Caserta, le osservazioni di Legambiente al preliminare di PUC

 

«Legambiente Caserta ha inviato all'ufficio di Piano le proprie osservazioni al preliminare di PUC riportate nel documento allegato.

In relazione a quali modelli di riferimento sono state elaborate le osservazioni?

Innanzitutto rispetto alla legge regionale n°16 del 2014 art.2 comma 1 che prescrive fondamentali obiettivi di sostenibilità quali lo sviluppo urbano con il minimo consumo di suolo, la tutela dell'integrità fisica e dell'identità culturale del territorio, la conservazione degli ecosistemi, la tutela del paesaggio agricolo e delle attività produttive connesse, la tutela del paesaggio e lo sviluppo delle attività produttive e turistiche connesse.

L'altro criterio di valutazione è stato quello di verificare se il piano proposto è idoneo a promuovere una città che genera sviluppo e consente di mitigare le notevoli difficoltà di lavoro e soprattutto di lavoro giovanile.

Ma quale sviluppo si può immaginare per Caserta?

In una fase post-industriale in cui si trova la nostra città, lo sviluppo possibile è quello relativo al terziario avanzato con le attività legate al turismo, alla salute (Policlinico), alla produzione dei beni immateriali connessi alla cultura ed al patrimonio paesaggistico e monumentale del territorio .

Il Piano è coerente con questa visione?

Nel suo impianto generale il giudizio è positivo.

Ad integrazione di quanto previsto dal Piano Legambiente propone la costituzione del Parco dei Colli Tifatini, tra l'altro già individuato dal PTCP quale progetto Territoriale Prioritario P9, che consentirebbe non solo la difesa dell'ecosistema ma anche lo sviluppo di un'attività economica basata sull'agricoltura di qualità e sul turismo enogastronomico e naturalistico.

Sempre per lo sviluppo del turismo proponiamo la creazione di un Bus Terminal nei pressi della stazione ferroviaria quale nodo di scambio ferro-gomma per la manovra degli autobus di flotte internazionali, nazionali e locali.

Il Tourist Center proposto dal piano troverebbe, a nostro parere, una più adeguata collocazione nella ex Caserma Pollio nella immediata vicinanza della Reggia.

Il piano risolve il problema dell'accesso alla città e della riduzione del traffico privato nel perimetro urbano?

Il sistema di mobilità e accessibilità proposto è concettualmente corretto ma la soluzione proposta dei tram a idrogeno deve essere valutata in termini quantitativi di costi/benefici in confronto con altre soluzioni alternative .

La metropolitana urbana Capua - Cancello, già contemplata dal PTCP quale progetto infrastrutturale I4, insieme ai collegamenti alla linea TAV/TAC costituiscono irrinunciabile obiettivo strategico da sostenere con elevato impegno politico.

Qual è il fabbisogno abitativo di Caserta?

Il preliminare di Piano non fornisce una risposta a questa domanda.

A fronte del fabbisogno di 3.758 abitazioni aggiuntive previste dal PTCP nell'orizzonte temporale 2007-2018 a partire dalla data di promulgazione dello stesso, non sono fornite indicazioni sulle concessioni a costruire erogate né tanto meno il numero delle case vuote.

Resta pertanto indefinito il fabbisogno abitativo per cui non appare chiaro il criterio con cui sono state dimensionate le aree di trasformazione urbana.

Il preliminare di Piano è completo?

Nel preliminare sono riportate dieci aree, contrassegnate in cartografia con punti esclamativi , che il progettista classifica come aree di attenzione suscettibili di successiva valutazione.

Riteniamo che tali indeterminatezze vadano recuperate già nel preliminare e sottoposte alla valutazione degli stakeholders del territorio.

Manca nel Quadro Conoscitivo una relazione generale descrittiva degli aspetti materiali e immateriali del territorio con l'indicazione delle criticità e dei corrispondenti obiettivi di miglioramento in base ai quali formulare le proposte progettuali.

