"Il regalo rotto" approda al Quasi Teatro

Domenica 26 aprile in scena nella piccola bomboniera di Via IV Novembre il grande monologo teatrale scritto da Angelo Callipo ed interpretato da Michele Tarallo. Una promozione del Comitato Onlus “IdeaChiara” per affrontare con il sorriso il problema della disabilità.

Domenica 26 aprile, alle ore 19, al Qua…si Teatro di Via IV Novembre, si terrà la rappresentazione dello spettacolo IL REGALO ROTTO (Per riflettere sulla disabilità con il sorriso), monologo teatrale scritto e diretto da Angelo Callipo, tratto dall’omonimo libro di Michele Tarallo, che ne è anche l’interprete (musiche di Marco Mantovanelli, disegno luci di Tommaso Toscano, videomessaggio sociale con Alessio Boni).
Il regalo rotto” -spiega Callipo- “è una storia (vera e verosimile negli episodi narrati). Una storia come tante e proprio per questo in bilico tra eccezionalità e quotidianità, poli che sembrano opposti ma che, a guardar bene, quasi sempre sono destinati a fondersi tra loro. Non è la letteratura o il teatro, ma la vita stessa ad essere piena di storie in cui l’ordinario assume le forme di una corsa ad ostacoli, mentre il baratro dell’incredibile si apre ad ogni angolo. Il protagonista de Il regalo rotto procede lungo questi due binari imposti dall’arrivo di Chiara, sua figlia, nata il 14 Dicembre 2008 con una rara forma di epilessia diretta conseguenza di lesioni cerebrali al momento della nascita. Lesioni che le impediranno di parlare, muoversi, gesticolare … insomma di comunicare normalmente. E’ Chiara che detta regole ed eccezioni alla sua esistenza. E’ Chiara che detta i nuovi equilibri di chi l’assiste e se ne prende cura. E’ sempre lei, Chiara, a catapultare in un mondo nuovo e sconosciuto i propri genitori con le relative vite e relazioni: il mondo della disabilità. In un lungo monologo, a metà strada tra flusso di coscienza e sguardo disincantato su ciò che lo circonda e che, dalla nascita di Chiara, gli appare grottescamente deformato, il protagonista riflette sulla condizione della disabilità che coinvolge, accanto ad aspetti pratici e farmacologici, sentimenti, emozioni, sensibilità negate. Il recitato è reso ancora più vivo dalla presenza di video e immagini proiettate su uno schermo posto a sfondo della scena spesso combinate a musiche originali che trasportano lo spettatore nelle varie ambientazioni che il protagonista ricrea con il racconto. Nell’arco di una notte, nella sua cucina, (identificata apparentemente da un tavolo, una sedia e una credenza, ma dove troveremo molto di più, un mondo intero; il suo, di mondo), il padre di Chiara cerca un dialogo con se stesso, con Dio, perfino con Chiara. E' un dialogo tragicomico, perché le illusioni fanno i conti con la fatica quotidiana, perché Dio non si fa trovare quasi mai al suo posto, perché la schiera di quelli sempre pronti a dare consigli diventa ogni giorno più grande. La sindrome di Chiara diventa così la sindrome di un'intera società, di un microcosmo speciale nel quale si può ridere anche della disabilità e dove non manca mai una fiaba a lieto fine”.

Chiara Tarallo è una bambina disabile cerebrolesa con patologia che rientra tra le malattie rare. Nata a Caserta il 14 dicembre 2008 (a seguito distacco di placenta) soffre della seguente patologia:
-epilessia (a spasmi) farmaco resistente con caratteristiche di Sindrome di Lennox – Gastaut (crisi giornaliere);
-paralisi cerebrale infantile di tipo tetraplegico e ritardo globale dello sviluppo neuropsichico (non parla, non cammina);
-patogenesi riferibile ad encefalopatia (malattia del cervello per lesioni cerebrali a seguito sofferenza neonatale) ipossico (carenza di ossigeno) ischemica (mancanza di sangue).
Vestirsi, spostarsi, muoversi, articolare, masticare, ingoiare, e le innumerevoli altre funzioni motorie e intellettive che ogni essere umano svolge autonomamente, in Chiara si manifestano in modo limitato se non, addirittura, sono del tutto assenti. Monica (la mamma) ha dovuto interrompere l’attività lavorativa e dedicare così il 90% del suo tempo alle esigenze di Chiara, nonché della sorella più grande (Marina di 10 anni). Michele Tarallo, il papà di Chiara, si barcamena tra il lavoro artistico e la famiglia.
La quotidianità con Chiara non è mai scandita dalle stesse abitudini o dagli stessi compiti a cui badare. Le sue crisi, i suoi malesseri, i suoi pianti, i suoi risvegli notturni e le sue malattie ordinarie, tipiche dei bambini della sua età, incidono sulla possibilità di condurre una vita “normale” rendendo ancora più precaria la situazione economico – sociale. Di contro, la gioia delle piccole cose e i valori umani e cristiani che una bimba disabile come lei ci porta a sperimentare e testimoniare, costituiscono il peso che tende ad equilibrare la bilancia. Parenti, amici, medici e in alcuni casi rappresentanti delle istituzioni pubbliche e sanitarie, abbracciano con amore e con spirito di carità la vicenda di questa famiglia disabile. Innegabile, infine, è la difficoltà dell’affrontare la situazione economica in primis, ma soprattutto dell’ottenere un sostegno materiale nei tempi e nelle modalità dettate e, in qualche modo, suggerite dal vivere di Chiara stesso.
Per prenotarsi, si possono contattare i numeri telefonici 0823422697 o 3456129167.

Questo il video promozionale dello spettacolo (cliccare sulla freccetta)



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