Celebrata la memoria di Nunzio De Pinto

Nel corso della cerimonia religiosa officiata da Don Filippo Frattolillo, del giornalista sannicolese scomparso un anno fa ha tracciato un ricordo l’amico collega Nicola Ciaramella, direttore del Corriere di San Nicola, con il quale De Pinto collaborò per diversi anni.
La celebre cantautrice testimonial di Pace, Agnese Ginocchio, ha consegnato ai familiari un Encomio alla memoria conferito dal Movimento Ambasciatori per la Pace. 
VIDEO 
https://youtu.be/GZydaID3oKE





NUNZIO DE PINTO è stato ricordato ad un anno dalla sua scomparsa in una cerimonia svoltasi martedi 10 agosto nel piccolo grazioso tempio di Santa Maria della Pietà alla Rotonda.
A rendere omaggio alla memoria del noto giornalista locale sannicolese, oltre ai familiari, molti amici e conoscenti, nonché l’assessore comunale alla cultura Alessia Tiscione, immancabile come sempre, tutti disciplinatamente e rigorosamente disposti secondo le norme anticovid.

A celebrare la Santa Messa è stato il parroco Don Filippo Frattolillo, autore di una toccante omelia, di cui va lodato il mirabile sentimento di vicinanza e la totale disponibilità ad ospitare la manifestazione organizzata da Agnese Ginocchio, testimonial e cantautrice per la Pace, presidente dell’Associazione di Volontariato Onlus “Movimento Ambasciatori per la Pace del Movimento Internazionale per la Pace e la Salvaguardia del Creato – III Millennio”, e da Nicola Ciaramella, giornalista, testimone e ambasciatore del Movimento per la Pace, direttore del giornale Corriere di San Nicola, che per diversi anni, in particolare durante il periodo della lotta contro la megadiscarica Lo Uttaro, si era avvalso della spontanea collaborazione di De Pinto.

Al termine della funzione religiosa, prima della benedizione finale ai fedeli, il ricordo che Ciaramella ha fortemente voluto dedicare all’amico collega Nunzio De Pinto:

«Nunzio e io abbiamo condiviso la passione di fare giornalismo per la nostra città di San Nicola la Strada.
Ci siamo ritrovati per anni accanto, compagni di lavoro, in conferenze stampa, in interviste, in programmi alla radio, in tantissimi altri eventi a cui era invitata la stampa, in occasioni da noi stessi promosse ed organizzate per dare voce agli accadimenti, quotidiani e proiettati nel futuro.
Nunzio e io eravamo soprattutto amici. Amici reali, sinceri, rarità assoluta in un mondo che spesso è pieno di falsità e di sentimenti artefatti.
Sì, spesso non eravamo d’accordo su questioni, argomenti, vicende che accadevano; spesso non condividevamo le forme, i modi di fare giornalismo, ma eravamo uniti nel desiderio di trasmettere alla storia, di narrare, di lasciare tracce scritte di ogni cosa, di ogni persona, grande o piccola, che in quel momento si rendeva protagonista di un evento da tramandare, da immortalare.
Nunzio ed io eravamo spinti, semplicemente, da stima spontanea, trascinante, che a volte assumeva quasi i contorni di un carisma reciproco, nel senso di quanto fosse importante per lui sapere come la pensavo io e di quanto era importante per me sapere come la pensava lui.
Ho avuto modo di conoscerne le virtù di onestà e di umiltà: Nunzio è stata una delle persone più umili che io abbia mai conosciuto.
Parlo dei lunghi anni durante i quali Nunzio De Pinto collaborava con il Corriere di San Nicola. Gli anni in cui ho avuto modo di stringere con Nunzio un rapporto quotidiano. Il giornalismo era solo un pretesto per approfondire la nostra reciproca conoscenza, per stimarci di più, per lottare insieme contro quelle cose che ritenevamo ingiuste. Erano gli anni della “madre di tutte le battaglie” quella combattuta nel “quadrilatero della morte” (così ebbi a definirlo e così egli sovente ripeteva nei suoi servizi dal fronte) contro la megadiscarica Lo Uttaro.
Sì, perché Nunzio era un cronista anche dell’ambiente, delle ingiustizie sociali, della solidarietà. Nunzio voleva anche lui un mondo a misura di giustizia. Egli voleva dare continuamente il suo contributo, anche se piccolo, per edificare un futuro migliore».
 
