Don Franco Catrame parla dei “Cursillos di Cristianità”

Dopo lunga interruzione si ripropone nella Diocesi di Caserta il Movimento internazionale di evangelizzazione sorto alla fine degli anni quaranta in Spagna.
L’amato parroco di Falciano, nominato dal vescovo Assistente Spirituale, spiega l’importanza dell’evento insieme alla coordinatrice Maria Scappaticci.

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Martedi 24 ottobre, nella Chiesa Dei Santi Gennaro e Giuseppe in Falciano di Caserta, il Parroco DON FRANCO CATRAME è stato intervistato dal Corriere di San Nicola per spiegare la storia e lo scopo del Movimento internazionale dei “Cursillos di Cristianità”, di cui è stato nominato, per volere del vescovo, Assistente Spirituale per la Diocesi di Caserta. Con lui, la coordinatrice Maria Scappaticci, che ha illustrato la struttura organizzativa del movimento.


Il Movimento dei “Cursillos di Cristianità”  -ha spiegato Don Franco Catrame, alla guida della storica parrocchia di Falciano da poco più di un anno e già amatissimo da tutti i suoi nuovi parrocchiani-  ebbe inizio a Palma di Maiorca in Spagna alla fine degli anni ‘40 ad opera di un gruppo di persone dell’Azione Cattolica, il cui Presidente era Eduardo Bonnin, che a quel tempo svolgeva il proprio servizio apostolico nel carcere di Palma.
Si viveva una realtà non più cristiana e si viveva un cristianesimo ininfluente con una visione talmente deformata di Dio da aver dimenticato il contenuto autentico della fede, dando importanza solo all’esteriorità delle pratiche religiose e alle apparenze. C’era bisogno di un rinnovamento profondo per dare una svolta radicale alla situazione del tempo e la finalità era chiara: far diventare cristiana una società che non lo era più.
Allora un gruppo di giovani, sacerdoti e laici dell’Azione Cattolica in comunione e sotto la guida spirituale del proprio Vescovo, partendo da una profonda conoscenza della realtà del momento, giunsero a condividere una stessa mentalità ed una stessa ansia apostolica per una stessa finalità, cioè costruire un mondo più cristiano rendendo più cristiani gli uomini.
Il “Cursillo”, quindi, “è un Movimento di Chiesa che, mediante un metodo proprio, rende possibile la vivenza e la convivenza del fondamentale cristiano, aiuta la singola persona a scoprire e a rispondere alla propria vocazione personale e promuove la creazione di gruppi di cristiani che fermentino di Vangelo gli ambienti”.

Da questa definizione si evince che i “Cursillos di Cristianità” sono un Movimento, ossia una realtà agile, che cerca di vivere in modo dinamico la missione stessa della Chiesa; anzi sono un Movimento di Chiesa, appartengono, pertanto, pienamente alla Chiesa e vivono secondo tutti i criteri indicati dal Magistero per dirsi Movimento ecclesiale (Christifideles laici, 34).

Il “Cursillo” è un Movimento di Chiesa perché opera nella Chiesa, al servizio della Chiesa, con il proposito di essere Chiesa.
Perciò:
-mira alla nostra santità e si impegna per la santità degli altri;
-proclama il messaggio del Vangelo e lo testimonia nella normalità della vita;
-è in relazione filiale con il Papa ed i Vescovi e svolge la propria attività apostolica in comunione con i Sacerdoti e con ogni iniziativa laica che opera nella Chiesa;
-si impegna nell’evangelizzazione e aiuta i fratelli ad accettare il Vangelo superando le difficoltà della vita e della società umana;
-è un bene spirituale per tutta la Chiesa.

Il Movimento ha un metodo proprio, che consiste in un “piccolo corso” (cursillo) di tre giorni, durante i quali viene presentato ciò che è fondamentale nel cristianesimo e cioè Cristo, la Chiesa, la vita in Grazia. Tale presentazione viene fatta non soltanto in modo dottrinale, ma soprattutto attraverso la narrazione di “esperienze di vita”, che vogliono stimolare la conoscenza di un Cristo “vivo” e condurre ad una vita cristiana autentica, condotta dalla singola persona in un contesto comunitario.

La prima finalità che i “Cursillos” perseguono è la scoperta della propria vocazione personale. In altri termini è la scoperta o ri-scoperta del proprio Battesimo, nel quale si radica ogni singola vocazione personale.

La seconda finalità -continua l'ampia e dettagliata spiegazione di Don Franco Catrame- è la creazione di gruppi cristiani che fermentino di Vangelo gli ambienti. Coloro i quali, attraverso il “Cursillo”, hanno preso consapevolezza del proprio essere cristiani e figli amati da Dio, si impegnano a creare, negli ambienti in cui ordinariamente vivono, dei gruppi che approfondiscano e vivano il Vangelo. Ciò significa che il “Movimento dei Cursillos”, dal punto di vista pastorale, si considera essenzialmente un Movimento di evangelizzazione. Esso si colloca, infatti, nell’ambito della pastorale profetica della Chiesa ed in particolare della pastorale “kerigmatica” o del “primo annuncio”. Il “Cursillo” è giunto nella Diocesi di Caserta grazie ai Responsabili del Movimento della Diocesi di Napoli, alla fine degli anni ‘80. Dopo una lunga interruzione di oltre vent’anni, sempre con la collaborazione dei Responsabili di Napoli, si è ripreso il” Movimento dei Cursillos” nella nostra Diocesi.

©Corriere di San Nicola