San Nicola la Strada e Caserta, epicentri fuori dal sisma...






Due comuni a pochi decimetri da LoUttaro, una delle aree più inquinate d’Italia, non sono stati inseriti nella Terra dei Fuochi: il nuovo avvincente film è da pochi giorni in programmazione in tutte le sale cinematografiche










«Nella Terra dei Fuochi, un paese dove ci sono i più alti tassi mondiali in tema di inquinamento e malattie cancerogene, i bravi e lungimiranti governanti inventano il “reato di combustione dei rifiuti”, che determinerà per i monellacci la permanenza forzata da due a cinque anni in una saletta delle patrie galere arredata con tv, biblioteca e climatizzatore. Ma la cosa più bella è un’altra: da questo momento in poi nessuno più respirerà aria infetta e puzzolente, tutti mangeranno sani e profumati frutti, nessuno più morirà di tumore.
Colpo di scena finale: San Nicola la Strada e Caserta, borghi a pochi decimetri da uno dei più pericolosi epicentri del disastro noto con il nome di LoUttaro, sono esclusi dalla geografia della TdF. Non perché (o, almeno, non ancora) cancellati dal sisma ecologico, bensì per un atto di riguardo usato dai bravi governanti nei confronti di un popolo fiero e dignitoso dei propri guai
».

E’, questa, l’avvincente trama dell’ultimo film prodotto da Repubblica Italiana Entertainment, in proiezione da pochi giorni in tutte le sale cinematografiche.

Dalla fantasia, non si sa fino a che punto, della celluloide allo sconcerto, ben contornabile, della cosiddetta realtà...

Da poche ore il “famoso” decreto “Terra dei Fuochi” è diventato legge. Il Senato, che non si è permesso di apportare modifiche rispetto al testo approvato dalla Camera, ha concesso il via libera.
Dal 9 febbraio 2014 in poi, insomma, tutti gli interessati avranno da essere soddisfatti: i cittadini “fortunati” residenti nei comuni inseriti ufficialmente nella terra infuocata; nonché i cittadini che, invece, sono iscritti nelle anagrafi delle terre giudicate senza fiamme.
I primi potranno finalmente avere quel riconoscimento che gli spetta e che si sono conquistati nel corso della storia dalla quale sono stati brutalmente seppelliti. E, quale premio di consolazione per la lunga attesa, potranno anche sottoporsi, gratuitamente per generosità dello stato italiano, a screening sanitario per vedere se hanno una neoplasia.

I secondi, invece, come ad esempio i residenti a San Nicola la Strada e Caserta, “sfigati” solo perché dovranno sborsare soldini a palate per una pet-tac total body o, a gradire, per una erre-emme con mezzo di contrasto, potranno fare salti di gioia: perché, al massimo, gli unici medicinali di cui potrebbero avere bisogno sono il vix vaporub o le caramelle al miele per la tosse.  

Come due popoli di terre diverse...

Bonifiche, tutela della salute e ripristino della legalità (altri film di prossima programmazione) rappresentano/rappresenterebbero, insomma, i princìpi ispiratori di questa legge che si configura, a detta degli aspiranti premi Nobel che l’hanno promossa e votata, come la “prima” (e unica) “risposta” concreta al dramma ecosanitario del comprensorio casertano-partenopeo da parte dello Stato Italiano “dopo decenni” (di silenzio su cose sapute e tenute nascoste).
Per altre persone che nella penisola comandano, alle quali non si può che augurare di campare novantanove anni (cento sarebbero troppi e potrebbero pensare che così qualcuno li voglia prendere in giro) si tratta di una “riscossa”. Per altri ancora, che hanno il sedere imbevuto di bostik per ben azzeccarlo alla sedia, l’ex decreto legge trasformato in legge è un “valido percorso” per affrontare l’emergenza.

Ma andiamoci un po’ dentro a questa bellissima legge strappalacrime 6 febbraio 2014 n. 6, sorta dalla conversione (non in senso cristiano) del DL 10 dicembre 2013 n. 136 in materia di emergenze ambientali e industriali e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale numero trentadue del giorno otto febbraio dell'anno duemilaquattordici.

Sono appena nove gli articoli che la compongono. O Dio, non è che sia un vero e proprio sudato capolavoro...
Comunque, i punti salienti di questo meritorio manufatto si possono così sintetizzare: 1) introduzione del “reato di combustione dei rifiuti”, strumento ritenuto utile per arginare i frequenti roghi di immondizia ai quali le nostre narici sono da tempo abituate; 2) istituzione di un “Fondo unico giustizia”, finanziato con le risorse provenienti dalla confisca di beni e guadagni illeciti della camorra, per spingere sulle bonifiche (qualcuno si ricorda il significato di questo termine?); 3) conferimento di poteri speciali al prefetto di Napoli; 4) istituzione presso il Dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno di un gruppo per il monitoraggio; 5) mappatura dei terreni inquinati; 6) uso dell’esercito per il presidio del territorio; 7) screening sanitario gratuito per i residenti nei comuni inseriti nella Terra dei Fuochi (stanziata la cifra di cinquanta milioni) con il contributo dell’Istituto superiore di sanità; 8)
aggiornamento dello studio epidemiologico “Sentieri” in merito ai registri dei tumori.
Completano il quadro gli intendimenti finalizzati ad una maggiore trasparenza per i cittadini e all’aiuto offerto alla filiera agricola.

No, la nuova legge non è una presa in giro per chi vive in questa ex meravigliosa ed ora maledetta terra. Ci mancherebbe.
No, la nuova legge non mortifica la dignità dei sannicolesi e dei casertani (solo per citare i due più grandi comuni tenuti fuori) che, anzi, sono onorati di continuare a combattere contro la carenza, la precarietà, l’insufficienza e la provvisorietà di tutte le cose che sono intorno a loro. Ci mancherebbe.
No, la nuova legge non mira a mettere una pezza in un fossato impervio attraversato giorno e notte da viandanti frastornati. Ci mancherebbe.
No, la nuova legge non deprime i sannicolesi ed i casertani, che hanno tanta forza, sconosciuta ai giudici della loro sorte, per superare le ingiustizie. Ci mancherebbe.
La nuova legge semplicemente non legge: negli occhi della gente, nello sguardo degli affannati, nelle speranze dei cittadini. E’ questa, probabilmente, l’unica cosa che le manca.

Ah, dimenticavo...Nella foto relativa a questo articolo c'è la copertina del mitico "Wish you were here" dei Pink Floyd, che da trentanove anni mi perseguita per il suo insuperabile fascino e per le emozioni che riesce a trasmettermi. Al centro c'è un uomo avvolto dalle fiamme; un altro gli stringe la mano. Lo scenario intorno è un po' lugubre, ma non mi interessa. Quello che vedo è una sfida! Da una parte tutti gli abitanti della Terra dei Fuochi; dall'altra i giudici della loro sorte. Il sole in alto a sinistra (che nella foto originale non c'è) dice che i primi vinceranno. Perché hanno nelle vene il calore dei sentimenti puri, nell'animo il desiderio di crescere, nei muscoli la forza della vita. Scusate se sembro un poeta, non lo sono affatto. Sono uno che crede nella giustizia. In quella divina. Per questo ce la faremo.


Nicola Ciaramella