Infine non aver tenuto conto dell'area vasta della conurbazione costituisce un limite importante nella pianificazione della città di Caserta che è inserita in un territorio che non ha soluzioni di continuità ed ha una elevata comunanza di problematiche ambientali, infrastrutturali e socio economiche.

Caserta 14/03/2014

                                                                                              Il presidente

                                                                                           Nicola D'Angerio

Osservazioni al Preliminare di PUC

Indice

1. Scopo

2.Generalità

3.Valutazione del Preliminare di PUC

3.1 Documento Preliminare di Indirizzo

3.2 Documento Strategico

3.2.1 Quadro Conoscitivo

3.2.2 Proposta di Piano

3.2.2.1 Reti di Centralità e Spazi Pubblici

3.2.2.2 Mobilità e Accessibilità

3.2.2.3 Risorsa Ambientale

3.2.2.4 Trasformazione come Riqualificazione Urbana

4.Dotazioni Territoriali

4.1 Fabbisogno Abitativo

4.2 Fabbisogno di Attrezzature

5.Valutazione Ambientale Strategica

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1. SCOPO

Scopo del presente documento è condensare, a beneficio della cittadinanza e degli Organi di Governo della Città, gli esiti dell’approfondimento, svolto dal Circolo LEGAMBIENTE Caserta, sul Preliminare di PUC.

In particolare, nei paragrafi che seguono, vengono riportate le più significative valutazioni ed osservazioni, di carattere metodologico e di contenuto, relativamente a:

-Documento Preliminare di Indirizzo;

-Documento Strategico : Quadro Conoscitivo e Proposta di Piano;

-Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

2. GENERALITA’.

La LR n. 16/2004 costituisce il modello di riferimento, di livello gerarchico più elevato, per l’elaborazione del PUC. Nel merito di quest’ultimo, essa definisce all’art.2 c.1 i seguenti obiettivi:

a) promozione dell'uso razionale e dello sviluppo ordinato del territorio urbano ed extraurbano mediante il minimo consumo di suolo;

b) salvaguardia della sicurezza degli insediamenti umani dai fattori di rischio idrogeologico, sismico e vulcanico;

c) tutela dell'integrità fisica e dell'identità culturale del territorio attraverso la valorizzazione delle risorse paesistico - ambientali e storico - culturali, la conservazione degli ecosistemi, la riqualificazione dei tessuti insediativi esistenti e il recupero dei siti compromessi;

d)miglioramento della salubrità e della vivibilità dei centri abitati;

e) potenziamento dello sviluppo economico regionale e locale;

f) tutela e sviluppo del paesaggio agricolo e delle attività produttive connesse;

g) tutela e sviluppo del paesaggio mare-terra e delle attività produttive e turistiche connesse.

Il capitolo III del titolo 2 della succitata legge definisce, poi, i contenuti della pianificazione urbanistica comunale.

In chiave attuativa vale, invece, quanto disciplinato dal Regolamento di attuazione n.5 del 4/8/2011 della Regione Campania ed il corrispondente Manuale Operativo “ I Quaderni del Governo del Territorio n.1”.

Il PUC di Caserta si inquadra, inoltre, nell'ambito della pianificazione sovraordinata del Piano Territoriale Regionale e del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.

A fronte di quanto precede, l’Amministrazione Comunale ha definito il proprio modello di città con il “Documento Preliminare di Indirizzo” approvato con Delibera di Giunta Comunale n.36 del 26/3/2013.

3. Valutazione del Preliminare di PUC.

Le osservazioni e le valutazioni del Preliminare di PUC vengono di seguito riportate per ognuno dei documenti elencati nel precedente Paragrafo 1.

3.1 Documento Preliminare di Indirizzo.

La fondamentale difficoltà, incontrata sul piano valutativo, è stata costituita dalla non disponibilità, nel Documento di Indirizzo, di una descrizione del contesto socio-economico della

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città, accompagnata da opportuni dati statistici, sulla cui base pianificare gli interventi necessari a superare le criticità e/o a rafforzare le opportunità.

Inoltre non sono stati riscontrati, in particolare, elementi di indirizzo relativi alla sostenibilità energetica degli edifici pubblici e privati ed al ciclo dei rifiuti solidi urbani.

