Provincia di Caserta, qualità della vita sempre più scadente: perse altre sei posizioni !

E’ al 100° posto (su 107) nella classifica 2021 dell’annuale storica indagine elaborata dal “Sole 24 Ore”. 

Indici molto deprimenti per tutte le sei macro categorie esaminate: 103.mo posto per “ambiente e servizi”, ovvero nove posizioni ancora più sotto rispetto al già infausto anno precedente.

La politica, causa di tutti i mali, che fa sempre più ridere ed è sempre più incapace di programmare, deve solo vergognarsi.

 

E’ appena uscita, e l’abbiamo seguita in diretta webtv, la classifica 2021 risultante dalla storica indagine che da 32 anni elabora il quotidiano “Sole 24 Ore” sulla Qualità della Vita nelle province italiane.

Si tratta, come si sa, di una fotografia del nostro Paese attraverso ben 90 indicatori statistici su base provinciale divisi in sei ambiti:

-ricchezza e consumi;

-affari e lavoro;

-ambiente e servizi;

-demografia, società e salute;

-giustizia e sicurezza;

-cultura e tempo libero.

Caserta è squallidamente al posto numero 100.
Sei posizioni più giù rispetto allo scorso anno.
Come dire che soltanto sette province dello Stivale sono in posizione peggiore.

Prendiamoci una Plasil ed entriamo un po’ nei dettagli.

Nella macro area “Ricchezza e consumi” (i cui indicatori generali sono: Valore aggiunto per abitante, Spesa delle famiglie, Depositi bancari, Prezzo medio di vendita delle case, Canoni medi di locazione, Assorbimento del mercato residenziale, Spazio abitativo, Popolazione con finanziamenti attivi, Debiti - Esposizione media residua, Tasso di ingresso in sofferenza, Pagamenti oltre i 30 giorni, Riqualificazioni energetiche, Beneficiari di reddito di cittadinanza, Retribuzione media annua, Reddito medio da pensione di vecchiaia) Caserta è al 103.mo posto.

In “Affari e lavoro” (Tasso di occupazione, Giovani Neet, Nuove imprese iscritte, Imprese cessate, Imprenditorialità giovanile, Imprese che fanno ecommerce, Start up innovative, Imprese straniere, Numero di ore Cig autorizzate, Posti letto nelle strutture ricettive, Qualità delle strutture ricettive, Quota di export sul Pil, Home e corporate banking, Infortuni sul lavoro, Qualità della vita delle donne) è 80.ma.

Caserta è 103.ma anche in “Ambiente e servizi”, ovvero nella macro area i cui indicatori sono -leggete leggete!- Raccolta differenziata, Piste ciclabili, Offerta del trasporto pubblico, Tasso di motorizzazione, Qualità dell'aria, Affollamento negli istituti di pena, Farmacie, Energia elettrica da fonti rinnovabili, Pos attivi, Spesa sociale dei Comuni, ICityRank, Qualità della vita degli anziani. 
In questa sotto-classifica la nostra povera provincia perde addirittura nove posti rispetto al 2020. 
Che strazio!

Passiamo all’ambito “demografia, società e salute” (i cui indicatori sono: Speranza di vita alla nascita, Quoziente di natalità, Saldo migratorio totale, Indice di dipendenza anziani, Acquisizioni di cittadinanza, Persone con almeno il diploma, Anni di studio, Laureati e altri titoli terziari, Amministratori comunali under 40, Casi Covid-19, Medici specialisti, Medici di medicina generale, Farmaci per depressione, Farmaci per malattie croniche, Emigrazione ospedaliera).
Qui la Terra del lavoro che non c’è è al 72.mo posto.

Giustizia e sicurezza” (indicatori: Indice di criminalità, Furti di autovetture, Furti in abitazione, Rapine, Reati legati agli stupefacenti, Riciclaggio e impiego di denaro, Truffe e frodi informatiche, Delitti informatici, Estorsioni, Mortalità per incidenti stradali, Esposti per inquinamento acustico, Denunce di scomparsa di under 18, Capacità di riscossione dei Comuni, Indice di litigiosità, Quota cause pendenti ultratriennali): Caserta è all’89.mo posto, ha perso 19 posizioni rispetto allo scorso anno.

Ed infine l’area “Cultura e tempo libero”, un altro sperpetuo: qui la provincia è 77.ma e pure qui ha perso altre posizioni, esattamente cinque.
Gli indicatori di questo macro settore sono: Librerie, Bar, Ristoranti, Palestre/piscine/terme, Patrimonio museale, Aziende agrituristiche, Verde storico, Offerta culturale, Spesa dei Comuni per la cultura, Banda ultra larga (Fttc), Banda ultra larga (Ftth), Indice di lettura, Formazione continua, Indice di sportività, Sport e Covid.


Insomma, detto papale papale, un disastro totale! L’ennesimo risultato schifoso di cui la politica deve solo vergognarsi.

Abituata sin dal 1990 (anno di istituzione di questo importantissimo studio) a navigare nei bassifondi della graduatoria (90.ma tre decenni fa, 108.ma nel 2016, ultima nel 2017, 101.ma nel 2018, 93.ma nel 2019 e 94.ma lo scorso anno), la cosiddetta Terra di Lavoro -dalla denominazione che fa ridere e che è meglio conosciuta nella penisola e nel mondo come Terra dei Fuochi o Terra dei Roghi o Terra dei Disastri o ancor di più Terra dei Tumori- ha raggiunto ormai la soglia dell’indecenza.

Ah, questa politica che proclama solo stronzate.

Ah, questa politica che non è mai stata capace di programmare qualcosa di serio per migliorare una qualità di vita che fa pena.

Ah, questa politica che i cittadini di Terra di Lavoro certamente non meritano.

Ah, questa politica che continua ad offendere una comunità operosa, animata da fermenti di cultura, di lavoro, dall’impegno di uomini coraggiosi in tutti i settori di crescita, da iniziative tese alla promozione dell’ambiente e della giustizia sociale.

Ah, questa politica in cui vivono beatamente soltanto i politicanti.

Ah, questa politica cieca delle necessità e degli interventi da realizzare, incapace di prevedere e gestire tempi tecnici e priorità.

32 anni fa, è scritto tutto sul Sole 24 Ore, Caserta ultima, un disastro.
E’ cambiato l’anno. Sono cambiati i nomi, si sono confusi i simboli.
La classifica è andata avanti. Ma non Caserta.

32 anni fa...praticamente oggi. Trentadue anni buttati al vento, a navigare su una barca senza vela. Trentadue anni di fallimento di TUTTI i governi di TUTTI i colori a TUTTI i livelli.


PER LA CRONACA, visto che parliamo di classifiche, la provincia dove si vive meglio in Italia è Trieste, al secondo posto Milano, poi Trento, Aosta e Bolzano.

Peggio che a Caserta si vive solo a Reggio Calabria, Catania, Caltanissetta, Vibo Valentia, Trapani, Foggia e Crotone.

Ah, dimenticavamo, un’ultima cosa: scusateci se sono 32 anni che pubblichiamo sempre la stessa vignetta... Qualcuno, per caso, può suggerircene un’altra?

Nicola Ciaramella
©Corriere di San Nicola   

Seguo da sempre questa classifica, ogni anno. Per leggere tutto quello che ho scritto in passato si clicchi in "Ricerca Articoli" e si ricerchi per parola chiave "24 ore".... 
https://www.corrieredisannicola.it/cerca-articoli?ordering=newest&searchphrase=exact&searchword=24+ore