ROANO AL CONTRATTACCO



Il leader “destituito” dei Verdi San Nicola denuncia, in una lettera inviata ai vertici del partito, la infondatezza ed illegittimità dell’atto di commissariamento della sezione e convoca l’assemblea degli iscritti per il 3 settembre


Ne abbiamo ricevuti e pubblicati a iosa, fornendo prezioso materiale anche per la stampa cartacea.
Di attestazioni di solidarietà e di stima, miste ad inviti a non desistere, Antonio Roano ne ha collezionato quante forse neanche lui si sarebbe aspettato. Gli hanno scritto da destra e da sinistra, dalle fasce laterali e persino dalla panchina: colleghi di partito, politici di altri schieramenti, ex politici e cittadini comuni. Tutti a manifestargli consensi, chi anche “simpatia”, per l’attività che sta svolgendo da mesi finalizzata a difendere il territorio e l’ambiente sannicolese e limitrofo da sicura morte. Tutti a dirgli di non abbandonare la causa, nonostante le angherie dei suoi capi. Ammesso che di “capi” possa averne una lotta avente per fine la sopravvivenza.
Roano ha poi atteso (chissà con quale e quanta fiducia...) che qualcuno che comanda nei Verdi si decidesse a far piena luce sulla effettiva “validità” del gravissimo atto di commissariamento subito per mano del suo capopartito. Figuriamoci! Lui, paladino della legalità, ad aspettare che “un altro” si muovesse per smascherare un sopruso, una prepotenza peraltro già biasimata dall’opinione pubblica.
L’unico suo “dirigente” che gli ha scritto, Carlo Scalera, lo ha fatto per ...ricordargli che il partito ha come priorità assoluta la questione dello scudo spaziale e della riduzione degli armamenti a livello planetario, poco importando se, nel frattempo, duecentomila "terrestri" sparsi in quattro comuni patiscono sotto i miasmi di nitriti ed altri veleni che fuoriescono da quella maledetta discarica della maledetta Appia Nord.
Di più, a questo punto, il focoso Roano non poteva sopportare. E più non ha atteso.
Forte dei tanti incoraggiamenti (si fa per dire, per uno come lui...), oltre che, naturalmente, delle sue pulite ed oneste convinzioni, è partito al contrattacco. In una lettera inviata all’autore del golpe Enzo Falco (presidente dei Verdi Caserta), all’on. Tommaso Pellegrino (presidente dei Verdi Campania), agli associati di San Nicola e alla stampa, Roano ha denunciato la illegittimità, la infondatezza e la inopportunità del commissariamento della sezione, traendo spunto anche per sottolineare, per quanto non sia già stato fatto sinora, il totale fallimento della politica (si fa per dire...) dei Verdi in provincia di Caserta, soprattutto in occasione della vicenda Lo Uttaro.
E, per tutta risposta a quanti vorrebbero dispoticamente esautorarlo, nelle “pienissime” funzioni di presidente del circolo cittadino, ha convocato l’assemblea dei Verdi sannicolesi, che si terrà lunedì 3 settembre alla Rotonda di Don Oreste Farina.

Ecco il testo completo della lettera, argutamente intitolata “Quando le bugie hanno le gambe corte”, spedita in data 20 agosto:

«Lo scopo di questa comunicazione è quello di invitare l’opinione pubblica, gli iscritti della sezione e gli appartenenti al partito, così come gli altri partiti e gli organi di stampa, a non tenere in alcun conto il presunto commissariamento della sezione dei Verdi di San Nicola la Strada da parte del Presidente provinciale Sig. Enzo Falco perché illegittimo ed infondato.

Ho invitato lo stesso Sig.  Falco ad indicare in base a quale norma egli fosse autorizzato a prendere tali decisioni poiché non risulta né nello Statuto né tantomeno nel Regolamento del Partito che gli sia stato conferito questo potere. Inutile dire che non ho ottenuto alcuna risposta.

Nello stesso comunicato, inoltre, veniva citato dal Sig.  Falco un presunto procedimento disciplinare incardinato a mio nome presso gli organismi regionali.

Ebbene, il Presidente Regionale del Partito On. Tommaso Pellegrino, da me interpellato in data odierna, mi ha certificato l’assoluta mancanza di procedimenti a mio carico, confermando ancora una volta che le bugie hanno le gambe corte, né poteva essere altrimenti visto che non esisteva e non esiste nessun presupposto né politico né statutario a tale azione; non mi era giunta, del resto, nessuna comunicazione in merito.

Tanto per quanto riguarda la illegittimità.

Per quanto riguarda invece l’infondatezza e l’inopportunità, tali argomentazioni sono avallate dal fatto che il Sig. Falco si guarda bene dall’esaminare quanto i governi locali non hanno realizzato ma per cui si erano impegnati. De Franciscis in particolare aveva sottoscritto uno specifico atto con i Verdi e le associazioni ambientaliste che prevedeva precisi impegni da attuarsi già nei primi cento giorni e dopo due anni ancora completamente disattesi.. Lo stesso Sig. Falco, addirittura afferma che tra zero e cento lui preferisce fare sessanta cose. Ebbene, farebbe piacere agli elettori Verdi conoscere  quali sono le cose realizzate che addirittura fanno pensare allo stesso Falco di avere raggiunto tali mirabolanti obiettivi.