3.2 Documento Strategico

Le note che seguono sono state distintamente focalizzate sui due Titoli: “Quadro Conoscitivo” e “Proposta di Piano”, utilizzando, quale criterio di valutazione delle soluzioni progettuali individuate, la misura della loro rispondenza, in chiave di coerenza, con la LR n°16, con gli indirizzi dell’Amministrazione Comunale committente, con il modello di riferimento consolidato nazionalmente da LEGAMBIENTE per la “Città Sostenibile” e le Best Practices maturate internazionalmente. La documentazione in questione, infine, è stata anche valutata dal punto di vista della sua completezza e facilità di comprensione da parte del cittadino medio chiamato, dalla già citata LR n.16, a partecipare con le proprie valutazioni al processo di approvazione e consolidamento del Preliminare di Piano.

3.2.1 Quadro Conoscitivo

Il Quadro Conoscitivo presentato dai Progettisti è risultato composto, prevalentemente, di elementi cartografici che descrivono il contesto territoriale di Caserta nei diversi profili, materiali ed immateriali, ritenuti necessari all’elaborazione del Preliminare di Piano.

Si deve obiettare che il succitato Quadro Conoscitivo, che avrebbe dovuto, in fase preliminare, costituire lo Scenario di Base di conoscenza del territorio, in realtà non consente una efficiente individuazione delle più significative criticità da correggere con la Proposta di Piano così come invece proceduto per le “attrezzature e standard”.

La mancanza di Report di accompagnamento, a corredo delle diverse tavole, non ha infatti consentito una semplice ed immediata comprensione di quegli elementi di Scenario che avrebbero dovuto costituire la base e il riferimento degli interventi progettuali mirati a dare soluzione alle criticità ambientali, di mobilità, di riqualificazione urbana e coesione sociale.

Non risultano pertanto esplicitati, alla luce di quanto precede, con la sola eccezione, come detto in precedenza, di “attrezzature e standard”, gli obiettivi quali - quantitativi che il progettista ha tenuto in conto per la formulazione delle proposte progettuali.

3.2.2 Proposta di Piano

La Proposta di Piano elaborata dai progettisti è articolata nelle seguenti quattro aree tematiche:

a) Reti di Centralità e Spazi pubblici;

b) Mobilità e Accessibilità;

c) Risorsa Ambientale;

d) Trasformazione come Riqualificazione Urbana.

In linea generale, prima ancora di procedere alla valutazione delle specifiche aree tematiche, si ritiene opportuno evidenziare quanto segue:

• Vengono segnalate ben dieci –cosiddette- aree di attenzione riguardanti: quattro Project Financing deliberati con Atto di Giunta, tre aree di riqualificazione urbana, due caserme

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già dismesse e il riuso di una cava per estensione di area cimiteriale. Si valuta opportuno che tali indeterminatezze vadano recuperate, con precise scelte progettuali, gia' in sede di Preliminare, considerato il loro impatto sulla qualita' complessiva del redigendo PUC;

• Non appare chiaro in quale misura il progettista abbia tenuto conto dei Piani di Recupero.

3.2.2.1 Reti di Centralità e Spazi Pubblici

Pur essendo condivisibile una strategia incentrata su interventi intesi a realizzare aree di condensazione sociale mediante spazi pubblici, attrezzature per lo sport e il tempo libero, aree attrezzate per l’accessibilità e la sosta, manca tuttavia un elenco in cui, in prima approssimazione, vengano specificate le opere a farsi, le eventuali superfici private da acquisire e le connesse politiche di perequazione. Quanto precede permetterebbe altresì una prima verifica, almeno in termini budgetari, della fattibilità economica a medio termine delle proposte individuate. Per quanto riguarda l’uso del MACRICO nel quadro della riqualificazione del centro urbano di Caserta non si ritiene che possano essere formulate proposte suscettibili di alterare gli scopi previsti dalla delibera di consiglio comunale che ha recepito il forte sentimento collettivo della cittadinanza espresso nel tempo ( vds ad es. il Progetto MACRICO Verde ). Tale è il caso del ventilato utilizzo del MACRICO per un Parco dell’Aerospazio che invece, come più volte emerso in sede di pubblica discussione, troverebbe più congrua e sostenibile collocazione nella Cava Luserta, peraltro indicata dagli stessi progettisti come sede ottimale di parchi tematici. In considerazione dell’importanza del Macrico, quale progetto strategico di riqualificazione urbana, si suggerisce l’opportunità di indire un concorso di progettazione per l’individuazione della migliore soluzione possibile.

