprezzata in tutto il mondo.

Benvenuti a Napoli. La logica del profitto qui non ha attecchito, aveva fatto male i conti.

Giovanna Angelino

©Corriere di San Nicola

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