GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA


Ne parla Luciano Caiazza, probabile candidato al nuovo consiglio comunale di San Nicola


22 marzo, si celebra la Giornata mondiale dell'acqua. Si tratta di un'iniziativa delle Nazioni Unite, nata nel 1992 alla Conferenza su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro per la preservazione e l'uso responsabile di questo bene naturale. In Italia l'edizione 2011 dell’importantissimo evento mondiale arriva nel pieno del dibattito sul referendum relativo ai quesiti abrogativi su alcune norme sulla gestione privata dell'oro blu.
“La giornata celebrativa dell'acqua pubblica”   -ha voluto riferire il dirigente nazionale della Cisas e prossimo candidato alle comunali sannicolesi Luciano Caiazza-   “non è vuota retorica, ma vuole affermare l'irrinunciabilità di tutti gli essere viventi a godere di una bene inalienabile. L'acqua è un bene dell’Umanità, un bene comune, un diritto universale ed è un diritto alla vita. Nessuno può pensare a privatizzare un simile bene che diventerebbe accessibile solo a chi ha i soldi per e, pertanto, va invece conservato per le future generazioni. Essa è un diritto, non una merce, una risorsa naturale limitata ma allo stesso tempo è anche un bene pubblico essenziale per la vita e la salute. Il diritto dell’uomo ad avere libero accesso all’acqua potabile è indispensabile per condurre una esistenza degna. L’acqua, la sua infrastruttura ed il suo servizio devono stare al servizio di tutti. Senza acqua né uomo, ma nessuna forma vivente può esistere. Per questo motivo a giugno dobbiamo votare contro la privatizzazione dell'acqua”.
Sono due, per la cronaca, i quesiti referendari prossimamente da votare. Con il primo si chiede l'eliminazione dell'articolo 23 bis della legge 133/2008 (nota come “decreto Ronchi”), relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Una norma che stabilisce come modalità ordinarie di gestione del servizio idrico l'affidamento a soggetti privati attraverso gara o l'affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, all'interno delle quali il privato detenga almeno il 40%. Un processo da attuare entro il dicembre 2011 e con il quale si eliminano le società a totale capitale pubblico. Si prosegue poi con altre regole al 2013 e al 2015.
Con il secondo quesito referendario si propone, invece, l'abrogazione dell'articolo 154 del Decreto Legislativo 152/2006 (il cosiddetto Codice dell'Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 in base alla quale la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito, che consente cioé al gestore di ricavare parte dei propri profitti dalla bolletta dei cittadini.
Oltre alle norme oggetto della consultazione referendaria, un altro processo in atto è quello avviato con legge 42/2010, che sancisce la soppressione degli Ato (Ambiti territoriali ottimali) entro il dicembre 2011, data entro cui le Regioni dovranno individuare nuovi enti che sostituiscano quelli aboliti.

NUNZIO DE PINTO