3.2.2.2 Mobilità e Accessibilità

Le scelte di preliminare, per quanto coerenti con gli enunciati in termine di visione, non sono documentate, come riferito in precedenza, da serie di dati in grado di costruire lo Scenario di Base. In particolare non si ritiene che un qualsivoglia studio di mobilità e accessibilità possa prescindere, anche per il dimensionamento delle aree di parcheggio nei nodi di interscambio, da un approccio quantitativo di stima dei flussi in ingresso/uscita dai nodi e all'interno del perimetro urbano.

In particolare, l’architettura definita per il sistema di trasporto pubblico locale, per quanto soddisfi il requisito tecnico di trasporto con mezzi ad idrogeno, posto –non si sa quanto correttamente sotto il profilo del metodo- con il Documento di Indirizzo, appare priva di quegli elementi di fattibilità economica utili a definire l’orizzonte temporale entro cui tale sistema possa essere realisticamente realizzato e quindi a definire eventuali soluzioni per l’interim.

Una preventiva analisi costi-benefici consentirebbe infatti di valutare l’efficacia/efficienza della soluzione tecnica individuata in relazione alle possibili alternative. Si consideri, a tale riguardo, la maggiore facilità di implementazione di un sistema di mobilità urbana a bus elettrici. Particolarmente grave, soprattutto tenendo conto delle esigenze del transitorio, appare la mancata definizione delle scelte sulla cui base predisporre la planimetria dilatata delle aree da inibire al traffico veicolare richiesta dal Documento di Indirizzo.

Per l’accesso alle scuole, la modalità del Pedibus è quanto mai efficace per la riduzione del traffico veicolare privato, così come ampiamente dimostrato dagli esperimenti effettuati in alcune scuole da parte delle Associazioni Città Viva e LEGAMBIENTE. L’estensione all’intera

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area urbana della modalità Pedibus richiederà, da parte del Progettista, attenzione dedicata sul piano delle predisposizioni da realizzare nelle aree circostanti i sedimi scolastici.

Per quanto ai sovrappassi pedonali, non si ritiene opportuno investire risorse tanto per quello pianificato per l’area stazione FS che per Via De Martino essendo gli stessi transiti già serviti, per quanto bisognosi di interventi migliorativi, da sottopassi e dalla pista pedonale del cavalcavia, accessibile anche da via Vivaldi e da via Verdi.

Particolarmente critica, nella sua insufficienza, appare la tematica delle piste ciclabili che paiono mancare di una visione complessiva estesa all’intero territorio urbano, quale fondamentale alternativa al traffico veicolare. In particolare, si evidenzia la radicale mancanza di previsioni per il Quartiere Acquaviva, attualmente totalmente privo di piste ciclabili a fronte di un uso esteso della bicicletta da parte della popolazione residente.

Il collegamento casello Caserta Nord/Variante ANAS è senz’altro strategico e dovrebbe costituire una priorità assoluta per l’accesso alla città unitamente alla prioritaria pianificazione del progetto relativo alla metropolitana urbana Capua - Cancello, già contemplato dallo stesso PTCP(progetto infrastrutturale I4), in una prospettiva che veda, in un contesto di sviluppo turistico dell’economia locale, l’estensione della stessa a Torre Annunziata/Pompei-Stabia.

Si ritiene, per concludere, che la realizzazione del collegamento alla linea TAV/AC costituisce irrinunciabile obiettivo strategico per lo stesso PUC da sostenere con determinazione ed impegno al livello politico.

