Gennaro Mona sui disagi del personale del 118

Il presidente dell’Opi Caserta scrive alle autorità

 

Il presidente dell’Opi (Ordine delle professioni infermieristiche) di Caserta ha inviato al Prefetto di Caserta, al Tribunale per i Diritti del Malato, al Direttore ASL Caserta e al Direttore Generale AORN Caserta una lettera avente per oggetto “disagi personale infermieristico servizio 118”.

«Sono pervenute a questo scrivente Ordine  -questo il testo integrale della missiva a firma di Gennaro Mona-  da parte di alcuni iscritti addetti al servizio 118 che lamentano disagi lavorativi derivanti dalla impossibilità di “sbarellare” il paziente una volta giunti al P.S. per carenza di posti letto, il che non consente la ripresa del proprio servizio dedicato alle urgenze e alle emergenze sanitarie.
Di fatto, tale situazione vieta la ripartenza delle autoambulanze in quanto sprovviste di barella.
Tali disagi lavorativi non sono tollerabili sia perché pregiudicano l’equilibrio psico-fisico di ciascun operatore, indispensabile per garantire l’espletamento di un’attività professionale di qualità e priva di qualsiasi esposizione a rischio, sia perché costituiscono una interruzione di fatto del servizio 118.
In tal senso, la denuncia degli infermieri rispetto alla situazione lavorativa in cui versano, è un atto doveroso che incontra l’appoggio incondizionato dell’O.P.I. di Caserta, la cui attività è sempre tesa al miglioramento della qualità assistenziale infermieristica ed alla difesa della sicurezza del paziente.
Proprio facendomi interprete delle esposte doglianze, rappresento la più ferma protesta per una vicenda che vede danneggiati non solo gli infermieri coinvolti ma soprattutto l’utenza che è esposta al rischio di non ricevere la giusta assistenza, il tutto aggravato dalla circostanza che, dovendo gli operatori sanitari agire secondo precisi protocolli, la loro inosservanza, alla luce della recente legge Gelli, integra la fattispecie della colpa grave, con conseguente obbligo di risarcire l’eventuale danno cagionato.
E’ il caso di far rilevare anche che tutte le strutture ospedaliere, pubbliche o private che siano, concretizzano quella che comunemente viene definita la “posizione di garanzia” nei confronti dell’utenza e/o in generale dei cittadini fruitori dell’attività di cura ed assistenza sanitaria nei quali, correlativamente, si viene a instaurare la “posizione di affidabilità” cioè il convincimento di poter ottenere, quando si reca in una struttura sanitaria tutto quanto necessario per la tutela della propria salute: un diritto che è tutelato dalla nostra Carta costituzione all’art. 32 che tutti abbiamo imparato a conoscere in questo tempo di crisi vissuto.
Per quanto sopra, nel diffidare le SS.VV. ad intraprendere, con ogni consentita sollecitudine, le opportune determinazioni in merito alla questione sollevata, si confida in un rapido intervento che veda organizzato il servizio di P.S. in ragione dei carichi di lavoro a fronte di una situazione di fatto che lede fortemente il personale infermieristico, mortificandone le competenze.
Nello spirito di collaborazione, associo ai saluti vive cordialità».

COMUNICATO STAMPA 


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