«Le virtù di Nunzio giornalista erano la presenza (non si può essere giornalisti se non si vive la realtà che si va a narrare), il coraggio (non si può essere giornalisti se si ha paura di raccontare ciò che accade come accade).
E poi l’onestà intellettuale, un’altra rarità nel mondo di oggi: Nunzio sapeva dire “ho sbagliato” se e quando sbagliava; Nunzio aveva il coraggio di chiedere scusa, se occorreva; Nunzio non è mai stato presuntuoso, non si è mai creduto qualcuno, non si è mai gonfiato il petto, non ha mai preteso un grazie, ...ed infatti mai è stato ringraziato. Perché i giornalisti, sovente considerati “scomodi”, non vengono mai ringraziati; soprattutto da chi approfitta a proprio beneficio della loro disponibilità a narrare fatti e persone, di cui, senza l’esistenza dei giornalisti, nessuno saprebbe mai niente. Ma Nunzio De Pinto lo ringrazio io, per l’esempio di coerenza che ha dato. La sua coerenza è stata sempre una sua forza
».

«Un’altra sua virtù di giornalista, oggi molto in disuso: Nunzio non scriveva venti righe ogni tanto. Nunzio scriveva spesso fiumi, chilometri di parole, nessuno poteva fermarlo. Nunzio partecipava a quello che scriveva. Era un soggetto pensante e presente. Nunzio non amava gli anonimi assenti. Nunzio  -e forse è stata questo il motivo principale per il quale ad un certo punto, quando il Corriere di San Nicola si arricchiva giorno per giorno dei suoi spontanei e volontari contributi, la nostra amicizia è diventata quasi fraterna-  era un giornalista e cittadino. Nunzio non amava distinguere i due ruoli. “Nicola” -mi diceva spesso-  “se io dimentico o metto da parte il mio essere soprattutto cittadino di San Nicola la Strada, non riesco a fare il giornalista”.
Nunzio era libero. Perché solo si è liberi si può narrare ciò che accade come veramente accade. Perché solo se si è liberi si può raccontare la verità».

 «Mi diceva spesso delle sue ansie. Sapeva che lo capivo, parlavamo lo stesso linguaggio, vivevamo le stesse esperienze di salute. Un giorno ci incontrammo nella chiesa di Santa Maria degli Angeli. Ci avvicinammo l’uno all’altro e ci sussurrammo, spontaneamente, reciprocamente, guardandoci negli occhi, la stessa frase, quasi come se l’avessimo pensata insieme. Ci dicemmo nell’orecchio, avvicinandoci per abbracciarci, “Ti voglio bene”. E poi sorridemmo come due bambini. Mi manchi molto, Nunzio. Manchi alla stampa locale. Tu non sei qui nato, tu non hai qui vissuto tutta la tua vita, ma tu nel cuore hai avuto, più di altri, San Nicola la Strada. Grazie, Nunzio!».

Quindi, l’intervento di Agnese Ginocchio, famosa amata testimonial e cantautrice per la Pace, promotrice della più grande iniziativa permanente per la Pace mai realizzata dalle nostre parti: la “Fiaccola della Pace”, un Messaggio itinerante portato, incessantemente, insieme con la bandiera con l’Arcobaleno, nei comuni della Provincia di Caserta attraverso la celebrazione e commemorazione di eventi e persone che per la Pace, per l’Ambiente e per la Giustizia sociale si impegnano, lavorano, donano se stessi spontaneamente.
Il tutto nel nome della causa più importante che vale la vita dell’Umanità: la Salvaguardia del Creato.

A seguire, il momento culminante della cerimonia con la consegna ai familiari dello scomparso dell’ “Encomio di Pace alla memoria di Nunzio De Pinto” conferito dal Movimento presieduto dalla nota rockstar per la Pace.




