Villa di epoca romana in Via Grotta (Là dove c’era la “Tana di Mazzamauriello”)     

Resti archeologici venuti alla luce nel 2008 nel corso dei lavori di realizzazione dell’Area Mercato nella zona conosciuta dalla fantasia popolare come “Tana (o Grotta) di Mazzamauriello”.
I reperti, dal valore storico-culturale inestimabile, sono, purtroppo, andati “ri-sepolti” negli ultimi anni e non sono accessibili a potenziali visitatori.



Tra la fine del 2007 e l’estate del 2008, nel corso dei lavori di realizzazione della strada in prossimità della nuova fiera-mercato in Via Grotta, in località conosciuta come “Tana (o Grotta) di Mazzamauriello” (il folletto che, secondo la leggenda popolare e i superstiziosi, andava in sogno a chi gli era simpatico dicendogli dove erano nascosti i tesori e che, all’occorrenza, veniva “usato” dalle mamme sannicolesi di inizi-metà Novecento quale orco cattivo per ammonire e …mettere paura ai figlioletti capricciosetti allo scopo di tenerli buoni), vennero alla luce, dissepolti da una fitta coltre di terra ed erba selvatica di una viuzza di campagna denominata “’ncoppe ‘a rotta”, alcuni resti di una villa romana di epoca imperiale.

Della eccezionale scoperta fu immediatamente informata, dall’allora sindaco Angelo Pascariello e dall’allora assessore ai lavori pubblici Giovanni Battista Zampella, la Soprintendenza ai Beni Artistici e Culturali di Caserta, che predispose accurate indagini, condotte dalla direttrice dell'Uff. Archeologico di Maddaloni, D.ssa Elena Laforgia, dichiarando l’area di grande interesse archeologico.
Allo stesso tempo, fu predisposto dall’amministrazione un progetto ad hoc finalizzato al completamento degli scavi e alla valorizzazione e salvaguardia di quest’opera dal valore inestimabile per la storia e per la cultura (ma anche per il turismo) della città di San Nicola la Strada.
Grande merito ascrivibile all’amministrazione Pascariello, a testimoniare sensibilità ai valori della storia sannicolese, fu la realizzazione di una “deviazione” stradale con la quale si pensò di proteggere la zona interessata dalla “tana”.
Dalla Sovrintendenza giunse poi il consenso ad un progetto predisposto dall’ufficio tecnico comunale per lo scavo completo e per la valorizzazione dell’intera area, in un continuum dal sapore classicheggiante tra la “Corte del Dominus” (o “Domus del Centurione”), ovvero i reperti ritrovati durante gli scavi, “Le botteghe del centurione” (denominazione assegnata all’area mercatale, nata dal parere degli esperti archeologi che la costruzione di epoca romana imperiale fosse appartenuta ad un centurione romano) e il Teatro Comunale intitolato al grande commediografo latino Tito Maccio Plauto.
L’idea di realizzare un percorso sotterraneo elaborata dall’Ing. Zampella, un affascinante itinerario culturale e turistico a complemento e cornice della struttura comprendente il teatro comunale e l’area mercatale, è, però, rimasta solo tale, in quanto nessuna delle amministrazioni che da quel momento hanno governato e si sono succedute è stata in grado di portare a compimento il bellissimo disegno di dare la giusta attenzione ad un manufatto di rilevanza storica indiscutibile. Quella “villula romana” venuta alla luce per puro caso a concreta testimonianza della storia di San Nicola la Strada è tornato, da quell’anno negli anni, patrimonio sepolto, ora neanche più parzialmente visibile (l’erba selvaggia è ritornata padrona di tutto), come lo è stato fino a pochi anni fa, attraverso quella finestra di vetro ricavata sul marciapiedi.
La speranza, comunque, è sempre l’ultima a morire. Chissà se un giorno la “tana di Mazzamauriello”, quall’atavico “buco” della fantasia popolare, già sepolta per millenni, poi, per puro caso, riportata alla luce ed ora di nuovo “ri-sepolta”, riuscirà ad occupare quel posto di privilegio nel patrimonio storico-culturale di San Nicola la Strada che certamente merita.

