Come arginare i movimenti Novax?

I pericoli a cui ci sottopongono i Novax e le azioni che possiamo compiere per arginare una deriva ormai alle porte.

 

 

Negli ultimi tempi, molti termini sono stati abusati e utilizzati in modo improprio. È il caso di libertà, ma anche la parola democrazia ha subito lo stesso trattamento. Per questo motivo e per tanti altri è sempre buona norma trattare certi argomenti con i guanti, pena ritrovarsi qualche sgradita etichetta appiccicata addosso. Non sia mai che i nostri ragionamenti possano urtare la sensibilità di qualche elefante o di qualche bestia feroce finora vissuta nella giungla.
Premesse a parte, la domanda su come arginare i movimenti Novax e di conseguenza i problemi che scaturiscono dai loro comportamenti può avere solo una risposta complessa e multi argomentata.

Principalmente gli step da seguire potrebbero essere riassunti nei seguenti punti:

  • Radiare i medici Novax (forse non è il caso di spiegare nemmeno il perché);
  • Applicare la legge in tutti i casi in cui quest’ultima è infranta: spreco di vaccini, bracci di gomma, atti violenti, manifestazioni non autorizzate, Covid-Party (nello specifico l’articolo 438 del codice penale sancisce: «Chiunque cagiona un'epidemia mediante la diffusione di germi patogeni è punito con l'ergastolo», non dimentichiamolo;
  • Vietare la partecipazione a trasmissioni televisive a persone non adeguatamente informate su materie scientifiche o senza una laurea (e un’esperienza documentata) inerente agli argomenti trattati. In particolar modo è un errore colossale mettere a confronto nelle interminabili arene televisive, Novax e scienziati multi qualificati e laureati, solo per motivi di audience, senza badare quindi alla qualità dell’informazione;
  • Eliminare da gruppi e pagine (e profili) persone informate e laureate all’ università del web e dei social. Conosciamo bene gli interessi dei social media, come sappiamo fin troppo bene che Facebook, Instagram e altri media simili non prevedono sistemi di censura alcuna. Allora, a mali estremi, estremi rimedi: gruppi, pagine e profili social permettono, fortunatamente, di allontanare e cancellare persone che fanno disinformazione o che hanno linguaggi violenti o che in altri modi offendono e che non contribuiscono ad arricchire la conoscenza collettiva. Tali personaggi, di solito diffondono convinzioni personali come oro colato, in nessun modo utili a nutrire un sano dibattito democratico.

Qualcuno potrà gridare allo scandalo; infatti, alcune frasi potrebbero sembrare impopolari, ma le cose stanno diversamente. Spesso, è necessario agire in modo drastico per evitare una deriva che la gente per bene non merita.

In questi mesi, purtroppo, abbiamo assistito a un numero crescente di reati perpetrati da cittadini, che inneggiavano alla libertà da un lato e alla violenza dall’altro. Qui dovremmo scomodare filosofi vissuti migliaia di anni fa, come Socrate, il quale sosteneva che non era giusto rispondere a un’ingiustizia con un’altra ingiustizia. Poche parole racchiudono un significato immenso, sul quale una sana riflessione non farebbe male a nessuno; il minuto e saggio uomo intendeva, forse, dire che non vi è mai una buona ragione per fare una cattiva azione?

Ebbene, se io credo di aver subito un torto, secondo un principio logico e naturale, per quale altro e ignoto principio dovrei sbagliare? Se mi preoccupo del male procuratomi da terzi, perché cagionare lo stesso (e talvolta maggiore) male agli altri?

A parte uno sparuto numero di persone che non si vaccina per indecisione e paura, purtroppo il fenomeno dei movimenti Novax sta raggiungendo proporzioni e forme pericolose. Tali gruppi, infatti, somigliano sempre di più a sette o a movimenti estremisti, come quelli che, politicamente parlando, sia a destra sia a sinistra (nessuno si offenda!), fanno della violenza la sola arma per affermare la loro presunta supremazia.

Pensiero e cuore, intelligenza e ragione; per molti questi sono i soli motori che possono alimentare una vera rivoluzione.

A costo di sembrare sempliciotti, non potremmo, semplicemente, vivere da persone civili, rispettose e ragionevoli? Non potremmo abbandonare la parolina “io” e sostituirla con “noi”?

Una buona notizia arriva da Raghib Ali, epidemiologo clinico presso l’Università di Cambridge e consulente onorario in medicina acuta presso l’NHS Trust degli ospedali dell’Università di Oxford, il quale dichiara che molti segnali spingono a pensare che nel 2022 la Pandemia diventerà una malattia endemica.

Ecco perché nel 2022 la Pandemia potrebbe finire in questo articolo che racchiude quanto dichiarato dall’epidemiologo al giornale britannico TheGuardian.

Giovanna Angelino 
©Corriere di San Nicola