Gli ALTARI "sannicolesi" DELLA REPOSIZIONE 2024

Le parrocchie di Santa Maria della Pietà e di Santa Maria degli Angeli hanno celebrato il Giovedi Santo. 
Don Alfonso Tiscione e Pietro Ianniello ci spiegano il significato dei solenni allestimenti del luogo (impropriamente detto "I sepolcri") in cui viene riposta e conservata l’Eucaristia per la comunione del Venerdì Santo).



L' "ALTARE DELLA REPOSIZIONE" ALLESTITO NELLA CHIESA PARROCCHIALE DI SANTA MARIA DELLA PIETA' 

A spiegarci è Don Alfonso Tiscione, Diacono della parrocchia retta da Don Filippo Frattolillo: «L'Altare ha dei segni e dei simboli: il grano e l'uva, un'anfora dalla quale sgorga acqua; ai piedi del piedistallo che sorregge il tabernacolo c'è la Parola; e poi, da comprendere e meditare, le orme che vanno in direzione della Parola e dell' Eucarestia».
È stato realizzato da alcune catechiste della parrocchia.  


L' "ALTARE DELLA REPOSIZIONE" ALLESTITO NELLA CHIESA PARROCCHIALE DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI 

A spiegarci è Pietro Ianniello, Priore della Arciconfraternita di San Nicola di Bari e SS. Rosario, che, semplicemente come devoto fedele, lo ha realizzato:
«Ho trovato ispirazione dal titolo del programma predisposto dal parroco per la Quaresima e la Pasqua 2024 ovvero “Mettiamo in circolo il Suo Amore… per una comunità sinodale”. Ho voluto realizzare un grande albero maestoso, pieno di saggezza e di luce, che raggiunge il cielo. Comunione, partecipazione, missione: sono questi i segni e gli ideali che vuole rappresentare questo mio manufatto, realizzato per la maggior parte in legno. Il primo elemento, l’albero, è segno di profonda vitalità e speranza ed esprime la croce di Cristo; porta l’Eucaristia, che brilla come il sole. I rami orizzontali aperti come mani o ali suggeriscono, allo stesso tempo, lo Spirito Santo. Il secondo elemento è il Popolo di Dio. Non è statico: è in movimento, in riferimento diretto all’etimologia della parola “sinodo”, che significa “camminare insieme”. Le persone sono unite dalla stessa dinamica comune, che questo Albero della Vita respira in loro, da cui iniziano il loro cammino. Le quindici sagome riassumono tutta la nostra umanità nella sua diversità di situazioni di vita, di generazioni e origini. Questo aspetto è rafforzato dalla molteplicità dei colori brillanti, che sono essi stessi segni di gioia. Non c’è gerarchia tra queste persone, che sono tutte sullo stesso piano: giovani, vecchi, uomini, donne, adolescenti, bambini, laici, religiosi, genitori, coppie, single. Il vescovo e la suora non sono davanti a loro, ma tra di loro. Molto naturalmente, i bambini e poi gli adolescenti aprono loro il cammino, in riferimento a queste parole di Gesù nel Vangelo di Matteo: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”».  

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