Senza pause la battaglia del “Coordinamento Regionale Campano per
«In questi giorni l’assessore regionale Walter Ganapini (Ambiente - Ciclo integrato delle acque - Difesa del suolo - Parchi e riserve naturali - Protezione civile ) ha dichiarato di voler fare una nuova legge sull’acqua che ne privatizzi la captazione e la gestione, dandole in pasto al libero mercato. L’Assessore vuol creare un ATO (Ambito Territoriale Ottimale) unico in Campania, come se la storia non avesse abbondantemente dimostrato quanto siano inefficienti e antieconomici gli ATO regionali.
Vadano invece rispettati i bacini idrici prescritti dalla legge 36/94, alias Legge Galli, e non i confini politici e/o amministrativi.
La nuova legge che propongono Ganapini e i suoi sostenitori spinge ancora di più verso la mercificazione dell’acqua, favorendo il profitto di pochi.
Acqua = Merce.
Tutto ciò col libero e pronto assenso del consigliere regionale Pasquale Sommese che non aspettava altro per farsi ancor maggiore pubblicità, visto che è candidato alle prossime elezioni europee! Quest’ultimo per riempirsi la bocca poi afferma che accelererà il tutto, ma non dopo aver ascoltato tutte le parti. Ci piacerebbe sapere quali parti ascolterà!
Tutto ciò mentre a livello nazionale si sta discutendo alla camera la proposta di legge di iniziativa popolare (lip) del forum italiano dei movimenti per l’acqua che difende il diritto ad avere una gestione pubblica del servizio idrico (il testo della proposta
Tutto ciò mentre viene liberalizzato il mercato dei servizi pubblici grazie alla legge 133/08 che dà il via anche alla privatizzazione del settore idrico.
E intanto i cittadini già dal 1° gennaio ’09 stanno ricevendo aumenti spropositati delle bollette dell’acqua.
Le SpA sia pubbliche, miste o private sono state la vera rovina.
Nel caso di società miste tutti i profitti sono andati ai privati, mentre gli oneri al pubblico; vedasi caso della Gori SpA (al cui interno sono presenti i privati e le multinazionali Acea e Suez) e
E intanto i cittadini subiscono gli aumenti derivanti da essa, e pagano ancora oggi servizi non resi, quali depurazione e fognature. In otto Comuni, poi, nell’acqua è presente più fluoro di quanto ne consentano le direttive europee.
In Puglia 39 Enti Locali della Regione Puglia hanno sottoscritto, con delibera, la proposta di Legge di Iniziativa Popolare per la ripubblicizzazione del sii.
Il Coordinamento degli Enti pugliesi costituitosi nel febbraio ’08 ha chiesto la ripubblicizzazione delle risorse idriche regionali, la modifica dello statuto regionale, la presentazione di una legge regionale che regolamenti il sii sancendone la non rilevanza economica, e che trasformi l’AQP SpA.-Acquedotto pugliese - in Azienda Speciale.
In Toscana, il Movimento per l’Acqua Pubblica dopo aver richiesto una Commissione d’inchiesta regionale sul caso Publi
In Sicilia, tantissimi i sindaci che si sono schierati apertamente a favore della gestione pubblica del sii, al fianco dei loro concittadini, prova ne sia che alcuni primi cittadini della provincia di Palermo hanno presentato ricorso al TAR contro l’aggiudicazione del servizio idrico integrato ai gestori, uno fra tutti il caso di Acque Potabili Siciliane (Gruppo Acque Potabili S.p.A.).
A Parigi, il sindaco rimunicipalizza.la sua gestione idrica, dopo 25 anni di gestione privata e dopo aver verificato quanto essa sia stata deleteria. La decisione di non riconfermare i contratti con i due giganti privati dell’
Nel caso di società pubbliche, si è assistito alle più grandi contraddizioni giuridiche, vedasi il caso dell’Arin: società a capitale pubblico ma con gestione privatistica; decide tutto l’Amministratore unico (caso unico?) Barracco. Le SpA in quanto disciplinate dal diritto privato devono per leggere produrre profitto, mentre la gestione pubblica è disciplinata dal diritto pubblico che impone il pareggio di bilancio, non il profitto. Due cose incompatibili.
Non a caso si parla di mostro giuridico quando si citano le SpA pubbliche.
Il Coordinamento Cittadino Campano, a seguito di un’assemblea regionale sull’acqua, ha deciso che si farà promotore di una nuova legge regionale sull’acqua, in linea con quanto nella LIP è già stato detto,ovvero che:
-l’acqua è un bene vitale, non merce da cedere a grandi e potenti mercanti (leggasi imprenditori e/o multinazionali) che vogliono metterci su le mani per poi far pagare a noi cittadini le conseguenze di scelte scellerate, perpetuate da chi li favorisce favorendo anche i propri interessi;
-la gestione dell’acqua sia pubblica ed affidata ad aziende speciali e/o consortili;
-l’acqua è di tutti, quindi vadano rispettati i diritti di tutti, anche erogando
-NO all’Ato unico (proposto da Ganapini) bensì si dia il via ad una gestione del servizio idrico integrato che tenga presenti i bacini idrografici;
-vengano sciolti i Consigli d’Amministrazione inadempienti, subito!
E’ finito il tempo delle promesse e delle chiacchiere! Le elezioni si avvicinano. Non deleghiamo a nessuno il futuro della risorsa acqua perché è nostra, cioè di tutti».
-Comunicato stampa del Coordinamento Regionale Campano per