E' morto Don Antonio

Si è spento, alle prime ore dell'alba, il Monsignore che amava essere chiamato "don". Grande dolore in tutta la diocesi per la scomparsa di un personaggio scolpito nella storia della nostra terra. 
Da due anni e mezzo cittadino onorario di San Nicola la Strada, guidò per quasi due decenni la parrocchia di Santa Maria degli Angeli.
I funerali domani a mezzogiorno nella cattedrale di Caserta.

 
Soffriva da tempo, ma è stato, oggi, venerdi 24 novembre 2023, un colpo improvviso per tutta la comunità. Proprio ieri aveva fatto sapere ai suoi amici che stava bene con accanto il carissimo Giorgio, giunto dalla Calabria per fargli compagnia. Dai sorrisi di poche ore prima alla morte di stamattina: una notizia che sconvolge Caserta, San Nicola la Strada e tutta la diocesi. Don Antonio Pasquariello, che non voleva essere chiamato “Monsignore”, anche se lo era da moltissimo tempo, lascia un vuoto incolmabile nel cuore di tutti e nella storia della nostra terra, alla quale il suo nome è indissolubilmente legato. 
L'ultimo saluto gli verrà tributato sabato 24 novembre, alle ore 12, nel Duomo di Caserta.

Nato a Caserta-Briano il 15 luglio 1940, Don Antonio trascorse la prima infanzia a Roma e terminò le scuole elementari a Caserta, dove ritornò per la prematura scomparsa della mamma. Con l’aiuto del padre, brigadiere di polizia, frequentò le scuole medie all’Istituto Giannone e nel 1952 entrò in seminario a Caserta.
Nel 1954 si trasferì al seminario di Benevento, dove portò a termine gli studi liceali e teologici.
Il 5 luglio 1964 venne ordinato sacerdote e quindici giorni dopo gli vennero affidate le parrocchie casertane di Garzano e Tuoro. Nello stesso tempo l’allora cardinale Rizzardi gli conferì l’incarico di vice rettore del seminario di Benevento.
Nel 1967 si iscrisse a Roma al corso di Missiologia e, dopo il primo anno di studi, si recò in Africa nel Burundi per completare la tesi sui Watussi.
Nel 1969 fu nominato parroco di Caserta-Sommana.
Il 14 febbraio 1971 prese possesso canonico della parrocchia di Santa Maria degli Angeli in San Nicola la Strada, succedendo al compianto Don Domenico D’Andrea, che l’aveva guidata dal 1954.
Il momento era critico, ma il giovane sacerdote non si diede per vinto. San Nicola la Strada era una cittadina in via di espansione e presentava delle problematiche più ampie e complesse rispetto alle parrocchie amministrate in precedenza. Gli venne consegnata una chiesa grandissima priva di casa canonica, senza strutture di sostegno e con grandi problemi di manutenzione. Trovato alloggio, inizialmente in affitto, in un vecchio fabbricato della famiglia Giannotti in Via Santa Croce (che adibì a sede di attività parrocchiali), dovette rimboccarsi le maniche.
Pian piano conobbe l’ambiente, le tradizioni, la cultura cittadina.
Nel 1975 ricavò una stanzetta nei locali parrocchiali e vi prese dimora.
Nel 1978 creò l’oratorio utilizzando i locali della cripta, adibiti fino ad allora a catacombe-ossario.
In quegli anni diede anche fondamentale impulso per la ripresa delle attività della Confraternita di San Nicola di Bari, riaprendo e ristrutturando, tra l’altro, la cappellina-sede di Via Bronzetti.
Nel 1980 affrontò da solo, in più riprese, i ladri che saccheggiarono letteralmente la chiesa, asportando pezzi pregiati del 600-700 napoletano. Il patrimonio artistico di San Nicola la Strada perse per sempre il Gesù Bambino in legno di San Stanislao Costa, il Gesù Bambino della Madonna del Carmine e molti pezzi del presepe. Neppure il pastorale in argento di San Nicola venne risparmiato.
Poi il terremoto del novembre 1980.
La chiesa rimase chiusa per circa sei anni con comprensibile disorientamento dei parrocchiani. Don Antonio si adoperò per ricucire questi scompensi. Trasferì tutte le attività parrocchiali nei locali dell’ex orfanotrofio, grazie anche all’interessamento dell’amministrazione comunale (in quel periodo guidata da Marco Ursomando e poi da Felice D’Andrea). Le funzioni religiose vennero celebrate nella cappella dell’orfanotrofio che, se pur piccola, assicurò il conforto della presenza liturgica.
Nel 1985 ebbe a battersi senza sosta, con tenacia, forte determinazione, sacrificio personale e con il trasporto dello spirito, per strappare alla lenta macchina della burocrazia e della politica la ristrutturazione della chiesa madre, che languiva ormai da cinque anni.
Si rivolse al pretore di Caserta e denunziò i gravi ritardi della ditta romana a cui erano stati affidati i lavori; conquistò, così, il diritto di terminare il primo lotto di lavori con una ditta di fiducia del luogo, l’impresa di Giuseppe Feola, ottenendo l’agibilità delle strutture e la riapertura al culto nel 1986. Don Antonio si adoperò, negli anni successivi, per dotarla di un altare in marmo (suo dono personale), nuovi banchi e nuove campane.
La vita riprese, anche se molto doveva essere ancora fatto.
