SANTONASTASO NUOVO DIFENSORE CIVICO


Alla Zuccaro succede il figlio del “Grande Burattinaio” che agli inizi degli anni ’90 fece eleggere Pascariello prima sindaco e poi presidente della provincia


Giovedì 27 settembre si è svolta la seduta decisiva del consiglio comunale per la nomina del secondo difensore civico della storia amministrativa sannicolese.
Con appena undici voti più quello del sindaco (era assente il consigliere di maggioranza “dissidente” Russo Spena e non hanno partecipato alla votazione i consiglieri di minoranza che hanno contestato il candidato chiaramente di parte) è stato eletto l’avvocato Domenico Santonastaso, figlio dell’influente senatore democristiano (simpaticamente all’epoca definito, negli ambienti politici e della carta stampata, come “Grande Burattinaio”) che agli inizi degli anni ’90 “dettò legge” in numerose amministrazioni locali di Terra di Lavoro, offrendo, tra l’altro, la spinta decisiva a Pascariello nella sua elezione prima a sindaco di San Nicola e poi a presidente della Provincia.
Santonastaso succede, dunque, a Rita Zuccaro, eletta il 7 maggio del 2002 con voto quasi unanime del consiglio comunale. Altri tempi: furono soltanto tre le schede bianche, a testimonianza della compattezza allora raggiunta tra le forze politiche, consapevoli della necessità di confluire su un difensore civico che, al di là del candidato prescelto, non significasse soprattutto emanazione del potere, ma promozione dell’obiettività amministrativa da assicurare a tutti i cittadini.
Come noto, è indiscussa l’importanza di questa figura istituzionale introdotta dall’art.8 della legge 142/90 a garanzia dell’imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione.
A dirla con la più autorevole parte della dottrina, il Difensore Civico, infatti, deve assurgere alla funzione prioritaria di organo garante della corretta e puntuale osservanza ed applicazione della legge da parte della Pubblica Amministrazione a tutela dei cittadini. L’interesse, quindi, sia alla crescita graduale della figura che alla sua più giusta interpretazione del ruolo nel panorama amministrativo attuale, appartiene a tutti. Come “di tutti” e non di parte dovrebbe sempre considerarsi il nuovo Perry Mason, lungi dal farsi condizionare dalla sudditanza psicologica nei confronti di chi lo ha “fortemente voluto”.
Buon lavoro, avvocato!