(Leggi articolo «La “ri”scoperta della "Tana di Mazzamauriello"» https://www.corrieredisannicola.it/arte-cultura-e-spettacoli/notizie/arte-cultura-e-spettacoli/la-ri-scoperta-della-tana-di-mazzamauriello

 
e

guarda video-intervista «
Là dove c'era la Tana di Mazzamauriello...» https://youtu.be/QaPbyaSAoGE pubblicati su Corriere di San Nicola)

Veniamo alla descrizione della villula romana.
Questo quanto riportato su pannello esposto alla mostra “Archeologia svelata – ricerca, creatività e partecipazione” promossa dal Sistema Museale Terra di Lavoro, svoltasi il 30 settembre 2021 presso il “Museo della civiltà contadina” di San Nicola la Strada:


«Si tratta dei resti di due cisterne per l’acqua comunicanti fra loro, una delle quali provvista di copertura a volta di botte con arco ribassato.
Di eguali dimensioni (m. 7,60 di lunghezza e m. 2,56 di larghezza), esse sono separate da un muro centrale con un’apertura singola. Le pareti, i pavimenti e la volta presentano un rivestimento in malta idraulica, con funzione impermeabilizzante.
Il rinvenimento di due vasche, sempre rivestite in malta idraulica e di alcune strutture murarie, hanno lasciato ipotizzare la pertinenza del complesso al settore produttivo (“pars rustica”) di una villa romana, con apprestamenti funzionali probabilmente sia a lavorazioni legate alla produzione agricola che allo stoccaggio di derrate.
L’area su cui sorge la struttura si colloca al centro di una delle centurie della divisione agraria romana (Ager Campanus I, risalente al II sec. a.C. Nel caso specifico si tratta della centuria compresa tra X e XI decumano, con orientamento Nord-Sud e I e II cardine con orientamento Est-Ovest.
Le murature sono realizzate per la maggior parte in opera incerta. Questo sistema di costruzione si presenta all’esterno come un parametro a blocchetti di pietra di forma irregolare, levigati in superficie e rozzi verso l’interno, per essere collegati al nucleo interno delle strutture murarie.
Lo studio delle ceramiche, provenienti dai contesti indagati dalle istituzioni preposte, e l’analisi delle murature confermano la realizzazione del complesso verso la seconda metà del II sec. a.C., in stretta connessione con gli interventi di riassetto del territorio, e documentano una continuità di vita fino al I sec. d.C.». 

(Leggi articolo pubblicato dal Corriere di San Nicola https://www.corrieredisannicola.it/arte-cultura-e-spettacoli/notizie/arte-cultura-e-spettacoli/archeologia-svelata-la-sfida-del-sistema-museale-terra-di-lavoro)

Un precedente documento storico riguardante la Tana di Mazzamauriello fu il capitolo denominato “Itinerario turistico” (sezione “Turismo”) contenuto nel libro Top Guida Tuttosannicola, pubblicato nel maggio del 1990.

«Prima che il suo prolungamento di Via Bronzetti prenda il nome di Via Domenico Gentile, -è scritto nell’opera edita dal periodico Il Ponte- il visitatore si immette in Via Grotta (‘ncoppe 'a rotta), una stradina di campagna (antico decumano romano) dove, addossati alla strada, sono ancora visibili, fra filari di vigneti, pioppi e piante di noci, memoria dell' antica coltivazione introdotta dagli Etruschi, i resti di una probabile Villula romana databile fine I° sec. a.C. I resti presentano due strutture in tufo e malta distanti tra di loro circa venti metri. La loro architettura lascia decisamente pensare ad un complesso vasca-cisterna. Della prima resta solo un muro perimetrale di circa m. 5,20 caratterizzato dalla sezione ancora visibile di un doppio pavimento in pressococcio. Della seconda si nota, nei suoi 9 metri, solo uno dei due corpi comunicanti con copertura a volta a botte. Per la conservazione dell' acqua il suo interno era stato impermeabilizzato con il rivestimento (ancora visibile) in opus signinum, una malta speciale formata da rottami di creta uniti a calce grassa. Trovandosi in parte interrata dalla breve scarpata realizzata dalla via rialzata rispetto al piano del terreno, assume la forma di una piccola grotta (da qui il nome della strada), chiamata dai contadini a tana 'e Mazzamauriello».

(Leggi articolo “Il primo itinerario turistico di San Nicola la Strada” pubblicato dal Corriere di San Nicola https://www.corrieredisannicola.it/arte-cultura-e-spettacoli/notizie/arte-cultura-e-spettacoli/il-primo-itinerario-turistico-di-san-nicola-la-strada). 

©Corriere di San Nicola 
da Rubrica "ANGOLI SANNICOLESI"
I "Monumenti" di San Nicola la Strada 
Bellezze storiche ed architettoniche, visibili e nascoste, di San Nicola la Strada...