L’oratorio crebbe, in breve si raggiunse la cifra di 150 ragazzi iscritti. Anche l’Azione Cattolica, uomini e donne, raggiunse le 50-60 unità. Santa Maria degli Angeli, la “parrocchia della piazza”, iniziò una nuova stagione, riunendosi e riorganizzandosi intorno al suo parroco, figura ricca di carisma e di spiritualità.
Ma l’opera di Don Antonio non si esauriva nei confini di San Nicola la Strada.
Le sue riconosciute capacità gli permisero di ricoprire in Diocesi incarichi di rilievo. Fu, in quegli anni, vicario per gli affari economici del Vescovado di Caserta, presidente del Tribunale ecclesiastico, vicario generale per le cause matrimoniali, vicario per le cause di beatificazione, presidente dei revisori dei conti della Diocesi. 
Don Antonio Pasquariello così salutò, il 14 gennaio 1990, nella sua ultima messa da parroco di Santa Maria degli Angeli, gli amatissimi parrocchiani: «Vi voglio lasciare un messaggio che parte dallo stesso cuore di Gesù: “Amatevi gli uni con gli altri”. L’apostolo Paolo scende nei dettagli di questo amore con significative parole rivolte agli Efesini e che io voglio lasciare a voi come ricordo: “Nessuna parola cattiva esca più dalla vostra bocca, ma piuttosto parole buone che possano servire per la necessaria edificazione, giovando a quelli che ascoltano”. Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza. Siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo. Agite così e la gioia di Cristo sarà grande nei vostri cuori».
"Il Ponte", storico primo giornale dedicato alla città di San Nicola la Strada (fu il primo a redigere e pubblicare, nel 1988, la prima biografia di Don Antonio Pasquariello, scritta in occasione della sua nomina a “Personaggio dell’Anno”, segno di riconoscenza e di gratitudine che la testata fondata e diretta da Nicola Ciaramella volle porgere in suo onore, a concreta testimonianza di quanto già fosse fortemente sentita nel cuore della popolazione l’importanza della sua opera), così ebbe a salutarlo: “Grazie, Don Antonio, per essere entrato nella leggenda dello spirito sannicolese. Grazie per averci fatto conoscere l’amore. Possano le tue virtù portarti sempre più in alto, affinché tutti abbiano per conforto la grandezza della tua parola”. 
Don Antonio é stato, così, il terzo parroco più longevo della storia di Santa Maria degli Angeli: per un periodo più lungo rispetto al suo, precisamente 22 anni, hanno guidato la parrocchia Don Pasquale Lunato (dal 1990 al 2012) e Don Filippo Raffone (dal 1846 al 1868). 
Il 20 gennaio 1990, con una solenne funzione celebrata nella Cattedrale di Caserta, Mons. Antonio Pasquariello, a seguito di incarico conferitogli dal Vescovo Cuccarese, prese possesso canonico della Parrocchia di S. Michele Arcangelo.
Fu il primo passo del proseguimento di un cammino ancora più importante nella diocesi casertana, poi culminato nella nomina a Vicario Generale e Vicario giudiziale del tribunale diocesano.
Il 12 febbraio 2021, trentun anni dopo il suo commiato da San Nicola la Strada, all’amatissimo Don Antonio Pasquariello, che con grandissima umiltà ed affetto sempre desiderò che lo si continuasse a chiamare "Don" nonostante fosse da tempo Monsignore, fu conferita la cittadinanza onoraria della città dove, dal 1971 al 1990, per 19 anni, aveva svolto la missione di parroco.
L’onorificenza gli fu riconosciuta dal consiglio comunale su proposta della Pro Loco di San Nicola la Strada, allora presieduta da Carlo D'Andrea, alla quale va totalmente il merito di averne ricordato l’opera a favore della città e di aver voluto celebrarne il ruolo che gli è dovuto quale protagonista della sua storia. 
Molto legato alla nostra città, Don Antonio qui ci veniva spesso per invito della parrocchia e delle associazioni cattoliche. Una delle ultime volte fu nel 2020, quando il "Corriere di San Nicola", ad immortalare l'evento, pubblicò la sua eccelsa omelia in una messa celebrata nell'ambito della 40.ma Festa della Pace.

Chi scrive ha avuto l'incommensurabile gioia di immortalare la figura di Don Antonio Pasquariello sui giornali che ha diretto, onorato di aver contribuito, nel suo piccolo, a tramandare nella storia le gesta, le opere e il pensiero di uno dei suoi più grandi protagonisti.  

Nicola Ciaramella 
©Corriere di San Nicola 

Don Antonio alla Festa della Pace 2020: una delle sue ultime apparizioni in veste di celebrante: 

VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=m8LLOsKzr64&t=85s 
ARTICOLO: https://www.corrieredisannicola.it/varie/notizie/varie/si-e-svolta-la-quinta-serata-della-40-ma-festa-della-pace-3

VIDEO: Mons. Don Antonio Pasquariello cittadino ad honorem di San Nicola la Strada 
ARTICOLO: https://www.corrieredisannicola.it/varie/notizie/varie/il-concittadino-don-antonio-a-san-nicola-la-mia-esperienza-piu-bella 

GLI ARTICOLI PUBBLICATI DALLO STORICO PERIODICO "IL PONTE"
SU DON ANTONIO PASQUARIELLO QUANDO FU SCELTO "PERSONAGGIO DELL'ANNO" (1988) E QUANDO LASCIO' LA PARROCCHIA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI (1990).