Si evidenzia infine che nessun rilievo ha ricevuto in Preliminare l’esigenza, ritenuta generalmente prioritaria, di un Bus Terminal, nei pressi dell’attuale stazione ferroviaria, quale nodo di interscambio ferro-gomma destinato alla manovra degli autobus di flotte tanto internazionali che nazionali e locali, che soddisfi esigenze di mobilità sostenibile anche secondo una logica di sviluppo del territorio incentrata sul turismo.

3.2.2.3 Risorsa Ambientale

In tema di Risorsa Ambientale, un particolare focus è stato aperto dal Circolo LEGAMBIENTE di Caserta sui seguenti elementi di Piano: Cave, Colli Tifatini, Margini Agricoli e Bacini di Verde Urbano.

Per quanto riguarda le Cave, non si condivide la destinazione proposta, di estensione dell’area cimiteriale, per una delle due cave di Puccianiello su cui insiste il Convento dei Cappuccini. Si ritiene infatti più congruo, organico e rispettoso del monumento, caro alla memoria dei Principi Acquaviva, destinare ambedue le cave a verde attrezzato con recupero del Convento.

Circa la Cava Luserta, di trentacinque ettari, si condivide la sua destinazione a Parco Tematico prevista dai progettisti che, in linea con quanto precedentemente valutato, potrebbe risultare ottimale alla realizzazione del Parco dell’Aerospazio e di altre strutture relative a sport, Planetarium ecc. Queste ultime beneficerebbero così anche della prossimità della variante, in considerazione dei significativi volumi di traffico da assorbire e della straordinaria bellezza del paesaggio godibile da tale sito. Non si è in grado di pronunciarsi nel merito delle rimanenti cave in quanto per le stesse il Preliminare non esprime orientamenti circa il loro utilizzo.

Sorprende che il progettista non abbia inteso valorizzare, nel contesto della Risorsa Ambientale, il tema dell’ecosistema dei Colli Tifatini, per quanto esso includa due importanti Siti di Interesse Comunitario (SIC) quali il Bosco di San Silvestro e il Monte Tifata. Il complesso

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collinare dei Tifatini rappresenta, infatti, un anfiteatro di inestimabile valore paesaggistico - ambientale e una riserva di biodiversità di grande valore.

Ciò posto, si propone la costituzione del Parco dei Colli Tifatini nei termini in cui esso è stato previsto dallo stesso PTCP, quale Progetto Territoriale Prioritario P9. Tale iniziativa consentirebbe non solo la difesa efficace dell’ecosistema ma anche lo sviluppo di un’attività economica basata sull’agricoltura di qualità e sul turismo enogastronomico-naturalistico.

Nel senso ora indicato si devono registrare le progettualità, finora a vario titolo espresse, che possono costituire utile riferimento ai fini implementativi. Tra queste si citano:

- il progetto CERAC della SUN su affidamento del Comune di Caserta;

- lo Studio di Fattibilità “Monte Tifata Riqualificazione Paesistico-Ambientale, Area Pilota” del dicembre 2003 prodotto dal Comune di Caserta;

- la Proposta di “Istituendo Parco Urbano dei Colli Tifatini” elaborata, nel gennaio 2005, da Italia Nostra, WWF, LIPU, LEGAMBIENTE, MACRICO Verde, Terra Nostra, Comitati di Quartiere Centurano-Cerasola-San Clemente.

Per quanto concerne, infine, i Margini Agricoli, è fermo convincimento di LEGAMBIENTE che adeguata tutela degli stessi debba essere attuata sul piano regolamentare e prescrittivo. Non può infatti essere sottovalutato il rischio di abusi o elusioni che risulterebbero particolarmente appetibili in tali sedimi.

In quanto attinenti con la problematica in trattazione, si rende necessario indirizzare il tema degli “Usi Civici” quale opportunità per forme innovative di occupazione giovanile attraverso la costituzione di Imprese Agricole Cooperative. A tal fine, si renderebbe necessario procedere all’aggiornamento della mappatura degli anzidetti fondi a fini di pianificazione.

