...Ma quale bonifica...



Il ComER smorza “i trionfalismi dell’Amministrazione comunale” e riconduce nei giusti limiti “le errate informazioni fornite attraverso distratte testate giornalistiche locali”: «Quelli stoccati nel panettone non sono che una piccolissima parte (circa 20.000 tonnellate), e nemmeno la più pericolosa, dei circa 6 milioni di mc depositati negli anni nella zona Lo Uttaro. E’ appena il caso di ricordare che lo svuotamento del “panettone” non risolve i problemi dell’area, e che solo una bonifica complessiva può “risarcire”, almeno in parte,  i residenti della zona di tutti i danni subiti»


Il Comitato Emergenza Rifiuti accoglie con favore la notizia dell’inizio, sia pure con anni di ritardo, delle operazioni di rimozione dei rifiuti da sito di stoccaggio Lo Uttaro detto il “Panettone”. Ma è il caso di chiarire che tale rimozione non ha nulla a che vedere con la bonifica della discarica Lo Uttaro dichiarata da autorevoli fonti “una bomba ecologica”, bonifica che è di là da venire e per la quale il Comitato si è battuto fino ad oggi e continuerà a battersi in futuro.
La rimozione dei rifiuti dal sito di stoccaggio dal “Panettone”, che ospita dal 2005 rifiuti provenienti dalla città di Napoli, sarebbe dovuta avvenire già entro la metà del 2007. Si era impegnato in tal senso, con il Protocollo d’intesa del novembre 2006, il Commissario Straordinario dell’epoca, Guido Bertolaso, in cambio della realizzazione delle famigerata, pericolosa e contestatissima discarica Lo Uttaro. Da allora, nonostante la discarica sia stata realizzata, riempita e messa sotto sequestro per disastro ambientale, nessun impegno è stato mantenuto. Accanto alla discarica sono rimasti fino ad oggi i rifiuti del panettone e del vicino sito di trasferenza. Speriamo che l'annuncio dell'avvio dei lavori al Panettone non sia un diversivo per lasciare tale e quale il resto e il peggio dell'area.
Al di là dei toni ora trionfalistici dell’Amministrazione comunale, e delle errate informazioni fornite a volte attraverso distratte testate giornalistiche locali, in realtà quelli stoccati nel panettone non sono che una piccolissima parte (circa 20.000 tonnellate), e nemmeno la più pericolosa, dei circa 6 milioni di mc depositati negli anni nella zona Lo Uttaro. Ci sono la discarica Migliore Carolina, la Ecologica Meridionale, quella del Commissario di governo, il sito di trasferenza, ma soprattutto c’è la pericolosissima discarica voluta dal Sindaco Petteruti, dal Presidente della Provincia De Franciscis e dal Commissario Straordinario Bertolaso con il già ricordato Protocollo d’intesa del 2006 e che oggi, dopo il sequestro del novembre 2007 da parte della magistratura, ancora non è nemmeno in sicurezza e continua a rilasciare nella falda acquifera e nel terreno circostante pericolose sostanze inquinanti. A riprova di ciò prima il Sindaco di San Nicola la strada, con un’ordinanza del 6 giugno scorso, e poi lo stesso Sindaco di Caserta, con un’ordinanza dell’11 giugno, hanno vietato l’utilizzo dell’acqua emunta dai pozzi nella zona di Lo Uttaro e dintorni.
Come Comitato civico, riteniamo che i suddetti provvedimenti non siano sufficienti a tutelare la salute delle migliaia di persone che vivono nella zona e di tutte quelle che potrebbero mangiare i prodotti agricoli coltivati in zona e irrigati con l’acqua contaminata. E’ invece necessario che si proceda a sigillare i pozzi inquinati e a vietare le coltivazioni nell’area  interessata, prevedendo la distruzione delle produzioni già realizzate e un adeguato indennizzo per gli agricoltori danneggiati da tale divieto.
Già nel mese di gennaio del 2010, allarmati anche dalle affermazioni dell’allora Assessore Regionale all’Ambiente Walter Ganapini e dalle indicazioni provenienti dal Ministero dell’Ambiente, che sollecitava gli enti locali ad effettuare approfondite indagini sull’acqua di falda e sulle coltivazioni presenti in zona, avevamo chiesto ai quattro comuni del circondario e al prefetto di Caserta di vietare le coltivazioni in un raggio di due chilometri dalla discarica. Eppure allora, al di là di generiche disponibilità a partecipare a tavoli istituzionali in cui si potesse discutere del problema, non avevamo avuto alcuna risposta. Oggi approfittiamo di questa occasione per ribadire la nostra richiesta al Sindaco di Caserta, a quelli degli altri tre comuni confinanti nonché al Prefetto di Caserta sperando che almeno stravolta ci stiano a sentire.
E’ appena il caso di ricordare che lo svuotamento del “panettone” non risolve i problemi dell’area, e che solo una bonifica complessiva può “risarcire”, almeno in parte,  i residenti della zona di tutti i danni subiti, con il conseguente impegno di non prevedere nella stessa area altri ulteriori impianti in qualche modo pericolosi per la salute pubblica.
Se ancora una volta non dovessimo avere riscontro alle nostre richieste valuteremo, come abbiamo già fatto in passato con la discarica Lo Uttaro, la possibilità di rivolgerci alla magistratura affinché siano accertate le responsabilità di chi doveva intervenire a tutelare la salute dei casertani e non lo ha fatto.

Fonte: Comunicato stampa del ComER (Comitato Emergenza Rifiuti), 14/7/2010, inviato da Lorenzo Tessitore