Ciò che lui stesso ha elencato nel suo precedente comunicato, infatti, riguarda l’azione del governo nazionale e non certo di quello locale.

Ricordo allo stesso Falco, inoltre, la precipitosa discesa che i Verdi hanno avuto in provincia di Caserta nelle ultime elezioni amministrative, segno che la gente non ci vede più come paladini dell’ambiente, e Dio solo sa se ce ne sarebbe sempre più bisogno, ma solo come biechi mestieranti della politica, tanto è vero che dalle ultime elezioni provinciali molti di quelli che avevano contribuito al successo hanno abbandonato il partito o si sono decisamente schierati contro la linea della segreteria.

Attribuire poi la responsabilità della disfatta dei Verdi in Terra di Lavoro al Dr. Giuseppe Messina che ha lasciato il Partito ben tredici anni fa, costituisce un comodo quanto inutile alibi per nascondere le responsabilità di un gruppo dirigente che ininterrottamente da tredici anni governa il Partito.

Inoltre non si capisce come il Sig. Falco possa asserire che le opinioni sulla politica del Partito stesso siano di esclusiva competenza degli iscritti quando lo stesso Congresso Nazionale ha deciso che il prossimo gruppo dirigente debba essere costituito per il 50% almeno da non iscritti e rappresentanti delle associazioni ambientaliste, di cui ad esempio il Dr. Messina è un autorevole esponente da oltre trenta anni.

In questo clima di sfiducia generale cosa pensa di fare il nostro bravo Presidente?

Con una lettera illegittima, menzognera e ipocrita tenta di destituire, senza averne i poteri, uno dei pochissimi rappresentanti del partito che, esponendosi e pagando di persona, si è fatto conoscere dalla gente per il suo spirito realmente ambientalista sostituendolo alla guida del circolo sannicolese con un personaggio che è abituato a cambiare spesso casacca come ad esempio Salvatore Mataluna di Maddaloni, uscito appena lo scorso anno da Forza Italia senza alcuna cultura e trascorsi ambientalisti.

E’ questa la coerenza? 

Le risposte che sono pubblicate in questi giorni anche dalla stampa locale e testimoniate da noti esponenti del nostro e di altri partiti politici e movimenti, a cui giungono i miei ringraziamenti, che condannano questa manovra impropria e controproducente, sono la giusta risposta ad una azione proditoria ed autolesionista per i Verdi di Terra di Lavoro da parte del Sig. Falco, delegittimatosi nei fatti.

Come noto tale situazione si è generata dalla vicenda della discarica illegale e pericolosa di Lo Uttaro la quale è di una gravità assoluta per l’allocazione, la realizzazione, la gestione. Sono rappresentativi della situazione i mancati collaudi, i controlli inefficienti, le mancate verifiche sui camion in entrata e in uscita, lo sversamento di materiale non autorizzato (vedi tra l’altro i rifiuti marci di Parco Saurino a Santa Maria La Fossa), nonché un’aria nauseabonda che avvolge duecentomila persone. A tale proposito, sono cadute nel vuoto le ripetute dettagliate relazioni in merito inviate al Presidente della Provincia, al Sindaco di Caserta ed ai Commissari Bertolaso e Pansa contenenti anche proposte alternative da parte del Comitato Emergenza Rifiuti, che mi vede tra i suoi esponenti.

Ritengo che nessun partito, e tantomeno quello dei Verdi che dovrebbe rappresentare in primis la difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini, debba avere l’arroganza di parlare di massimi sistemi  e di fedeltà a schieramenti ed alleanze senza concentrarsi subito ed in modo assoluto sulla soluzione di una gravissima emergenza sanitaria, ambientale e legale, dissociandosi, se non ascoltati, da coloro che sono certamente colpevoli di questo stato di cose.

Chiedo, quindi, a tutti coloro che credono ancora nella possibilità di avere un ambiente salubre nel casertano di far sentire la propria voce attraverso i mass media, le associazioni ed i partiti, per lottare tutti insieme nella logica di pensare globalmente ed agire localmente, smascherando una volta per tutte quanti, facendosi scudo di ideali e programmi non attinenti la realtà locale, non fanno altro invece che perseguire fini di carattere personale.

Con la presente comunico infine che è convocata l’assemblea degli iscritti il giorno 3 settembre alle ore 19.00 presso i locali della Parrocchia Santa Maria della Pietà presso la Rotonda di San Nicola la Strada per una valutazione dell’attività del governo provinciale alla luce del programma amministrativo e del patto sottoscritto il 28 febbraio 2005 con il nostro partito e le associazioni ambientaliste.

Il presente invito, pertanto, è esteso anche alle suddette associazioni locali.

Antonio Roano, Presidente del Circolo dei Verdi San Nicola la Strada»


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