In relazione, infine, ai Bacini di Verde Urbano, nell’impossibilità di tracciare soluzioni alternative all’accessibilità e fruibilità del Parco della Reggia, come noto sottratte alla potestà regolamentare comunale, si ritengono invece condivisibili le valutazioni espresse in merito al MACRICO che, come in precedenza accennato, va integralmente salvaguardato quale Parco Verde Urbano, nella sua permeabilità, coerentemente con la volontà espressa dalla Delibera di Consiglio Comunale n. 45 del 11/04/2014 approvata all’unanimità dei presenti (28/33).

Si pone quindi il problema di quei nuovi bacini di verde urbano da rendere disponibili in quartieri periferici, Acquaviva in primis e 167, che ne sono attualmente privi. A titolo di contributo di pensiero, si avanza la proposta di qualificare Parco Pubblico i controviali del Viale Carlo III fino ai confini del Comune di San Nicola LS.

Andrebbe infine considerata l’opportunità di acquisire al demanio Comunale, quale Parco Urbano, i Giardini della Flora.

3.2.2.4 Trasformazione come Riqualificazione Urbana

Come già evidenziato in precedenza, il progetto di “Trasformazione come Riqualificazione Urbana” difetta di quegli elementi di Scenario di Base, espressi in termini quali - quantitativi, in grado di configurare soluzioni efficaci a fronte delle criticità riscontrate e ponderate.

Ciò posto, nella medesima ottica adottata dal progettista del Preliminare, fondata sulle “aree negate e la necessità di riuso dell’esistente” in un contesto di minimizzazione/nullo consumo di suolo, sono state valutate le scelte operate in merito a: Utilizzo delle Caserme, Aree ASI, Area PIP di San Benedetto e Quartiere 167.

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In tema di “Utilizzo delle Caserme”, si rende necessario, primariamente, distinguere tra le dismissioni in predicato e quelle già realizzate. In merito a quelle da negoziare, si valuta per quanto concerne la Ferrari Orsi, la Caserma Amico e il campo di addestramento El Alamein che la loro acquisizione e trasferimento dei reparti ivi dislocati non sia utile, già in linea di principio, se a ciò dovesse corrispondere un consumo di suolo. A maggior ragione se, suo corollario, dovesse essere la realizzazione, difficilmente praticabile, di una Cittadella militare nell’Area Vasta Lo Uttaro, cioè in zona che il Piano Regionale di Bonifica inserisce nel Sito di Interesse Nazionale (SIN) successivamente declassato a SIR “Litorale Domitio e Agro Aversano” da caratterizzare ed eventualmente bonificare per sospetto inquinamento delle matrici acqua e suolo.

Circa le caserme già dismesse, queste potrebbero essere candidate ad ospitarvi le funzionalità relative a:

-Tourist Center;

-Archivio di Stato;

-Conservatorio;

-Studentato Universitario;

-Casa delle Associazioni;

-Centro per le produzioni teatrali/musicali

-Centro per l'artigianato di qualità

-Centro espositivo dei prodotti tipici del territorio

-Housing Sociale;

-Residenze per Anziani e connesse pertinenze culturali/sportive/sociali.

Particolare rilievo, ai fini di cui sopra, assumono le ipotesi di trasformazione e riqualificazione della ex Caserma Pollio per la quale si propone la collocazione del Tourist Center in considerazione della qualità del sito e della sua prossimità alla Reggia Vanvitelliana, alla Stazione Ferroviaria ed al centro urbano.

In materia di Aree ASI, le stesse appaiono fondamentalmente sovradimensionate rispetto ai reali fabbisogni nel contesto di uno scenario corrente che vede il comparto manifatturiero in decrescita a vantaggio delle attività del terziario. In tale ottica appare corretta la previsione del progettista del Preliminare di utilizzare parte dell’area ASI Ponteselice per attrezzature e servizi del Quartiere Acquaviva. Per quanto alla Zona ASI in località Lo Uttaro, la sua futura destinazione non può essere disgiunta dagli esiti delle già richiamate attività di caratterizzazione.

