IL POSTUROLOGO

Rubrica del Corriere di San Nicola
a cura del dr. G. Salernitano

-L'ARGOMENTO DEL GIORNO: PROBLEMI AL GINOCCHIO...-

Problemi al ginocchio: parola all'esperto

Se abbiamo dolore al ginocchio non per forza è artrosi! La causa potrebbe essere ....la Zampa D’Oca

La Zampa D’Oca non è solo l’arto del simpatico animaletto che tutti noi conosciamo, ma anche un tendine comune a tre muscoli, il muscolo gracile, il muscolo sartorio ed il semitendinoso.
Per quanto riguarda il gracile è utile sapere che occupa il lato mediale (interno) della coscia, origina dalla faccia anteriore della branca ischio pubica nelle strette vicinanze della sinfisi pubica.
Il sartorio è un muscolo superficiale che attraversa obliquamente la faccia anteriore della coscia, origina dalla spina iliaca antero superiore e con la sua faccia più profonda esso incrocia il retto del femore e l’ileo psoas.
Il semitendinoso è situato superficialmente nella parte postero interna della coscia, origina dalla tuberosità ischiatica e discende verticalmente fino al ginocchio.
Questi tre muscoli si uniscono in un unico tendine, chiamato appunto Zampa d’Oca per la sua forma che ricorda appunto la zampa del pennuto.
Il tendine della Zampa d’Oca scorre superiormente al legamento collaterale mediale ed è separato da quest’ultimo da una borsa sierosa, la quale, in taluni casi, potrebbe infiammarsi provocando così una borsite, di cui una delle cause più comuni è appunto la mancanza di elasticità dei muscoli suddetti.
La borsite della Zampa d’Oca è molto frequente nei giovani sportivi con patologie da sovraccarico o nelle persone anziane con artrosi alle ginocchia. Si manifesta con dolore localizzato alla faccia interna del ginocchio accentuato dal movimento e dalla palpazione; spesso la borsite della Zampa d’Oca insorge in soggetti con meniscopatie, quindi suggerisco sempre una risonanza per escludere o eventualmente affrontare anche tale problema. Come tutte le borsiti può essere trattata con antiinfiammatori, ghiaccio e astinenza da attività fisica; ottimi risultati si ottengono con la tecarterapia e la diamagnetoterapia; ovviamente, una volta eliminata la fase acuta, è bene praticare una visita posturale ed eventualmente una buona riabilitazione posturale.

 

Dott. Gianluca Salernitano

 


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