Chiusi in casa

Hinterland giuglianese pervaso da esalazioni nauseanti



In queste ore tantissimi cittadini giuglianesi si sono recati alla stazione dei Carabinieri per denunciare fortissimi esalazioni di immondizia che da alcuni giorni pervadono tutta la provincia.

Intanto dalla pagina Social del Sindaco Nicola Pirozzi, che ha accompagnato un gruppo di cittadini in caserma, appare il seguente post:

“Dalle prime ore dell’alba la Polizia municipale di Giugliano sta controllando tutti i mezzi che trasportano rifiuti e che arrivano sul nostro territorio per scaricare allo Stir di Giugliano. Difenderemo, come promesso, Giugliano dall’ennesimo tentativo di saccheggio. Questa volta, però, hanno fatto male i conti. Non troveranno come in passato un’amministrazione complice. Ma troveranno pane per i loro denti. Vi terró aggiornati passo dopo passo“.

Tutto ciò accade a poche ore dalla conferenza dei Sindaci dell’area Nord di Napoli riunitasi d’urgenza per discutere la questione rifiuti da Roma a Giugliano, dopo la conferma del sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

I rifiuti di Roma

Su Roma. Repubblica si legge che La Sapna ha una grande capacità recettiva: può far conto su tre impianti di trattamento meccanico biologico a Caivano, Giuliano (sarebbe Giugliano in Campania?) e Tufino. La componente secca dei suoi rifiuti trattati (Css) va a finire nel termovalorizzatore di Acerra, il più grande d'Italia, che può bruciare 730mila tonnellate l'anno di rifiuti. La Fos, frazione organica stabilizzata, è utilizzata invece come materiale di copertura per le discariche della Puglia.

In realtà Roma ha accordi in via di definizione con diverse regioni fra cui Abruzzo, Toscana, Marche, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Lombardia.
(Fonte Ansa).

I fatti di Roma

L’Amministratore unico di Ama aveva inviato una lettera alla sindaca Virginia Raggi, al governatore Nicola Zingaretti e al Prefetto Matteo Piantedosi per correre ai ripari ed evitare l’emergenza, ma ciò non è stato possibile e in attesa di bandi e assegnazioni, la capitale si è riempita di nuovo di immondizia.

In questi giorni il Sindaco di Napoli De Magistris dalle sue pagine ha tentato di motivare la sua scelta con le seguenti parole: “Dopo aver fatto tutte le verifiche tecniche da parte dei nostri dirigenti, siamo in grado dal 4 ottobre fino al 31 dicembre, senza alcuna ricaduta di efficienza nel trattamento dei rifiuti sui nostri territori, che hanno ovviamente l’assoluta priorità, di ricevere circa 150 tonnellate di rifiuti della capitale d’Italia al giorno”

Chi è stanco e sfinito non ha più voglia di ascoltare motivazioni, non vuole nemmeno approfondire e comprendere. A chi è esasperato non importa un bel niente delle verifiche tecniche, né di eventuali ricadute sull’efficienza (efficienza???) nel trattamento dei nostri rifiuti. Questa terra sta pagando da sempre e ancora oggi paga con il sangue le scelte scellerate e perpetrate nel tempo di troppi profittatori. Senza nulla togliere all’innata generosità del popolo napoletano, bisognerebbe domandarsi dov’è questa efficienza e il “normale” (si fa per dire) funzionamento della raccolta rifiuti, visto che in tutte le strade dell’area Nord di Napoli ci sono rifiuti abbandonati ovunque.

Ritornando a Giugliano, ai paesi limitrofi e all’odore nauseabondo che da giorni i cittadini sono costretti a respirare si avanzano numerose ipotesi.

Qualcuno afferma che l’aria irrespirabile sia dovuta al biodigestore, il cui responsabile di sera, pare spenga i filtri permettendo a quell’odore rivoltante di diffondersi dalla periferia al centro. Altri pensano ai quotidiani roghi tossici. Le domande restano tante: Si sta vigilando sugli impianti e sulla loro sicurezza?

Mille altre domande attanagliano i cittadini vittime dei più loschi affari e di questo immane crimine contro la vita e l’ambiente; una delle tante domande che molti si pongono è se vale ancora la pena continuare a lottare. 

Non arrendersi mai! E' l’unica risposta possibile.   

Giovanna Angelino
©Corriere di San Nicola