NEOBORBONICI, NASCE IL CIRCOLO SANNICOLESE



L’idea è stata “rivelata” nel corso di un incontro tra i principali esponenti del Movimento

L'anno sabatico che si accinge a chiudersi ha avuto per i neoborbonici casertani la giusta
serrata giovedì 3 agosto in un noto locale sannicolese.
Proprio a San Nicola il Movimento ha avuto il battesimo del fuoco anche in politica, con le amministrative comunali, mentre in "Terra di Lavoro" quest'anno i "seals" neoborbonici hanno messo in atto alcune azioni che vanno ricordate per onor di cronaca, come la battaglia contro l'interramento di viale Douhet, il convegno con i Lyons sulla questione meridionale, quello a S. Agostino sul problema della globalizzazione, la lapide ai caduti delle Due Sicilie in quel di Casolla , le battaglie in sinergia con "Terra Nostra" sul dissesto dei monti tifatini. Insomma, se le azioni dei neoborbonici casertani fossero di natura aziendale il risultato di fine gestione annua non potrebbe altro che essere in attivo, con dei risultati più che soddisfacenti.
L’incontro in terra sannicolese è stato suggellato dalla presenza, oltre che dell’ormai ben consolidato ed amalgamato nucleo locale, che ha fatto da anfitrione per l'evento, di una nouvelle vogue che conta su elementi di spessore che uniscono alla spiccata fede duosiciliana un senso di pragmatismo e realismo che è viatico di buon auspicio per le future "battaglie". In aggiunta c'è la fortuna del  dato anagrafico di questi nostri giovani: i nostri ragazzi calatini neoborbonici hanno l'età giusta per quella “speranzella” di classe dirigente da noi tanto agognata, che parte dall'adesione al progetto di uno dei rampolli di casa Ferrante, famiglia sannicolese impegnata da anni nella politica cittadina. Oltre al caro Giovanni, l'associazione può contare sull'esuberanza e la preparazione di Peppe Foschi e del temprato e personalissimo amico Nicola D'auria, oltre naturalmente ad Antonio Ondino, tutti rigorosamente al tavolo del convivio. Assenti, ma rammaricati, perché ancora impegnati per lavoro, l'architetto Izzo e Michele Mandarino. A salutare i convenuti l'imprenditore sannicolese nonché simpatizzante neoborbonico Luigi Gallo, nonché l'editore Giuseppe Vozza , neoborbonizzatosi per amore delle nostre idee di tradizione e di identitarismo. Non hanno fatto mancare la loro significativa presenza anche i neoborbonici casertani, capitanati dalla punta di diamante del movimento Pasquale Costagliola, e poi Alberto Montanaro, co-responsabile con Costagliola dell'associazione "Terra Nostra", Raffaele De Lillo ed il nostro inossidabile comandante in capo del pacifico esercito neoborbonico, generale Giovanni Salemi. Da Napoli, in compagnia dell'ingegnere Lorenzo degl'Innocenti, responsabile delle relazioni interne dell'associazione, si è aggregato il presidente nazionale Gennaro De Crescenzo, splendida figura e leader storico del movimento. Assenti giustificati anche Pino De Gennaro e il professore Avano, elementi di elevato spessore che in questa annata hanno dedicato notevole attenzione alla nostra giusta "causa", quella della ripresa identitaria duosiciliana.
La serata ha dato spunti di riflessione e di programmazione futura, come l'apertura di un circolo in quel di San Nicola, che preveda l’impegno non solo dei neoborbonici, ma anche la cooperazione di forze nuove della città, con l'intento di dare un contributo alla crescita del nostro territorio.

Fiore Marro
(Responsabile delle relazioni esterne del Movimento Neoborbonico)

(nella foto, Marro-D'Auria-Casale, la "troika" dei Neoborbonici sannicolese)