UN BEL QUADRO...

In nessuna parte del mondo c'è tanta gente che critica tutto e non partecipa a niente

Il quadro generale dell’Italia di oggi: un paese preda della incapacità dei governanti, a tutti i livelli e di tutti i colori; un paese abitato da salottieri che amano prendere il caffè con gli amici per sparlare dei nemici; un paese dove si definisce impegno sociale il criticare a destra e a manca, senza fare una proposta decente. Un quadro disperato. Una nazione allo sbando, dove nessun governo, da chiunque guidato (mi pare che ultimamente si stiano anche divertendo a cambiare spesso panchina), riesce a dare speranza ai nostri giovani, al nostro ambiente, alla nostra salute, alla nostra scuola, alla nostra cultura, al nostro sport, alle nostre finanze. Una nazione che continua ad essere in balìa delle chiacchiere e dei cambiamenti di rotta per arrivare sempre allo stesso punto: la incapacità della politica, a tutti i livelli, di trovare le giuste soluzioni. Una nazione dove ogni cosa, anche uno starnuto, che fa chi governa è giudicato sbagliato da chi non governa. Una nazione dove chi governa si mette a fare sms all’amante nel momento in cui chi non governa sta parlando dei problemi della società. Una nazione dove chi non governa passa il proprio tempo a parlar male di chi governa, a denunciarlo, a scovare le virgole sbagliate dei suoi discorsi. Nessuno, arancione o giallo o fucsia che sia, a fare proposte serie che diano sollievo ai derelitti cittadini. Chi sta all’opposizione a dire che incapaci e vergognosi sono coloro che stanno in maggioranza; chi sta in maggioranza a dire che l’incapacità e la vergogna appartengono a coloro che stanno all’opposizione.
In nessuna parte del mondo si “fa politica” come in Italia. Dove la politica è perdere tempo, dove la politica ti fa vedere le cose sempre e solo sotto la propria ottica. Dove è sbagliato tutto quello che fanno gli altri. Dove si parla solo con i comunicati stampa, spesso scorretti e non solo nella grammatica e nella sintassi.
In nessuna parte del mondo c'è tanta gente che critica tutto e non partecipa a niente. E se partecipa lo fa solo per altri scopi da raggiungere: vedi i cosiddetti “impegni” di tanti soloni in campo culturale, artistico, politico, sportivo, ambientale, ecc.
Poi c’è la “pigrizia”, chiamiamola così, come quella di tanta gente che -ma è soltanto un esempio- dice che di culturale non si fa niente e poi mai la si vede nelle anche rare occasioni in cui cultura veramente si fa.
Chi ha un lavoro non può capire i problemi di chi un lavoro non ce l’ha. Chi ha buona salute non può capire le ansie di chi combatte contro un cancro. Chi è ricco non può capire cosa significa non avere i soldi neanche per un panino senza companatico. Purtroppo, a governare la repubblica italiana, da che Italia è Italia, sono sempre stati chi un lavoro ce l’ha, chi la salute ce l’ha, chi la ricchezza ce l’ha.
Giusto in mezzo, ad essere governati dai benestanti, ci stanno quei cari poveracci degli italiani. Quelli seri, quelli che si sacrificano, quelli che soffrono, quelli che resistono, quelli che rispettano le leggi e le persone, quelli educati, quelli civili, quelli che tengono a galla una nazione in crescente spaventoso degrado. 

Nicola Ciaramella