IL PARERE

Economia (davanti) & Commercio (di dietro) ... ovvero la triste fine della "classe" più onesta


A cura dello stimatissimo consigliere comunale Mimmo Russo (che ringraziamo sinceramente per l’impegno appassionato con cui conduce i rapporti con la stampa) ci giunge questa importante mail, di per sé esplicativa di un argomento all’ordine del giorno in tutta la penisola.

«Le misure approvate dal Cdm del 28-11-2008: prevista anche una revisione degli studi di settore.

Ecco le misure del decreto anticrisi

Bonus per le famiglie, detassazione premi, agevolazioni su bollette e tariffe, tetto per i mutui.

ROMA - Il Consiglio dei ministri ha approvato le misure anticrisi economica. Sono in tutto 35 gli articoli (36 dei quali uno stralciato, il 33) della bozza del decreto anticrisi che è stata discussa durante il preconsiglio dei ministri.

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti (Inside)

Secondo quanto l'agenzia Ansa è in grado di anticipare, dopo il primo esame, il testo verrà modificato tenendo conto dei rilievi tecnici emersi. Si va dal bonus per le famiglie numerose (tetto massimo di reddito si conferma a 22.000 euro) fino al blocco delle tariffe.

I PROVVEDIMENTI - Quattro i titoli di sostanza: sostegno alle famiglie, sostegno all'economia, «ridisegno in funzione anticrisi del quadro strategico nazionale: protezione del capitale umano e domanda pubblica accelerata per grandi e piccole infrastrutture con priorità per l'edilizia scolastica», servizi pubblici. Chiude un quinto titolo con le disposizioni finanziarie.

BONUS - Il «bonus straordinario per famiglie, lavoratori, pensionati e non autosufficienti» riguarderà poco meno di 8 milioni di soggetti, per un importo complessivo poco inferiore ai 2,4 miliardi di euro.

DETASSAZIONE STRAORDINARI - Niente sgravi fiscali sugli straordinari, ma aumento della soglia per la detassazione dei premi e del salario di produttività da 30 mila a 35 mila euro. Raddoppia poi la parte di reddito sulla quale si applicano gli sconti, passando dagli attuali 3mila a quota 6mila.

BOLLETTE - Dal prossimo primo gennaio le famiglie economicamente svantaggiate, che godono delle tariffe agevolate per la fornitura di energia elettrica avranno anche diritto alla compensazione della spesa per la fornitura di gas naturale. La compensazione della spesa differenziata per aree climatiche ed in base al numero dei componenti della famiglia determinerà «una riduzione della spesa al netto delle imposte dell'utente tipo indicativamente del 15%».

AUTOSTRADE - Gli aumenti tariffari delle autostrade non saranno applicati per il primo semestre del 2009. Non sarà inoltre applicato il price cup sulle tariffe di pedaggio di tutte le autostrade. Restano comunque validi i contratti di concessione e le relative previsioni tariffarie. Inoltre, entro il 30 giugno del prossimo anno, sarà approvato un Dpcm con un «piano organico di azioni» presentato dal ministero delle Infrastrutture «mirato a creare le condizioni per accelerare i piani di investimento dell'intero comparto autostradale».

STUDI DI SETTORE - Arriva una «revisione congiunturale» e «speciale» degli studi di settore. Quindi gli studi di settore verranno rivisti tenendo conto della crisi economica e dei mercati «con particolare riguardo a determinati settori o aree territoriali». Per far questo si ricorrerà a un decreto dell'Economia. Si procederà ad un 'integrazione degli studi stessi tenendo conto anche dei dati della contabilità nazionale, degli elementi acquisibili presso istituti ed enti specializzati nell'analisi economica e delle segnalazioni degli osservatori regionali dell'Agenzia delle Entrate.

IRES E IRAP - Arriva la riduzione degli acconti Ires e Irap per le imprese. Chi avesse già pagato l'acconto pieno avranno riconosciuto un credito di imposta di misura corrispondente alla riduzione prevista. Modalità e il termine dell'importo non corrisposto verranno fissate con un Dpcm.

MICROPROGETTI - «Per la realizzazione di opere di interesse locale gruppi di cittadini organizzati possono formulare all'ente locale territoriale competente proposte operative di pronta realizzabilità, indicandone i costi e i mezzi finanziamento, senza oneri per l'ente medesimo». Per il via libera di queste opere varrà, dopo due mesi dalla presentazione della proposta, il principio del silenzio-assenso e la realizzazione delle stesse «non può in ogni caso dare luogo ad oneri fiscali e amministrativi a carico del gruppo attuatore, fatta eccezione per l'imposta sul valore aggiunto».

MUTUI - Per i mutui variabili sulla prima casa, stipulati fino al 2008, il tasso d'interesse non potrà superare il 4% nel 2009. Mentre per i nuovi mutui il saggio di riferimento sará quello fissato dalla Bce. Le rate dei mutui a tasso non fisso da corrispondere nel 2009, si legge nel testo, «è calcolato con riferimento con riferimento al maggiore tra il 4% senza spread, spese varie o altro tipo di maggioranza e il tasso contrattuale alla data di sottoscrizione del contratto». La differenza tra gli importi, a carico del mutuatario, delle rate determinati con il provvedimento e quelle derivati dall'applicazione delle condizioni contrattuali dei mutui «è assunta a carico dello Stato». I contratti con mutuo a tasso variabile che saranno sottoscritti a partire dal primo gennaio 2009, saranno indicizzati al tasso di riferimento principale della Bce.

