Marilena, il sapore della speranza




“Dalla rassegnazione alla voglia di vincere questo male che miete tante vittime senza pietà...”















Ho fatto una mammografia venti giorni fa. Sono serena poiché se c’erano novità mi avrebbero chiamato dopo quindici giorni... Ho cucinato ai miei nipotini. L’atmosfera è serena, ridiamo e scherziamo...Squilla il telefono. Rispondo e la mia vita cambia in un attimo. E’ un dottore dell’Annunziata che mi avverte che nella mammografia c’è qualcosa che non va e devo fare un’ecografia urgente... Non capisco più niente... l’atmosfera cambia... il terrore si impadronisce di me e perdo completamente la lucidità.
Comincia un’altra vita fatta di attesa, paura, speranza... La tua quotidianità è finita, come le tue certezze; il mondo attorno a te é diverso... Ogni cosa acquista un nuovo significato. Appare tutto più prezioso. Ti rendi conto di quante cose avresti potuto fare, dare... Allora cerchi di tirarti su vivendo attimo dopo attimo, cercando di godere di tutto ciò che possiedi, ma... hai un tarlo nella mente, più forte, che cerca di abbatterti. Passi dalla rassegnazione alla voglia di vincere questo male che miete tante vittime senza pietà...
“Grande capo, non avrai il mio scalpo...Io sono più forte e ti vincerò”: ma poi, come una stupida, ti senti debole e piangi disperata cercando di non farti vedere e ti domandi perché è capitato proprio a te...
Ma non dovrebbe succedere a nessuno...
Perché esistono tante sofferenze? Perché, se esiste, Dio permette tutto questo, quando io che non sono nessuno non sono capace di fare del male neanche ad una formica pensando al dolore che può provare?...
Ecco che anche la fede vacilla; non riesci nemmeno a trovare la forza in essa...
Mi hanno regalato acqua della Madonna, oli di Santi, polvere santa, rose benedette... ma dentro c’è il vuoto e la paura di aver perso la fede in Dio... Non riesci nemmeno a rivolgerti ai tuoi cari morti. Tutto sembra lontano... inutile.
I linfonodi sono negativi! Grazie, mio Dio, per tutto quello che mi hai dato, anche questo dolore, paura, ansia che mi hanno legata a tutti quelli che con la loro vicinanza mi hanno dato amore e solidarietà in un momento così difficile.
Quante cose belle dovrò fare... specialmente dare... dare... dare a chi ha bisogno.
Grazie, mio Dio, per il coraggio che mi hai dato per affrontare questa prova.
Dopo un po’ di giorni torna infida a strisciare la paura... E se Riccardo non ha capito... se invece è tutto tragico... ripiombi nella paura, nel buio e finalmente la rabbia prende il sopravvento. Perché sempre a me in sette anni i dolori si sono accavallati gli uni agli altri senza pausa e adesso anche questo? Perchè non ho diritto ad una tregua?
Poi pensi a chi soffre molto di più, a chi ormai é alla fine e ti rendi conto che sei ancora fortunata perché il sole la mattina continua a splendere, perché ancora puoi essere utile a chi ti sta vicino e godi ancora di chi ami... gli puoi parlare, sorridere e dividere ciò che hai nel cuore.
Sarò forte per Serena mia, che mi adora e si consuma per me. La amo tantissimo. Per Roby, il grande assente, ma so che soffre anche lui, per me. Per Riccardo, che finge che va tutto benissimo. Per tutti quelli che mi amano.
Tra pochi giorni inizierò le chemio, cerco di non pensare... ma è così difficile...
Vedo i miei cari preoccupati e soffro per loro.
Serena é triste e stanca, si è chiusa a riccio. Sta male, vorrei che pensasse positivo perché la vita è bella. Roby é stanco e sciupato ed anche lui non parla. Riccardo continua a darmi coraggio ma anche lui patisce. Come vorrei non dar loro preoccupazioni e penso... passerà.
Ho fatto la prima chemio. Non ci sono parole che possano far capire la sensazione che si prova pensando a tutto quel medicinale che ti iniettano in vena, che sarà pure un salvavita, ma che ti distrugge la mente e ti fa sentire fisicamente a pezzi. E’ sopportabile meglio di una forte influenza, ma per quel che mi riguarda non l’ho presa molto bene; devo convincermi che è utile alla mia vita, devo imparare ad accettarlo. Per adesso, quando penso a tutte queste schifezze, mi viene solo da vomitare... Mi sento un po’ più stanca e quindi mi innervosisco, voglio stare bene per me stessa, per i miei figli, per mio marito e per tutti quelli che vivono con me questo momento.
