Una ...salutare “rinfrescatina” a cura del nuovo presidente del ComER
«Benché, almeno per il momento, sia sopita la sua asfissiante nube di puzza e di veleni, che a lungo ha reso la vita impossibile a Caserta e dintorni, Lo Uttaro è tuttora una bomba ecologica!».
Non usa mezzi termini, come è suo solito, Antonio Roano (nella foto), fresco della sua nomina a nuovo presidente del ComER, sigla coniata dal Corriere di San Nicola che sta ad indicare il Comitato Emergenza Rifiuti, ovvero l’associazione sotto il cui nome si riunirono, nel 2007, tutti i movimenti ambientalisti sorti all’indomani del tragico protocollo firmato nel novembre 2006 dalla triade Bertolaso-De Franciscis-Petteruti.
Già brillante e coraggioso promotore proprio del ramo sannicolese della protesta, poi acceso “Verde” fino al punto di scagliarsi contro i vertici "verde opaco" di quel partito che quasi niente era e che ora non esiste più, Roano è tra quelle persone (e precisamente tutti i valorosi componenti del Comitato che tutti abbondantemente conosciamo) a cui i sannicolesi e non solo devono dire grazie per tutto l’impegno profuso nella più dura battaglia a difesa dell’ambiente che abbia mai investito il nostro territorio in tutta la sua storia.
Detto da lui, ogni commento all’immane disastro che ancora vive assume i contorni di una poesia. Sì, perché poesia non può che essere l’impegno di un “semplice cittadino” che guarda al futuro della propria terra passando per un presente fatto di sacrificio e dedizione.
Due gli spunti per una ...rinfrescata salutare da sottoporre all’attenzione di quanti forse qualcosa la stanno dimenticando: il tentativo di proporre il dissequestro della “discarica maledetta” e il mancato rispetto della legge da parte delle stazioni ecologiche di San Nicola
Eccolo sul primo punto: «Il Consorzio Unico di Bacino per i rifiuti delle Province di Napoli e Caserta vuole mettere le mani sulla discarica Lo Uttaro. Non è che per ora siano ben chiari il senso e i retroscena della notizia della richiesta di dissequestro apparsa in questi giorni su un quotidiano. Probabilmente si tratta della frettolosa trascrizione di un comunicato del Consorzio stesso, senza alcuna verifica. Al meno scafato dei giornalisti non dovrebbe riuscire difficile, volendo, stabilire che in particolare le righe in cui è scritto ”Attualmente nella discarica Lo Uttaro sono stoccati, in assoluta sicurezza e senza alcun rischio per l’ambiente circostante, 203.000 tonnellate di materiale risultante dalla lavorazione dei CDR” sono un assoluto e pericolosissimo delirio, o la prova generale per nuovi misfatti. Che Lo Uttaro sia stato e sia ancora un disastro ambientale lo hanno stabilito, oltre che decisivi atti della magistratura (dal decreto di sequestro penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, poi confermato dal Tribunale di Napoli, all’ordinanza di chiusura del Tribunale civile di Napoli), anche una relazione della Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse (organismo bipartisan), nella passata legislatura, e le documentazioni delle molte denunce presentate dal Comer in coordinamento con altri comitati e associazioni per l’ambiente della provincia di Caserta. Una bonifica certo è necessaria. L’hanno chiesta a gran voce anche comitati e associazioni. Ma chi la dovrà fare? Con quali criteri e con quali controlli? Avviare l’opera affermando che lì è stoccato “in assoluta sicurezza e senza alcun rischio per l’ambiente circostante ... materiale risultante dalla lavorazione dei Cdr” è da imbecilli o da delinquenti. Tra l’altro, non lo sappiamo tutti che schifo usciva dagli impianti per Cdr? E se fosse vero quanto scritto, perché ci sarebbe stato il sequestro? E perché la clamorosa denuncia della Commissione Parlamentare, peraltro variamente divulgata dai mass media, in particolare da trasmissioni televisive di livello nazionale e da un’inchiesta di Raitre del del 25 giugno dello scorso anno? Il ComEr è mobilitato e sta preparando opportune iniziative in campo legale e per la comunicazione ai cittadini».
E sul secondo: «I centri di raccolta dei rifiuti urbani differenziati esistenti sul territorio comunale di San Nicola
nc