Le relazioni consumistiche

Relazioni ad “impatto zero”utopia? Un buco dell’umanesimo/ozono da salvaguardare. 

-per la rubrica "
silenziosaMente" a cura della Dott.ssa Graziella Vingelli, psicologa psicoterapeuta-



Nel corso dell’ultimo secolo la coppia è stata protagonista delle trasformazioni culturali, economiche e sociali che hanno attraversato la società. Le relazioni sentimentali hanno subito cambiamenti in rapporto a variazioni demografico-culturali e nuovi modelli comportamentali, con differenti particolarità in base al territorio, alle aree culturali ed alle classi sociali.

La difficoltà di queste nuove sfide ha fatto sì che la capacità di adattamento della coppia, a partire dalla sua configurazione iniziale, tradizionale, spesso si imbattesse con l’incapacità dei partner di cambiare e di adeguarsi “plasticamente” alle richieste di mutamento nel tempo, finendo inesorabilmente per arenarsi nella separazione. A tal proposito il sociologo Zygmunt Bauman, ha definito che la cultura “consumistica” tipica dell’odierno mondo occidentale, ha contaminato persino i legami affettivi e sentimentali. La contraddizione dei nostri giorni, legata al desiderio di vivere un amore unico e autentico che convive con la paura di un legame esclusivo e stabile, viene da lui definito “amore liquido”. La società programma ogni soggetto e lo spinge ad usare le cose e a gettarle via, inquinando e creando un “buco dell’umanesimo/ozono relazionale”. Il desiderio di smaltire le persone come “rifiuti speciali”, e per liberarsene e sostituirle con velocità, attivando e chiudendo le relazioni sentimentali in base alla convenienza personale, con scarsissima tolleranza rispetto alla frustrazione. Si rileva nell’umanesimo degli anni 2022, il concetto secondo il quale a ciò che non funziona, a qualsiasi livello, sia più conveniente una sua sostituzione ex-novo, bypassando una riparazione a “zero impatto”, la fuga dai problemi diviene la soluzione definitiva, si “ghosta” (ghosting, ovvero diventare dei fantasmi, sparire improvvisamente, smettendo di rispondere a chiamate, messaggi, email, anche se fino a quel momento sembrava tutto andasse bene. Di fatto è una tattica interpersonale passivo-aggressiva: si parla di ghosting soprattutto per l’ambito sentimentale, ma può interessare anche i rapporti d’amicizia o professionali). Spesso le persone si accompagnano perché sole, o per convenzione sociale (status economico, età biologica per le donne per generare,ecc.). Esistono mille storie, molteplici punti di vista con copioni simili, ma con attori diversi i quali si ritrovano ad esprimersi su un canovaccio. Dolore chiama dolore e il tutto si traduce nella più antica delle leggi: “la legge del taglione relazionale”. A cosa serve? Serve allautoriparazione un meccanismo di difesa (sono strategie psicologiche messe in atto inconsciamente) per proteggerci dall’ansia e da problemi derivanti da pensieri o sentimenti inaccettabili, ed è un sistema di protezione che ha origini evoluzioniste. Lavorare su di Sé? Conoscersi, elogiarsi, litigare. Tutto riflessivo, perché si compiano questi passaggi. La solitudine diventa complice, amica e Tuo interlocutore Principale. Nel “Prometeo incatenato” di Eschilo, Oceano consiglia Prometeo:

“Vedo sì, Prometeo, e voglio darti il consiglio migliore, anche se tu sei già astuto. Devi sempre sapere chi sei e adattarti alle regole nuove: perché nuovo è questo tiranno che domina tra gli dèi. Se scagli parole così tracotanti e taglienti, subito anche se il suo trono sta molto più in alto, Zeus le può sentire: e allora la mole di pene che ora subisci ti sembrerà un gioco da bambini.”

Ed è proprio da questo passo indica la sentenza delfica ormai nota fino ai giorni nostri “conosci te stesso”. Si, devi conoscerTI, prima di conoscere un sistema duale, il quale ha regole, scambi ed un lessico tutto suo. Il problema della relazione di coppia oggi è dato dal non sapersi rendere conto, che, mentre le emozioni passano, i sentimenti per durare, vanno coltivati con costanza. Ma prima di lasciare campo domandiamoci due cose: la responsabilità si accompagna alla solitudine, o la vita è bella perché quel peso si può dividere?

E: quello che di sé non dà che le briciole oppure l’altro, quello che non ha il coraggio di chiedere nel modo giusto ad “impatto zero” la pagnotta tutta intera ? 


Graziella Vingelli  

©Corriere di San Nicola