IL GIORNO PIU’ TRISTE...

Lo Uttaro oltre ad una questione ambientale è soprattutto una questione di legalità e questa non può essere oggetto di discussione o di contrabbando politico.

Oggi abbiamo scoperto che non abbiamo rappresentanza nelle istituzioni locali. Loro hanno, però, scoperto che non hanno più la città...

C’è qualcosa di ottusamente triste nel comportamento della cosiddetta maggioranza al consiglio comunale del 5 marzo. Come le inconcludenti affermazioni del capogruppo di Rifondazione che parla anche in nome di un inesistente PDCI ( si ricorda che solo all’Arlecchino di goldoniana memoria è consentito essere servo di due padroni). Come la chiarissima relazione del consigliere Melorio dell’Italia dei Valori, che farebbe gola a qualunque magistrato, ma che si annulla in una incoerente quanto pericolosa conclusione, estranea ad un partito che ha fatto della legalità la sua bandiera. E poi il no della Rosa nel Pugno-SDI e dei Ds che hanno fatto da violino di spalla ad un sindaco che ha sempre avuto scarsa dimestichezza sia con i processi politici, sia con la capacità di ascolto, sia con la democrazia. Queste persone hanno sconfessato la loro storia sia di partito sia quella personale o familiare. E ancora, la vuota arroganza di consiglieri per i quali rimane ancora un mistero come hanno fatto a sedere su quegli scranni. E infine la sceneggiata del voto, le opportunistiche assenze, l'annunciata verifica. Che tristezza...

Quale Comitato Emergenza Rifiuti avevamo chiesto di riflettere, di fermarsi a guardare le carte (gli abbiamo fornito un apposito dossier), di valutare sulla legalità complessiva della scelta, di considerare il fatto che il Commissario di Governo, lungi dall’assumersi le sue responsabilità, firma accordi e protocolli con chicchessia, pur di non dovere espletare il suo ruolo e di non utilizzare gli strumenti e le risorse di cui dispone. Avevamo proposto l’approvazione di uno specifico ordine del giorno che servisse anche a superare gli imbarazzi politici evidenti all’interno della maggioranza e che ponesse un punto fermo ma chiaro su tutta la vicenda rifiuti. Bertolaso sa benissimo che in provincia di Caserta esistono almeno 7 siti utili per realizzare una discarica ai sensi di legge. Questo modo normale di gestire la cosa pubblica, tuttavia, è assolutamente vietato nel nostro paese. Così accade l’assurdo che a Serre, dove vi è il collegio elettorale del ministro dell’ambiente, s’inventa l’impossibilità di utilizzare un sito di argilla dove i rifiuti potrebbero tranquillamente restare senza creare problemi almeno per i prossimi 7000 anni. A Caserta, dove lo stesso Commissariato di governo, insieme alla regione ha legiferato e stabilito che per Lo Uttaro,  a causa del livello di degrado determinato dal noto e documentato inquinamento e disastro ambientale perpetuato negli anni, l’unica cosa da fare è la messa in sicurezza e la bonifica, invece, per una “segnalazione” della prefettura di Caserta (stesso Ente che, nel periodo di gestione diretta 1994-2001, si è ben guardato, pur avendo poteri egemoni di deroga ad utilizzare il sito in questione, nonostante già nel 1994- OPCM  e DPCM 11.2.94- lo stesso fosse abusivamente e illegalmente disponibile e, in parte, già utilizzato per 50.000 ton) si stabilisce di realizzare un’altra discarica. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: Lo Uttaro oltre ad una questione ambientale è soprattutto una questione di legalità e questa non può essere oggetto di discussione o di contrabbando politico.

Oggi abbiamo scoperto che non abbiamo rappresentanza nelle istituzioni locali. Loro hanno, però, scoperto che non hanno più la città...

(Dr.Giuseppe Messina, Comitato Scientifico di Legambiente e rappresentante Comitato Emergenza Rifiuti)