Sabato 25 settembre si inaugura il “Giardino dei Frutti Dimenticati”

Anna Maria Brignola ha intervistato, per il Corriere di San Nicola, l’assessore Terracciano sul grandioso progetto ideato e promosso dall’Associazione “La Barca di Teseo”.

In calce, altri documenti unici riguardanti un’iniziativa unica: i link degli articoli che parlano del “Giardino” con le caratteristiche dei frutti e il link della videointervista realizzata da Nicola Ciaramella con il presidente Iacelli e i collaboratori.


In occasione del completamento del portale, attraverso l’apposizione della targa che reca il suo nome, il “Giardino dei frutti dimenticati” diventa nuovamente un suggestivo luogo di incontro il cui ospite, testimone dell’operazione, è stavolta uno dei fautori della sua realizzazione: l’Assessore all’Urbanistica Antonio Terracciano.

-Assessore, l’Amministrazione sannicolese ha accolto con univoco entusiasmo il progetto di questo giardino individuato come un’opportunità ai fini della valorizzazione della cittadina. Lei, in particolare, perché ha sposato questa idea?

«In primis perché si tratta di un’iniziativa che mira al recupero delle caratteristiche del territorio e della sua eredità storica riportandoci alle nostre origini. E’ un progetto di cui apprezzo la valenza culturale ed in particolare il fatto che si inserisce nell’ottica di collaborazione tra Amministrazione Comunale ed Associazioni».

-Lei si è adoperato per dare un contributo alla realizzazione del progetto occupandosi del necessario dialogo tra amministrazioni competenti. Oggi che finalmente questa idea ha preso forma, che prospettive immagina per essa?

«Sicuramente immagino per il nostro territorio un luogo fresco e sereno ma anche un’occasione di socialità. Man mano che si allenteranno le misure anti-covid, il giardino potrebbe diventare oggetto di studio per i ragazzi, luogo di rievocazioni per gli anziani, un sito di elezione dove poter organizzare eventi culturali, come presentazioni di libri e rassegne musicali. Mi viene in mente ciò che è già realtà altrove grazie all’iniziativa di professori universitari, ovverosia un salotto di confronto filosofico che troverebbe una perfetta allocazione tra alberi da frutto e mura borboniche».

-Come classifica questa piccola oasi nel tessuto urbano di San Nicola la Strada? Pensa che potrebbe essere di ispirazione ad altri programmi di rivalutazione del territorio?

«Uno dei motivi che mi ha permesso di sostenere con convinzione il progetto del giardino è che esso è figlio di un disegno comune perché coerente all’operato dell’Amministrazione Comunale di San Nicola la Strada che, attraverso il PUC, si adopera per recuperare i caratteri tipologici delle costruzioni antiche di cui siamo ricchi».

-Il Giardino si trova in prossimità di un sito dalla non trascurabile importanza storica: il museo della civiltà contadina. Potrebbe essere interessante legare le due realtà, che per la loro natura sono già complementari, attraverso un unico percorso di interesse turistico...

«Il museo è di recente entrato a fa parte del circuito dei musei campani. L’Amministrazione qualche mese fa ha pianificato la sua riapertura definendo anche un organigramma di gestione per consentire di ripristinare tutte le condizioni necessarie affinché il sito riacquisti la sua originaria dignità rimanendo in questo importante circuito. L’idea di creare un indotto che valorizzi le eccellenze del territorio di San Nicola la Strada non potrà che essere accolta favorevolmente».

-Il giardino raccoglie frutti noti ma anche frutti per molti sconosciuti. Lei aveva già sentito parlare di essi prima di adesso?

«Abito in Via dei gelsi, quindi uno mi è certamente noto. Ho sentito parlare anche di altri di questi frutti perché i miei nonni, nati nei primi anni del 1900, hanno fatto della loro passione, la campagna, anche il loro lavoro. Alcuni frutti, invece, mi erano totalmente sconosciuti ma avrò il piacere di approfondirne la conoscenza al momento dell’inaugurazione (cosa che, comunque, si potrebbe già fare adesso, rileggendo e rivedendo l'immenso lavoro fatto al riguardo da Nicola Ciaramella sul Corriere di San Nicola, di cui riportiamo i link in calce a questo articolo-ndd)
A tal proposito e a conclusione dell’intervista, mi è d’obbligo ringraziare i volontari della Protezione Civile e del Real Convitto per la disponibilità e solidarietà manifestata, attraverso una fattiva presenza nella Villa di Santa Maria delle Grazie, all’ Associazione culturale La Barca di Teseo, promotrice del Progetto del Giardino dei frutti dimenticati
».

Al Giardino va il merito di rievocare le sensazioni di un tempo perduto, ma anche di aver aggregato una moltitudine di persone diverse ma rette dalla comune volontà di essere partecipi di un’idea semplice e genuina…genuina come i frutti prodotti dagli alberi dimenticati...ma non da noi.

Non ci resta che incontrarci all’inaugurazione che si terrà, sabato 25 settembre, all’interno della Villa Comunale, nell’area adiacente la Chiesa di Santa Maria degli Angeli.

Anna Maria Brignola
(Associazione “La Barca di Teseo”)
©Corriere di San Nicola

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COSI' IL CORRIERE DI SAN NICOLA HA SINORA PARLATO DEL "GIARDINO DEI FRUTTI DIMENTICATI":  

Il giardino dei frutti dimenticati

https://www.corrieredisannicola.it/progetti/notizie/progetti/il-giardino-dei-frutti-dimenticati 





Alla scoperta del Giardino dei frutti dimenticati

https://www.corrieredisannicola.it/progetti/notizie/progetti/alla-scoperta-del-giardino-dei-frutti-dimenticati 




VIDEO Il giardino dei frutti dimenticati 
https://www.youtube.com/watch?v=HbmNMhIVoCg   

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