SGRAVI ALLE IMPRESE - Sgravi ai costi amministrativi a carico delle imprese e comunicazione online, tramite posta elettronica, tra aziende e pubblica amministrazione. Lo prevede un articolo del decreto legge anticrisi esaminato dal consiglio dei ministri. L'articolo prevede una riduzione delle sanzioni alle imprese in caso di ravvedimenti delle imprese per mancati o ritardati pagamenti di tributi. In caso di interpelli in materia tributaria, «la mancata comunicazione del parere da parte dell'agenzia delle entrate entro 120 giorni e dopo ulteriori 60 giorni dalla diffida ad adempiere da parte del contribuente equivale a silenzio assenso». La pa a si doterà di caselle di posta certificata e le copie dei documenti su supporto informatico «sostituiscono ad ogni effetto di legge gli originali (a meno che non sia espressamente previsto il contrario).

FONDI PER SCUOLE E CARCERE - Arrivano fondi per la messa in sicurezza delle scuole ma anche per l'edilizia carceraria, le opere di risanamento ambientale, museali e archeologiche ed interventi di innovazione tecnologica. Lo prevede l'articolo 18 della bozza di decreto esaminata stamane in Cdm. Il Cipe, presieduto «in maniera non delegabile» dal premier, entro un mese dall'entrata in vigore del decreto assegnerà per questo «una quota delle risorse disponibili del Fas».

PORNOTAX - Dopo anni che esiste solo su carta (è stata varata qualche Finanziaria fa ma non è mai uscito il regolamento attuativo) il porno in Tv e sulla carta stampata sarà stangato. Torna infatti con il decreto anti-crisi la "pornotax" (articolo 31). L'addizionale prevista sui produttori dalla manovra del 2005 si abbatterà dal periodo di imposta in corso sui programmi televisivi di contenuto pornografico e sulla carta stampata. La norma viene leggermente modificata: non ci sarà addizionale sul materiale «di incitamento alla violenza» ma solo su quello pornografico».

Bene, Mimmo! Giunga anche il nostro sincero plauso per questi provvedimenti! Ora, però, e ti prego di fartene carico in una prossima occasione, bisogna che qualcuno ricordi al caro Silvio di fare qualcosa anche per la cosiddetta “classe medio-bassa”, quella in cui risiede la maggior parte del suo elettorato, ovvero quella che i “comunisti” sporchi (quelli che hanno la pancia piena, quelli che dichiarano ottomilacinquecento euro di redditi all’anno e invece hanno macchine e macchinette di lusso comprate staccando assegni a vista, quelli che hanno la casa al mare e a volte anche in montagna, quelli che odiano pagare le tasse, quelli che si mettono spesso in malattia, quelli che passano la vita a studiare come fottere e denigrare il datore di lavoro che gli dà da mangiare, quelli che hanno debiti con la gest-line, quelli che hanno la barba come i barboni ma a loro non danno nemmeno uno sguardo, quelli che vagano per le strade in cerca di cause da improntare per fottere le assicurazioni, quelli che fanno i professori del ca, quelli che si divertono a bocciare gli universitari non di sinistra centotrentasette volte prima di dargli l’esame studiato con il sangue, quelli che dicono di sapere tutto ma invece non riescono a spostare il loro angolo di vista al di fuori di ventinove gradi, quelli che non permettono al loro figlio di sedere in chiesa accanto alla fidanzata perché appartiene ad un altro “ceto” sociale, quelli che spesso in chiesa non ci vanno proprio, quelli che dicono di odiare il capitalismo e poi votano a destra perché gli danno l’incarico sul comune) hanno sempre considerato “ricca” e che l’attuale premier comunque non considera tra le più povere. Per intenderci, quella che ha la prima e unica casa con il mutuo, la macchina a rate, che va in vacanza un anno si e due no, che può comprare un vestito solo ai saldi e se trova la taglia, quella che paga le tasse universitarie per i figli nella fascia massima, quella che non esce mai in crif perché onora puntualmente tutti i suoi impegni, quella che ama cristianamente il prossimo e fa beneficenza, quella che dichiara il reddito centesimo per centesimo. In parole povere, quella che si alza la mattina per andare a lavorare anche con la febbre a trentanove, quella che fa della dignità sul lavoro una inderogabile virtù, quella che usa il dialogo e non la presunta dottrina del ca. Quella che, nella sostanza -considerato che tutti, di destra o di sinistra o di centrocampo, ci si prodiga (giustamente!) solo per i cosiddetti “poveri” e i "veri" ricchi non si toccano neanche per sbaglio- si ritrova ad avere una “disponibilità” inferiore a coloro a cui sono destinati questi -giustissimi!-  provvedimenti “anti-crisi”. Quella che “sostiene” l’Italia. La “classe” più onesta. La più tartassata. La più schifata dai “comunisti” sporchi. Quella che Berlusconi ora ha il dovere di salvaguardare come “patrimonio” personale, prima che possa estinguersi per mano dei “comunisti” sporchi i quali, prima o poi, lo dice la storia, torneranno al governo di questo paese subdolo e maledetto.

cinico