Teneri... è come se la chemio la facessero anche loro; hanno i miei stessi sintomi... Vi voglio un mare di bene e darei la mia vita per non vedere la preoccupazione nei vostri  occhi...
Sono tredici giorni che ho fatto la chemio, ho fatto le iniezioni per aumentare i globuli bianchi, sto patendo tanto... ma superero anche questo. Forza Mary, ce la puoi fare! Tutto passa...
Le iniezioni sono state pesanti, con dolori acuti, febbre, stanchezza ma è passato... Devo ritrovare un po’ di ottimismo.
Ho fatto la quarta chemio. E’ stata un po’ più tosta, ma solo per quattro giorni. Si può tollerare; basta armarsi di buona volontà, coraggio e soprattutto essere ottimisti, vivere alla giornata, prendere il succo della vita... quello migliore, quello che ti dà la forza e la speranza, quello che non ti fa temere nemmeno la morte. E’ bellissimo vivere e godere di tutto ciò che ti dà la vita... L’amore, l’amicizia, l’affetto di tutti quelli che mi stimano e mi dimostrano la loro ammirazione per il coraggio che ho nell’affrontare tutto questo... Il bilancio della mia vita è positivo, ho dato amore... E’ strana l’energia che ho in questo periodo... mi sento un’altra piena di voglia di vivere, desiderosa di godere tutte le piccole cose che mi offre una giornata... è meraviglioso...
Comincio a fare i primi tremuli progetti. E’ come se un velo nero che oscurava la mia vita si stesse aprendo molto lentamente; è uno spiraglio splendido dove vedi un raggio di sole che illumina il tuo cammino. Cominci a sentire la mancanza della tua vita di prima; è come se per non soffrire avessi alzato un muro sui ricordi di una vita fatta di lavoro, casa, spesa, uscite, risate... Insomma la vita. Poi ti rendi conto che adesso contano molto di più gli affetti e tutto ciò che dai per scontato sai che è prezioso...
E’ una splendida esperienza che ti segna in positivo.
La mia ultima chemio... Sono nervosa ed emozionata. L’ho fatta, ma il sollievo che credevo di provare non è arrivato... Ho solo pianto. Che strano. Continuo a ripetermi, come un ritornello, che ho finito, ma non c’è gioia; il pensiero torna sempre indietro rivivendo tutti i momenti passati...
L’attesa, l’ intervento, la paura, l’ansia, le chemio, cercando di essere sempre frizzante per te stessa ma principalmente per chi forse ha patito più di te.
Sono passati cinque anni. La mia vita ha ripreso un ritmo, tra virgolette, normale...
Nulla è come prima, è tutto più prezioso, più importante. Ogni cosa ha un sapore diverso... piu’ buono. La mia giornata inizia sempre con la gioia di aprire gli occhi e di sentirmi libera di viverla come voglio e se qualche volta mi sveglio con uno strano magone mi basta pensare ai giorni bui e subito comincio a VIVERE.
Grazie, Serena, che per due anni hai rinunciato alla tua vita per me...
Se mi permettete, anche se non sono nessuno, vorrei dire oggi questo a chi sta vivendo un’esperienza come la mia o peggio: ricordatevi, DOPO LA TEMPESTA TORNA SEMPRE IL SERENO. Allontanate la negatività. Prima o poi il sole sorgerà anche per voi.

Non so se questa mia testimonianza potrà essere d’aiuto... Oggi penso che l’esperienza fatta sia stata estremamente positiva... Guardo  alcune persone che non hanno subito grandi scosse dalla vita e le vedo spesso tristi... nervose... stressate... annoiate... arrabbiate... e penso a come sono fortunata...

Marilena Monaco
(A  mia figlia Serena che per due anni ha rinunciato alla sua vita per me...”)



Stupenda testimonianza. Piena d’amore. Marilena ha trovato tutta la forza per trasmettere la sua voglia di vivere, il suo entusiasmo. Ogni parola che scrive è un lunghissimo attimo di esistenza. Da ognuno dei tantissimi puntini che ha magicamente usato per descrivere la sua esperienza bisogna trarre gioia. Per chi c’è dentro. Per chi sa cosa lo aspetta ancora. Affinché non abbia paura. Affinché anche per lui possa di nuovo risplendere il sole. Perché nessuno veda il buio.
Grazie, Marilena!
Nicola Ciaramella


(foto; particolare da un disegno di Rosario D'Uonno, 1976)