"Quegli esseri metà uomini"...



Roano rilancia l’appello del vescovo: “Amministratori dei comuni e della provincia, se ci siete, battete un colpo! Sospendetevi dall’incarico, prima di diventare degli esseri mitologici metà uomini e metà poltrona di potere”... 
Le raccapriccianti dichiarazioni programmatiche di maggio 2006...



Riceviamo e pubblichiamo.

Il corteo di duemila persone con messa finale nella disastrata zona Lo Uttaro che si è tenuto lo scorso 13 maggio ha costituito certamente per i politici cosiddetti “disimpegnati” una buona  -l’ennesima!-  occasione di passerella.
Tutto questo mentre il Vescovo Nogaro, percorrendo eroicamente e stoicamente il solco di San Francesco, sta facendo vedere come il ruolo vero della Chiesa  sia a fianco del popolo che soffre e non nelle stanze del potere che, in modo strumentale, senza conoscere i fatti, lancia stupidi anatemi e assurde scomuniche.
Dobbiamo, se vogliamo risorgere come popolo e come nazione e riconquistare l’antica nobiltà d’animo e la limpidezza di pensiero, guardare la realtà attraverso i fatti ed i comportamenti, senza lasciarci lusingare dai proclami di coloro che dicono una cosa e poi ne fanno un’altra.
Non deve sfuggire a nessuno come i sindaci dei quattro comuni siano, ciascuno a modo suo, distanti dai bisogni della gente, sempre pronti ad assumere atteggiamenti ambigui e opportunistici.
Il sindaco di Caserta, per esempio, dopo aver firmato un protocollo d’intesa sciagurato per le conseguenze sanitarie che comporterà, inganna i cittadini assicurando fantomatici controlli alla discarica Lo Uttaro da parte dell’Arpac, che invece non ha mai firmato alcun contratto. La conseguenza è che gli sversamenti avvengono senza alcun controllo sulla composizione dei rifiuti trasportati, come invece impone la legge, mentre un’aria fetida e maligna invade i polmoni degli abitanti.
Nella discarica giungono camion colanti percolato a fiumi, che è trenta volte più velenoso dell’acqua di fogna, inquinando l’ambiente nel percorso che dal Cdr di S. Maria giunge alla discarica stessa, mentre i rifiuti tritati fuorilegge vengono sversati in un’area comprendente una precedente discarica abusiva di due milioni di metri cubi di rifiuti -senza nome e senza origine che la legge regionale del 2005 obbligava a bonificare- che si trova al centro tra due siti di trasferenza ed uno di stoccaggio, la cui esistenza impediva che venisse individuata legittimamente come discarica la Cava ex Mastropietro.
Il sindaco di Maddaloni e quello di San Nicola la Strada, il primo fedele vassallo del Signore De Franciscis in quanto suo assessore alla provincia, il secondo compagno d’avventure passate e recenti, fanno orecchie da mercante all’appello dei comitati. Essi si rifiutano di apporre la firma su una richiesta indirizzata al Giudice Ordinario di blocco della discarica a causa dell’incombente pericolo per la salute pubblica, andando contro lo spirito di delibere consiliari che, invece, manifestavano una netta contrarietà su tale sito.

(Emblematico, quanto finora disatteso, il passo degli "indirizzi programmatici per il governo della città” letto dal primo cittadino di San Nicola al Consiglio Comunale nella seduta del 26 settembre 2006. Ecco cosa aveva proclamato al riguardo: ...« l’area tematica dell’Ambiente sarà curata a 360 gradi perché da essa deriva la salute pubblica cittadina, la salubrità del vivere quotidiano ed il contributo ottimale per ricostruire, perché di tanto si tratta, un ambiente provinciale e regionale migliore, che ripari in qualche modo i guasti fin qui prodotti da tutti, classe politica e classe dirigente, per difetto di attenzione e, sovente, anche per dolo.
In tale ambito, ovviamente, la questione della gestione del ciclo dei rifiuti assume carattere di assoluta priorità, atteso che oltre alla normale produzione di rifiuti solidi urbani, occorre vigilare con grande attenzione anche sugli scarichi inquinanti, sullo smaltimento dei rifiuti tossici e nocivi, sulle iniziative pubbliche e private “disattente” rispetto a tali temi, sulla nota influenza della malavita organizzata rispetto a tali filoni di “affari”». ...
Raccapricciante... Semplicemente raccapricciante. Soprattutto alla luce di quelli che poi sono stati i suoi comportamenti...
 
Raccapricciante... Scusateci, non ci vengono altri aggettivi...-ndr
).

Il sindaco di San Marco Evangelista, che pure non ha dato seguito ad una delibera consiliare che prevedeva il ricorso al Tar per bloccare il prosieguo delle operazioni di preparazione della discarica, dopo varie comparsate ad uso e consumo dei più distratti, ora che incombono le elezioni partecipa con la fascia tricolore alle manifestazioni, novello ma poco credibile e improvvisato paladino dell’ambiente.
Altro che i sindaci della zona di Serre che, indomiti, si ergono a difesa degli interessi della propria gente e del proprio territorio!
Non voglio, infine, fare alcun torto al Presidente De Franciscis lasciandolo fuori dal commento generale, perché, come pervaso da uno spirito dittatoriale e con una incredibile sicumera, prima invade il territorio di Terra di Lavoro con manifesti giganteschi che recitano “Prendetevela con me” e poi, quasi a incitare la popolazione a scagliarsi davvero contro di lui, firma sciagurati protocolli sul cui rispetto non vigila neanche, lancia sprezzanti proclami e manca poco che si affacci a storici balconi di storiche piazze (forse non lo fa perché a Caserta ne manca una adeguata e per il timore di non avere molti spettatori...).
Ecco perché c’è bisogno di aria nuova (è proprio il caso di dirlo, vista -o meglio, sentita- 
quella sempre più puzzolente che respiriamo di giorno in giorno...-ndr), di un rinnovamento serio e vero che porti fuori dalle amministrazioni politici di tale stampo per tornare a dei rappresentanti che abbiano al centro del loro operato il bene del territorio e non incomprensibili giochetti di potere che poco o nulla hanno a che spartire con i desideri della gente.
Torno quindi a lanciare alto il mio appello, unendomi a quello del Vescovo: amministratori dei comuni e della Provincia, se ci siete, battete un colpo! Sospendetevi dall’incarico, prima di diventare degli esseri mitologici, metà ... uomini e metà poltrona di potere.

Antonio Roano