Donne nell’arte a sostegno della ricerca

Lotta contro il cancro, ispirazione, bellezza, espressione in libertà: l’arte in tutte le sue forme

Dal 22 gennaio al 12 giugno 2022, Palazzo Martinengo a Brescia ospita la mostra Donne nell’arte da Tiziano a Boldini e devolverà parte del ricavato alla ricerca contro il cancro, in particolare per i tumori che colpiscono le donne di Fondazione AIRC.

L’universo femminile è infinito e la mostra documenta proprio il ruolo fondamentale che le donne hanno rivestito nell’arte. La mostra ripercorre quattro secoli dell’arte italiana, dal Rinascimento al Barocco, fino alla dolce e Belle Èpoque.

Sono novanta i capolavori esposti di artisti come Tiziano, Pitocchetto, Guercino, Appiani, Hayez, Corcos, Boldini, che attraverso le loro opere hanno saputo rappresentare i tratti, la personalità, le mille sfumature delle donne. I quadri pongono l’accento sulle acconciature, sulla moda, gli accessori, dando ampio respiro a un panorama che abbraccia diversi contesti geografici ed epocali.

La rassegna è organizzata dall’Associazione Amici di palazzo Martinengo con Fondazione Mercegaglia Onlus.

Ogni quadro è una formidabile istantanea sul mondo femminile; madri e maternità, creature divine, miti, vita quotidiana, sensualità e nudo; un universo, insomma, dove la bellezza e l’arte sono un’unica cosa.

Gli scavi di Pompei verso fine Ottocento hanno esercitato un grande fascino sull’arte, tanto che molti artisti hanno deciso di rappresentare scene, nelle quali si riportavano alla luce reperti preziosi.
Il dipinto che accompagna quest’articolo, conosciuto come “Gli scavi di Pompei” o Fanciulla pensierosa negli scavi di Pompei (anno 1870, olio su tela, cm 119.5x86, collezione privata), appartiene a Filippo Palizzi.
I soggetti principali nell’arte di quell’epoca sono le figure femminili, il paesaggio, il costume, gesti di vita quotidiana. E non fa eccezione questo dipinto, nel quale la quotidianità ha un’impronta centrale eccezionale.

La ragazza rappresentata nel quadro di Palizzi ammira un affresco emerso da un cumulo di macerie a Pompei sommersa a seguito dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Nel quadro dell’artista nato a Vasto, è ben rappresentata la fierezza e l’eleganza delle lavoratrici, di donne che profondono un impegno costante affinché la bellezza emerga, anche in mezzo a mille difficoltà, anche dopo la distruzione più totale. Non è possibile uccidere le idee e l’arte, né imprigionarle; la bellezza rinasce anche dalle macerie.

Giovanna Angelino
©Corriere di San Nicola

Fonte foto: cultora.it