Servizio idrico integrato: restituzione agli utenti di una componente tariffaria


-a cura di Corrado Mandati-


In seguito al referendum popolare del 12 e 13 giugno 2011 deve essere restituita agli utenti la componente tariffaria del servizio idrico integrato relativa alla remunerazione del capitale.
Per dare attuazione a questa disposizione l'Autorità per l'energia elettrica e il gas è intervenuta con la deliberazione 5 dicembre 2013 n. 561/2013/R/IDR al fine di esortare i gestori competenti a provvedere alla restituzione di questa componente tariffaria.
In particolare l'Autorità ha ricordato che con il d.p.r. 116/11, proclamativo dell'esito del referendum popolare svoltosi in data 12 e 13 giugno 2011, è stato parzialmente abrogato l'articolo154 comma 1 del d.lgs. 152/2006 nella parte in cui includeva, tra i criteri per la determinazione dalla tariffa del servizio idrico integrato, "l'adeguatezza della remunerazione del capitale investito".
Ha altresì ricordato che, come chiarito dal parere del Consiglio di Stato n. 267/2013, il criterio sopra abrogato ha tuttavia avuto applicazione nel periodo compreso tra il 21 luglio e il 31 dicembre 2011 in contrasto con gli effetti del referendum e pertanto ai singoli utenti deve essere garantito il recupero della quota parte della remunerazione del capitale investito indebitamente versata.
L'ambito di applicazione e la procedura per la restituzione agli utenti finali di questa componente tariffaria, nonché i criteri per la sua restituzione, sonostati definiti con la deliberazione n. 273/2013/R/Idr della medesima Autorità. In seguito all'avvio di un indagine conoscitiva dello stato di attuazione di questi obblighi, l'Autorità ha verificato che ben 22 enti d'ambito non hanno avviato le procedure ivi previste e pertanto, con la deliberazione del 5 dicembre 2013 sopra indicata, è stato espressamente disposto che qualora i soggetti inadempienti non provvedano entro 30 giorni, l'Autorità eserciterà il potere sostitutivo stabilendo, in un ottica di tutela degli utenti, una quantificazione forfettaria dell'importo dovuto a ciascun consumatore finale.
L'Autorità ha precisato che la Regione Campania risulta inadempiente ad una prima verifica.