“CORAGGIO, VENGA ANCHE LEI!”

 
Il ComER invita Petteruti alla marcia contro la Fossa Mastroianni: “La jihad ambientalista che ha avuto il merito di aver fermato lo scempio dello Uttaro, si rivolge a Lei che, nonostante tutto, riveste ancora la carica di Sindaco...».
Ma non sarebbe male se partecipasse anche De Franciscis...


«Il comportamento del sindaco di Caserta, Petteruti, su un problema cosi grave è inaccettabile. Persino il sindaco di San Nicola gli ha chiesto sostegno ma lui fa finta di niente. Le popolazioni devono sapere ciò che abbiamo cercato di esprimere ad una persona che in rappresentanza della città continua a partecipare a tavoli di trattativa  per deciderne il destino senza mai aver dimostrato che gli sta a cuore il bene del nostro territorio». Con questa premessa, esplicativa di per se, la tenacissima Giovanna Maietta ha informato la stampa di una “lettera aperta” che ComER e Comitato Cittadini Casertani hanno inviato al sindaco di Caserta.
Eccone il testo integrale:

«Signor Sindaco,
purtroppo ancora una volta siamo costretti a prendere atto che, dinnanzi alle responsabilità che dovrebbe assumersi in qualità di primo cittadino nonché di capo dell’amministrazione comunale, Lei continua a defilarsi. Come ai tempi della scelta di Lo Uttaro, ma stavolta contrastando la nuova discarica, avremmo voluto vederla protagonista del destino della città. Ci rendiamo conto, invece, che per l’ennesima volta ci siamo illusi che Lei potesse ridare un briciolo di dignità all’immagine di questo territorio devastato a causa di scelte politiche scellerate.
Qualche giorno fa abbiamo rivolto un invito alla coerenza ai rappresentanti locali del centro-destra che l’anno scorso si ergevano a difensori dell’ambiente. Quello stesso invito a Lei non possiamo rivolgerlo, giacché potrebbe assumere un significato diverso in relazione a due momenti della vicenda di Lo Uttaro in cui lei si è posto in antitesi con se stesso, ben camuffando le motivazioni che l’hanno indotta in contraddizione.
Prima ha offerto Caserta come vittima sacrificale di una scellerata gestione commissariale dei rifiuti fornendo pieno sostengo alla decisione di aprire la discarica dei veleni e poi, poco prima che calasse la provvidenziale mano della Procura sammaritana su Lo Uttaro, con una solerzia che non l’ha mai contraddistinta, ha provveduto a ordinare la chiusura della discarica, esercitando i poteri di massima autorità sanitaria.
La jihad ambientalista, come Lei stesso ha pubblicamente definito le associazioni e i comitati che hanno avuto il merito di aver fermato lo scempio della discarica, si rivolge a Lei che nonostante tutto riveste ancora la carica di Sindaco, per sapere se questa volta vuole assumersi di fronte ai suoi concittadini la responsabilità piena di difendere incondizionatamente la nostra città. Le motivazioni per contrastare una discarica di rifiuti pericolosi sono tante. Basterebbe solo lo scempio compiuto a  Lo Uttaro a giustificare una scelta coraggiosa in tal senso.
Ma forse, nel difendere i suoi concittadini, supportato da valide motivazioni che risalgono all’epoca del Commissariato Bertolaso, è frenato dall’imbarazzo di chi si sente in dovere verso lo Stato. Non le neghiamo di avere forti difficoltà a capire e a giustificare tale imbarazzo dinnanzi ad uno Stato rappresentato da chi ha tradito la fiducia riposta da Lei e dalla gente di Caserta. Il dott. Bertolaso è stato additato da lei come il Giuda della vicenda di Lo Uttaro, eppure oggi il traditore sembra il figliol prodigo accolto dal padre indebitato di monnezza.
Per questo Noi, che ancora una volta per il bene della comunità le abbiamo teso la mano, non possiamo che pensare che i nostri mali scaturiscono dalle debolezze di coloro che ci amministrano e che, come nel suo caso, sfuggono al confronto con la società civile ostentando di saper rappresentare quella parte non ambientalista o “perbene”.
Il ritornello della sua campagna elettorale, che come un mangianastri inceppato ripeteva “C’è da Fare”, è diventato l’emblema delle sue continue contraddizioni e fallimenti. Lei ha disfatto! Il disfacimento di questa città deriva soprattutto dalla incapacità di amministrarla sentendosi cittadino libero e al pari di tutti noi.  Lei pretende di amministrare la città all’ombra di essa, lei guarda i confini provinciali disfacendo quelli comunali.
Signor Sindaco, pur consapevoli che anche questa volta, in linea con la sua consueta scorrettezza nei nostri confronti, non darà riscontro alle nostre sollecitazioni Le inviamo questo documento per esporle il nostro pensiero auspicando che Lei, in alternativa alle dimissioni, possa fare un atto di coraggio e assumendo finalmente tutte le sue responsabilità partecipi alla marcia di domenica 15 giugno verso la cava Mastroianni».

Le firme sono di Giovanna Maietta, Giuseppe Messina, Lorenzo Tessitore, Pasquale Costagliola, Alberto Montanaro, Antonio Roano e Comitato Cittadini Casertani, i quali tutti, certamente, ci permetteranno una ns. piccola aggiunta.....
...Perché alla marcia non viene anche Lei, signor Presidente De Franciscis?


(nella foto, De Franciscis e Petteruti)