Questa la motivazione declamata dalla esponente del Direttivo del Movimento per la Pace, la sannicolese Rosa Arbolino:
«Fu impegnato instancabilmente nelle tematiche sociali, civili e ambientali. Con la sua penna diede voce al proprio territorio, sostenendo i diritti dei cittadini e la difesa dell’ambiente, ammonendo fortemente la mala-politica. Fu notevole il suo impegno per la chiusura della discarica Lo Uttaro. Persona sensibile, dotata di onestà e di profonda umanità, Amico della Pace. Ha raccontato storia e vita del Movimento per la Pace in Terra di Lavoro, partecipando fattivamente e aderendo agli appelli lanciati dall’allora Mons. Raffaele Nogaro Vescovo di Caserta. Instancabile fu il suo impegno per la difesa del patrimonio sociale, storico e culturale. Ha fatto della sua professione di giornalista un lavoro di servizio per la comunità, non essendo mai di parte, ma schierandosi sempre e solo dalla parte della verità. Lascia un grande ricordo e una grande testimonianza alla Comunità sannicolese e in quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di annoverarlo tra gli amici. Appartenente alla scuola dell’autentico giornalismo, d’altri tempi, Nunzio De Pinto rappresenta un grande patrimonio storico da custodire, coltivare e tramandare con le azioni d’ogni giorno. Diventa un esempio per chi oggi si appresta all’esercizio del fare giornalismo. Grati per quanto ha fatto, per quello che è stato, per la fedeltà e la leale amicizia che ha sempre dimostrato, con riconoscenza e commozione, di cuore lo ringraziamo».

A concludere, l’intervento dell’assessore comunale alla Cultura Alessia Tiscione, che, dopo aver rivolto parole di ricordo alla memoria di De Pinto e dopo aver espresso apprezzamenti per l’impegno quotidianamente profuso da Nicola Ciaramella e dal suo giornale, ha voluto sottolineare l’importanza e la valenza sociale dell’informazione locale.






©Corriere di San Nicola
diretto da Nicola Ciaramella



Nato a Napoli il 15 maggio 1951, dalla fine degli anni ottanta Nunzio De Pinto (nelle foto con Nicola Ciaramella e con Agnese Ginocchio) ha risieduto a San Nicola la Strada, diventata la sua città di adozione.
Ha acquisito importanti meriti nel corso della sua luminosa carriera di sottufficiale dell'Esercito nel Genio Trasmissioni.
Congedatosi dalla vita militare, iniziò l’attività di informazione nel 1978 presso la CISL Enti Locali di Napoli. Nel 1986 divenne collaboratore del periodico mensile “Il lavoro nel Sud” diretto da Bruno Bisogni e Francesco Pinto, prima come praticante e successivamente entrando nel comitato di redazione. Collaborò, inoltre, con il quotidiano “Il Golfo” diretto da Domenico di Meglio e con il “Corriere del Sud”.
Iscritto all’ordine regionale dei giornalisti pubblicisti della Campania nel 1992 (vi è rimasto fino a pochi anni fa), è stato per due anni direttore responsabile del periodico “Enti Locali- Agenzia di Stampa della Federazione Servizi Locali CISL di Napoli” entrando poi nell’organico dell’ufficio stampa presso i gruppi consiliari del Comune di Napoli, dove ha lavorato, fino alla pensione, quale responsabile della segreteria del vicepresidente del consiglio comunale.

Cronista della Gazzetta di Caserta e di Belvederenews, ha collaborato per anni anche con il Corriere di San Nicola, dimostrando sempre particolare attenzione alla quotidianità, ai fatti sannicolesi, raccontando vicende di cronaca sociale, politica, sportiva e culturale.

Nel maggio del 2005 fu inviato speciale per conto di alcune testate di rilevanza nazionale in Polonia per le prove militari della Brigata Pinerolo.

Nel 2006 visse anche l’esperienza di candidato al consiglio comunale di San Nicola la Strada nella lista civica “Anche noi con Pascariello”.
Nel giugno dello stesso anno fu insignito della onorificenza di cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.