Secondigliano, un’altra Napoli

Dove morti e bambini convivono per strada, l’incontro con le istituzioni

Sabato 4 dicembre al Centro giovanile Sandro Pertini – Piazza Luigi Di Nocera si è svolto l’incontro per parlare di Secondigliano. Erano presenti il Presidente della Camera, Roberto Fico, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi e il Procuratore della Repubblica, Giovanni Melillo.

L'evento è stato organizzato dalla vicedirettrice de Il Fatto Quotidiano, Maddalena Oliva, ed è intervenuto anche Vincenzo Strino, a nome dell’Associazione Larsec.

Il fondatore dell’associazione da anni porta avanti una battaglia per riportare il quartiere Secondigliano a come era, prima che gli orrori di faide e camorra lasciassero il deserto.

Sono felice nel leggere il mio nome tra gli invitati, ma sono ancora più contento nel vedere che le istituzioni iniziano ad accorgersi di questa parte di città - è quanto ha dichiarato sui Social, Strino.

Creare una discussione è un primo passo verso una tanto agognata normalità che inseguiamo da decenni. E tutto questo è possibile solo grazie a tante persone volenterose che ogni giorno fanno la loro parte nel proprio campo di competenza, impegnandosi per il bene comune – Ha continuato il fondatore di Larsec.

Nel giorno successivo, dalla pagina Social del Presidente della Camera, Roberto Fico, è apparso questo post:

Essere a Secondigliano con l’associazione Larsec - assieme al sindaco Manfredi e al procuratore Melillo - significa dare un segnale chiaro e forte della presenza e dell’attenzione dello Stato.

Per stare al fianco di quartieri che hanno maggior difficoltà serve un lavoro di rete fra tutti i soggetti istituzionali e l’associazionismo. Ognuno deve fare la sua parte: sul fronte politico, economico, sociale e culturale. Quello di oggi è un piccolo mattoncino a cui devono seguirne altri con l’impegno di ciascuno di noi

Numerose sono le iniziative messe in campo nel quartiere napoletano, dai ragazzi che ripuliscono le aiuole e riverniciano le ringhiere arrugginite alle oltre trenta cooperative, associazioni e imprese sociali che operano nel quartiere, che ha la densità associativa più alta di tutta la città. Purtroppo, abbiamo imparato a conoscere Secondigliano da una serie televisiva, che per diversi motivi ha tralasciato e non ha raccontato il bello di questo lato di Napoli.

In questo luogo la differenza la fanno le persone, ogni giorno, con il volontariato, la solidarietà, la cultura. L’evento di sabato scorso è servito a tener vivo un dibattito, che va avanti da anni e a far sì che la speranza non si spegni mai.

Il corriere di San Nicola ha spesso dedicato articoli all’Associazione Larsec, alle storie di solidarietà e volontariato e a diverse iniziative curate da persone che vivono a Secondigliano.

Al di là dal degrado passato e delle faide, qui la camorra non è più un modello, grazie agli abitanti. Adesso, però è arrivato il momento che anche le istituzioni facciano la loro parte.

Giovanna Angelino 
©Corriere di San Nicola