Discarica Mastroianni: partiti i ricorsi contro il "decreto-condanna" emesso dal governo
L’avvocato casertano Luigi Adinolfi è il difensore sia dell’amministrazione comunale di San Nicola
Mentre è -giustamente- il pericolo per la salute dei cittadini sannicolesi a rappresentare il fulcro del ricorso presentato dall’amministrazione comunale di San Nicola, più nel dettaglio entra il comitato degli ambientalisti, che ravvisa nell’atto legislativo “forti elementi di incostituzionalità e di violazione di norme comunitarie”.
Tra i punti che vengono contestati si evidenziano: 1) militarizzazione dei siti adibiti a discarica, che sono stati definiti “siti di interesse strategico nazionale” (mamma mia, che paroloni!...); 2) uso inappropriato di discariche per lo smaltimento di rifiuti indifferenziati e legalizzazione dello smaltimento nelle discariche per rifiuti urbani di sostanze altamente pericolose provenienti da trattamenti in impianti industriali; 3) grave limitazione della possibilità di esprimere liberamente il proprio dissenso; 4) costituzione di un “tribunale speciale”, titolare in via esclusiva dei procedimenti riferiti a: a) reati relativi alla gestione; b) reati in materia ambientale; 5) controversie relative ai diritti costituzionalmente tutelati, in contrasto ed antitesi con i poteri sanciti dalla Costituzione.
“Continueremo a batterci” ha aggiunto l’avvocato Giovanna Maietta, leader del ComER “per tutelare la salute nostra e di quella delle 200.000 persone che vivono nell’ambito della conurbazione casertana interessate dalla discarica Lo Uttaro e Mastroianni”.
Oltre all’ipotesi di incostituzionalità del decreto, i ricorrenti sostengono, con l’ausilio di una relazione del docente universitario Franco Ortolani, uno dei massimi esperti nazionali, l’inidoneità della cava Mastroianni (Uttaro 2) ad accogliere i rifiuti.
Ricordiamo, inoltre, sempre in relazione a quanto stabilito nel decreto oggetto di contestazione, che nella Cava Mastroianni, se sarà adibita a discarica, si potranno sversare ogni sorta di veleni, come ceneri pesanti e leggere e scorie contenenti sostanze pericolose, fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, ecc.
Un’ulteriore “mazzata” ad una popolazione già sfiancata da decenni di lotta per non morire come topi in gabbia. Speriamo che il grande Berlusconi capisca, ma soprattutto che torni a fare solo il medico un certo dottor Bertolaso...