Il Presepe Vivente “dell’Associazione N.S. di Lourdes” diventato Presepe Vivente “di San Nicola la Strada”

Il duro ma gioioso lavoro dei soci per tenere viva una bellissima tradizione. Sabato 30 dicembre, si riapre. In programma una ricchissima serata con la campagna anti-petardi della Protezione Civile, un convegno sul ruolo della donna, l’esibizione del Coro Lux Domini, sorprese gastronomiche e brindisi alla famiglia.

 


Si legge, si ascolta e si condivide una nuova definizione partorita dall’Enciclopedia Corriere di San Nicola. Non si può ormai più parlare di “Presepe Vivente dell’Associazione N.S. Lourdes”, ma di “Presepe Vivente di San Nicola la Strada”.
In Terra di Lavoro ce ne sono appena nove e in Campania appena trentanove, per citare i luoghi in cui è più sentita in Italia questa tradizione.
Il Presepe Vivente di Via Appia 133 è orgoglio della città, il cui nome compare in tutti i cataloghi regionali e nazionali. 


Pochi, però, o quasi nessuno, sanno quanta fatica ci sia dentro la realizzazione di un “presepe vivente”.

Pochi o nessuno sanno cosa comporta in termini di lavoro creare dal niente decine di stand per rappresentare la grotta della Natività, le botteghe dei lavori di una volta che si svolgevano a San Nicola la Strada, le cucine dove si cuoceva a legna e a carbone, le stalle con la paglia raccolta sui campi e tantissime altre realtà di un’epoca passata che non c’è più e che disperatamente si cerca di tenere sempre viva.

Tutto comincia ad inizi novembre. Ci sono soci che per dedicarsi a costruire gli stands rinunciano per un mese alla famiglia, ai propri cari, alle proprie attività. Gente che toglie tempo al suo tempo, mette in standby la sua vita, toglie danaro alla sua pensione e disponibilità alle sue cose da fare. Gente che affronta, anche con il raffreddore e il mal di schiena, il freddo, l’umidità, le intemperie, le difficoltà e l’impegno per fare del presepe e dell’amore e del rispetto verso gli altri un esempio del presente da tramandare ai suoi giovani discendenti. Gente che adora il prossimo, che per il prossimo si spezza in due, in tre, in quattro, pur di vederlo gioire o almeno sorridere. Gente educata, rispettosa, che non fa capire quanto sta faticando e che alla fine vuole solo ricordarsi di esistere. Nessuna bandiera da sventolare, nessun merito da pretendere, solo la contentezza di aver fatto qualcosa di bello per gli altri, per la comunità, per l’associazione N.S. di Lourdes, che è fatta di amici sinceri, fraterni, solidali, soprattutto grati, reali e rispettosi.

C’è, poi, chi narra ed immortala il presepe, come tutte le altre iniziative dell’associazione, per scolpirlo nella storia della città. Perché se non ci fosse chi sa scrivere ed immortalare, tutto si perderebbe e niente di niente si saprebbe se non attraverso i ricordi.
Qualcuno di questi, oltre che martello, sega e tenaglia, si mette anche alla telecamera e alla macchina fotografica per costruire documenti videofotografici con le sue mani e la sua perizia.
Qualcun altro si consuma le mani con la penna e con la tastiera, passa lunghe notti a scrivere e dettagliare, perché ogni piccolo dettaglio passi alla storia.
Senza costoro, che immortalano fiumi di immagini con la videotelecamera e chilometri di articoli con la penna, su un giornale che è l’enciclopedia di San Nicola la Strada, diffondendo su tutti i canali di comunicazione esistenti al mondo, di tutte le iniziative dell’associazione, del presepe e della festa della pace, resterebbero solo foto e video amatoriali su qualche cel personale. Perchè non esistono altri che scrivono e documentano, forse non sanno farlo. Altri sanno solo accendere la telecamera (cosa semplicissima anche per un neonato) e far parlare altri e fare solo copia ed incolla rubando ad altri.

I primi sono dimenticati, i secondi ricordati e ringraziati, perché così va il mondo. Ma sono sempre i primi a non chiudere mai il libro della storia.

Intanto, stasera, sabato 30 dicembre, si riapre con un ricchissimo programma: si legga la locandina qui in calce.

Biagio Pace
©Corriere di San Nicola