PROFONDO UTTARO

La Regione dice no alla revoca del sito di stoccaggio


«Non c’è fine ai danni che certi dirigenti e amministratori regionali programmano di arrecare al territorio casertano. Dopo lo scaricabarile dell’assessore all’ambiente Giovanni Romano che accusava la Provincia promettendo la revoca del decreto regionale che autorizza il sito di stoccaggio allo Uttaro, è la stessa Regione che ci fa sapere che non provvederà affatto alla revoca dell’autorizzato. Si tratta di  87.000 tonnellate annue di rifiuti anche pericolosi che verranno stoccati e trattati dalla ditta new   ecology  erede della SABA. Secondo la dirigente regionale Fragassi , la stessa che ha firmato il decreto di autorizzazione, non ci sarebbero i presupposti per revocare ciò che lei stessa ha autorizzato in poco più di quindici giorni e nel periodo di vacanze quando ci si può distrarre da certe dannose decisioni che piombano come macigni sulla testa dei cittadini. Il 10 novembre si discuterà dinanzi al Tribunale amministrativo del Lazio la richiesta di sospensiva chiesta agli avvocati che difendono i  quattro comuni e le associazioni contro la Regione e la new ecology. Si decideranno le sorti di un territorio inserito nei siti da bonificare necessariamente e se dovesse prevalere l’arroganza e l’imposizione della Regione non ci resta che la protesta. L’assessore Giovanni Romano che non ha avuto neanche la decenza di dare riscontro all’istanza delle associazioni casertane, ammetta che la Regione e il suo assessorato sono responsabili di decisioni a danno del territorio casertano. Lo ammetta con Caldoro anche in virtù dei continui particolarismi a danno dei casertani visto che l’inceneritore di Napoli si farà nella provincia di Caserta dove Giovanni Romano non ha interesse a tutelare il suo elettorato.  Non a caso si apportano modifiche peggiorative al piano rifiuti dove dal gassificatore di 90.000 tonnellate si passa all’inceneritore di 250.000 tonnellate di rifiuti. Noi siamo favorevoli agli impianti ma contrari alla politica dell’incenerimento prevalente». 

Giovanna Maietta, Associazione Caserta Bene Comune