In relazione, poi, all’Area PIP di San Benedetto/Falciano, LEGAMBIENTE concorda con la proposta di suo cambio di destinazione per attività connesse al futuro Policlinico mentre non concorda sull’allocazione di funzioni scolastiche di livello superiore per le quali si ritiene necessaria la permanenza nel Centro Urbano.

In un quadro in cui, già in precedenza, si è valutato necessario disporre di dati più circostanziati, relativi alle ipotesi di project financing, si ritiene di dover anticipare, circa il quartiere 167, la non condivisione di quanto progettato. La riqualificazione di detta area, a nostro parere, necessita infatti di maggiori spazi di verde attrezzato/orti urbani e non di altre edificazioni dato il già alto livello esistente di edificato.

4.Dotazioni territoriali

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4.1Fabbisogno Abitativo

Il PTCP prevede nell’orizzonte temporale 2007/2018 un fabbisogno abitativo nell’ambito insediativo “Caserta” (36 comuni) di 30.000 abitazioni aggiuntive rispetto alla situazione di giugno 2012, data di ufficializzazione dello stesso PTCP. Per la città di Caserta è stato invece computato un fabbisogno di 3728 abitazioni aggiuntive. L’aggiornamento del fabbisogno all’arco temporale 2007/2022 prevede un incremento di 1750 abitazioni di cui 120 per la città di Caserta. In conclusione, il carico insediativo aggiuntivo per la città di Caserta risulta essere complessivamente di 3848 abitazioni.

Tale dato deve essere depurato del numero di abitazioni autorizzate con le concessioni edilizie rilasciate a partire dal mese di giugno 2012. Il dato risultante andrebbe infine confrontato con quello relativo alle abitazioni non occupate, ad oggi, per determinare il reale fabbisogno abitativo (in tal senso, la delibera di CC n.70 del 11/09/2013 che impegnava il Sindaco e la Giunta, entro quattro mesi, al censimento degli immobili sfitti).

Le succitate considerazioni, peraltro, andrebbero valutate alla luce del trend demografico effettivamente registratosi nell’arco temporale 2011/2014 che, per effetto della perdurante crisi economica, ha registrato un saldo negativo della popolazione dovuto a consistenti flussi migratori di giovani nel territorio nazionale e all’estero.

A fronte di quanto precede, seppure in un quadro di apprezzabile buona volontà del progettista, che al paragrafo 3.4 della Proposta di Piano enfatizza la necessità di “restituire qualità agli spazi e alla vita delle persone, evitando ulteriore consumo di suolo, oggi considerato risorsa rara”, non vengono forniti dati, seppure previsionali, relativi al consumo di suolo, espresso in mq, conseguente alla Proposta di Piano.

4.2 Fabbisogno di Attrezzature.

La determinazione del carico insediativo va sempre considerata integrata con quella del fabbisogno relativo alle attrezzature e standard. Dai dati presentati al paragrafo 4.2 della Proposta di Piano si evince un deficit complessivo di 6,15 mq per abitante di cui 3,15 mq per l’istruzione, 3 mq per spazi pubblici e 1 mq per parcheggi, mentre invece risulta un'eccedenza di 1mq per aree attrezzate di interesse comune. Sarebbe opportuno che venissero indicate fin dal preliminare, anche se in termini previsionali, le ipotesi progettuali di recupero degli standard.

5.Valutazione Ambientale Strategica

Il documento di VAS descrive molto bene la metodologia da seguire per la valutazione del PUC in riferimento alle direttive europee ed alla legislazione nazionale e regionale vigente.

Viceversa, il Rapporto Ambientale Preliminare è generico e non descrive né lo scenario di base né lo scenario di progetto risultando pertanto privo di valutazioni quantitative circa l'impatto del piano sull'ambiente di riferimento.

Il rapporto ambientale preliminare dovrebbe invece contenere le informazioni riportate nell'allegato VI del dlg n°4 del 16/1/2008 di aggiornamento del dlg n°152 del 3/4/206.

Alla luce di quanto precede non si può ritenere definita una valutazione di impatto ambientale della proposta di piano.»


COMUNICATO STAMPA
(da Gianfranco Tozza,

Segretario Legambiente Caserta.

cell.3395307573

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