Forte attenzione sul Museo della Civiltà Contadina

Si susseguono le iniziative dopo l’adesione al “Sistema Museale di Terra di Lavoro”. 
Giovedi 30 settembre in programma la mostra “Archeologia svelata”, che racconta i luoghi di San Nicola la Strada.



E’ in fortissima crescita l’attenzione che l’amministrazione comunale sta riservando negli ultimi tempi al Museo della Civiltà Contadina di San Nicola la Strada.
Non si contano gli interventi e le occasioni tese a valorizzare la struttura, frutto di un lavoro continuo da parte della giunta e delle commissioni consiliari competenti per far sì che i sannicolesi vecchi e nuovi, amanti della storia, della cultura e delle tradizioni locali, possano conoscere o riscoprire questa meravigliosa istituzione.

I primi segnali arrivarono nel luglio del 2020, nell’ultimo periodo della prima amministrazione Marotta, con il sostegno concesso a due volontari appassionati di bricolage e della lavorazione del legno, Nicola Feola e Nicola Gentile, nell’opera di restauro di reperti giacenti in stato di abbandono.  
Fu, questa, la premessa per la svolta decisiva culminata nello stesso mese con l’entrata anche del museo sannicolese nel Sistema Museale “Terra di Lavoro” (associazione costituita nel 2009 tra i comuni di Caserta, capofila, Maddaloni, Piedimonte Matese, San Pietro Infine e Istituto Tecnico Statale “M. Buonarroti” Caserta, enti titolari di musei riconosciuti di interesse regionale ai sensi della LR 12/2005).

Nel gennaio 2021, con l’annuncio, a distanza di qualche mese, dell’ufficializzazione dell’adesione al Sistema, la prima iniziativa congiunta con gli altri musei: “Racconta la tua storia al tuo museo”, con lo scopo di invitare i cittadini a donare una loro storia al museo, rilasciandola anche in modo anonimo, in forma testuale o come audio-racconto. 

A febbraio, l’approvazione da parte del consiglio comunale del Regolamento del Museo della Civiltà Contadina, licenziato dalla Terza Commissione Cultura (presieduta dalla consigliera Teresa Cicala e composta dai consiglieri Ferrante, Palumbo, Campanile, Megaro, D’Amelio, De Chiara).

A maggio scorso, l’approvazione da parte della giunta del progetto “Tutti al museo (accoglienza ed assistenza Museo della Civiltà Contadina)“ nell’ambito dei Progetti di Pubblica Utilità che vedrà impegnati i beneficiari del Reddito di Cittadinanza.  

Il Museo della Civiltà Contadina, che dal giugno 2012 ha assunto la nuova denominazione, finora scarsamente recepita, di "MAC -Museo di antropologia culturale di San Nicola la Strada”, vuole essere, insomma, e ci sta riuscendo in pieno, lo scrigno in cui si conservino per le generazioni future i valori, i luoghi, gli usi e costumi delle epoche passate della nostra città.

Lo slancio per la rinascita e l’affermazione di questa istituzione che per troppo tempo era stata relegata nell’ombra e quasi abbandonata al suo destino, e che rappresenta uno degli obiettivi prioritari del programma culturale dell’amministrazione, è venuto, decisamente, dalla adesione alla rete del “Sistema Museale di Terra di Lavoro”. Questo evento riveste un’importanza rilevante: esso, infatti, consente al comune di San Nicola la Strada di creare una storicizzazione degli eventi che, si spera e si auspica, possano costituire la premessa per avere in futuro dei finanziamenti.

L’ultima iniziativa, tema di un apposito comunicato stampa, è che giovedi 30 settembre, alle ore 19.00 e per circa due ore, il Museo sannicolese aprirà le sue porte per l'inaugurazione della Mostra “Archeologia svelata” (aperta anche negli altri musei aderenti al sistema), che racconta i luoghi di San Nicola la Strada e delle altre città consorziate.
Si tratta di 48 pannelli diversi, come spiega il comunicato, 8 dei quali saranno esposti in ciascuna sede. I pannelli presentano immagini e descrizioni di ricerche e scavi archeologici del tutto nuovi o realizzati in passato e dei quali si era persa la memoria.

La mostra, frutto della progettazione sviluppata con il Sistema Museale di Terra di Lavoro, - ha detto l’assessore alla cultura Alessia Tiscione- favorirà l’organizzazione nei prossimi giorni, dopo l’inaugurazione del 30 settembre, di visite guidate dedicate alle scuole, ad Associazioni e a singoli Cittadini che avranno la curiosità di visitarla.

Visite guidate: iniziative certamente allettanti che, si spera, possano in un prossimo futuro favorire l’inserimento in questo interessante programma didattico anche del recentemente inaugurato “Giardino dei frutti dimenticati” realizzato dall’associazione La Barca di Teseo e dell’oasi di flora e fauna della villetta comunale di S. Maria delle Grazie, alla cui creazione hanno contribuito negli anni scorsi il WWf, la Protezione Civile e l’Istituto d’Arte di San Leucio.

Un po’ di storia. 
Il “Museo della Civiltà Contadina” fu istituito l’8 ottobre del 1993, ai sensi della Legge Regionale n. 4/83, grazie all’interessamento dell’allora Sindaco Francesco Nigro, storico e raffinato cultore della storia e delle tradizioni di San Nicola la Strada. Per allestire il “luogo delle memorie”, egli si appellò al buon cuore dei sannicolesi, a loro chiedendo di raccogliere testimonianze storiche della civiltà contadina e delle tradizioni passate. In breve tempo furono recuperati oggetti conservati nei sottoscala, nelle soffitte nei cortili, come ad esempio le zappe, le carrucole di legno, mozzi di carri e reperti anche di grande rarità e curiosità. Il Real Salone Borbonico non a caso fu scelto come sede del museo, in quanto all’interno si respirava un’atmosfera che riportava indietro nel tempo. “Un passato che non deve essere dimenticato; le nostre origini devono essere ricordate ed il museo della civiltà contadina è un patrimonio storico da tutelare”: con queste parole, ogni volta che capita l’occasione, Francesco Nigro è solito testimoniare il suo amore per il passato.  Negli anni, purtroppo, lo stesso Salone Borbonico è stato trascurato e lasciato all’usura del tempo; di conseguenza, anche il tanto apprezzato museo comunale ha risentito di tale incuria.  Purtroppo le varie amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni poco hanno fatto per rinvigorire e dare lustro a questi luoghi ricchi di memoria. Fino a che è sopraggiunto Vito Marotta, artefice di importanti azioni e decisioni volte a ridare al Museo la dignità e il decoro che gli spetta. 

Nicola Ciaramella 
©Corriere di San Nicola