Maietta ribadisce l’importanza della “scoperta” di Ganapini: «Parco Saurino, realizzata nel 2003 e mai utilizzata, da sola basterebbe ad accogliere i rifiuti campani per almeno 5 mesi e della sola provincia di Caserta per 2 anni»
«Le alternative ci sono ma nessuno vuole ascoltarci; siamo consapevoli che, purtroppo, la nostra provincia dovrà offrire un altro sversatoio per i rifiuti, ma vogliamo che si scelgano siti idonei e che contestualmente si avvii la raccolta differenziata e si mettano in funzione impianti già esistenti e “appositamente” occultati».
Lo ha detto l’avv. Giovanna Maietta a poche ore dalla grande marcia di protesta organizzata dal Comitato Emergenza Rifiuti di Caserta che partirà domenica 15 giugno alle ore 10 da San Nicola
La leader del Comitato Cittadini Casertani, affiliato al ComER, ha cosi aggiunto: «Vogliamo che si ponga fine alla gestione affaristica dei rifiuti e che ci sia una presa di responsabilità di tutti gli amministratori locali; il nostro è un territorio violato a danno della nostra salute. Siamo stati penalizzati da una scellerata gestione e oggi che vorremmo persino collaborare come volontari per attivare la raccolta differenziata non ci forniscono gli strumenti per poterlo fare. Se siamo in emergenza, per quale motivo le proposte, la disponibilità e la collaborazione dei comitati civici e delle associazioni viene respinta?».
Maietta si è poi soffermata sulla discarica (con vasche di scarico del percolato, argille in regola, etc.) da 400.000 mc (800.000 tonnellate) che l'assessore regionale all'Ambiente Walter Ganapini ha scoperto presso il sito di trasferenza di Parco Saurino (nella foto) nel Comune di Santa Maria
«E' stata realizzata nel 2003 e mai utilizzata» -ha detto- «Da sola basterebbe ad
accogliere i rifiuti dell'intera Campania per almeno 5 mesi (senza differenziare alcunché) e della sola provincia di Caserta per 2 anni. Perché allora spendere altri milioni per un inutile allargamento del sito di Ferrandelle o per la realizzazione della nuova discarica nella Cava Mastroianni? Ma c’è di più. A conti fatti, tra discarica, impianti, macchinari e attrezzature esistenti ma mai utilizzati (Ganapini dice "qualche giorno di manutenzione e funziona tutto") e abbandonati da almeno 4 anni, la provincia di Caserta è dotata oltre il suo fabbisogno per gestire al meglio il ciclo dei rifiuti. E tutti questi impianti sono costati milioni di euro pagati dai cittadini attraverso