LAVAVETRI, AGGRESSIONI CONTINUE

 

 

 

Ennesimo sconcertante episodio su Viale Carlo III


Come convenuto la settimana in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto, sono stati disposti dal Questore i servizi straordinari interforze per contrastare il fenomeno dei lavavetri, nonché dei venditori ambulanti all’esterno e all’interno del complesso Vanvitelliano. Gli agenti della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia Municipale sono stati impiegati nella ricognizione di piazza Carlo III e del Vialone Carlo III per contrastare la presenza dei lavavetri ai semafori e venditori ambulanti. Due sortite delle forze dell’ordine se per alcune ore hanno reso il Vialone sgombro da questi migranti arroganti e violenti, dopo un breve lasso di tempo hanno fatto registrare ancora una massiccia presenza di questi lavavetri. Verso le ore 19.00 di domenica scorsa, 12 luglio 2015, sul viale Carlo III, vicino al largo Rotonda, all’altezza dei due incroci semaforici c’è stata ancora l’ennesima aggressione violenta nei confronti di un povero automobilista. Di fronte al rifiuto dell’automobilista, che non voleva che il vetro fosse toccato, l’extracomunitario gli ha mollato una bottigliata di vetro tra il collo e la spalla. L’automobilista è rimasto contuso ed è stato soccorso da altri automobilisti passanti, mentre c’è stato un fuggi fuggi generale degli extracomunitari. Sul posto è arrivata sia la Polizia di Stato e pare anche una Gazzella dei Carabinieri per le indagini del caso L’uomo è stato portato in ospedale, dove è stato medicato. Non è grave naturalmente, ma questo ennesimo episodio continua a riproporre una grana che davvero non si riesce a risolvere. In generale i lavavetri del viale Carlo III sono quelli che maggiormente insistono anche di fronte ai “no”, cosa che non accade in altri punti della conurbazione casertana dove si appostano altri extracomunitari, ad esempio al ponte di Ercole. Il Decreto del Ministero dell’interno 5 agosto 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale  9 agosto 2008, nr. 186, avente per oggetto “Incolumità pubblica e sicurezza urbana: definizione e ambiti di applicazione”, l’art. 1. “Incolumità pubblica e sicurezza urbana” così recita: “ai fini di cui all’art. 54, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, come sostituito dall’art. 6 del decreto-legge 23 maggio 2008, nr. 92, convertito, con modificazioni, in legge 24 luglio 2008, n. 125, per incolumità pubblica si intende l’integrità fisica della popolazione e per sicurezza urbana un bene pubblico da tutelare attraverso attività poste a difesa, nell’ambito delle comunità locali, del rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile e la coesione sociale”. L’ art. 2. “Interventi del Sindaco” così recita: “ai sensi di quanto disposto dall’art. 1, il Sindaco interviene per prevenire e contrastare: a) le situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l’accattonaggio con impiego di minori e disabili e i fenomeni di violenza legati anche all’abuso di alcool; b) le situazioni in cui si verificano comportamenti quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato o che ne impediscono la fruibilità e determinano lo scadimento della qualità urbana; c) l’incuria, il degrado e l’occupazione abusiva di immobili tali da favorire le situazioni indicate ai punti a) e b); d) le situazioni che costituiscono intralcio alla pubblica viabilità o che alterano il decoro urbano, in particolare quelle di abusivismo commerciale e di illecita occupazione di suolo pubblico; e) i comportamenti che, come la prostituzione su strada o l’accattonaggio molesto, possono offendere la pubblica decenza anche per le modalità con cui si manifestano, ovvero turbano gravemente il libero utilizzo degli spazi pubblici o la fruizione cui sono destinati o che rendono difficoltoso o pericoloso l’accesso ad essi”. Ma qui, purtroppo, non possiamo mettere poliziotti e carabinieri h24 a protezione degli incroci semaforici, sarebbe impensabile. L’unica soluzione per risolvere la situazione che, prima o poi, si trasformerà in tragedia, è quella di costruire due rotatorie che vadano a sopprimere i due semafori. La soluzione non è impossibile, basta togliere un po’ di strada sui due galoppatoi attigui e dall’altra parte della strada. Chiediamo al sindaco Vito Marotta di scrivere alla Provincia di Caserta e chiedere un intervento in tal senso come ha fatto con le due rotatorie all’altezza del Big Cinema e dell’incrocio fra Via Pertini e via Recalone. Tanto di architetti ce ne sono a iosa. Ormai, noi cittadini non siamo più sicuri nemmeno nelle nostre abitazioni e ci sentiamo abbandonati e per niente tutelati da chi invece dovrebbe garantire la nostra sicurezza. Figuriamoci come ci possiamo sentire nelle strade dove l’unica legge che vige è quella della “giungla dei lavavetri”.

Nunzio De Pinto

 

(la foto è tratta dal sito "ilrestodelcarlino" del 21/2/14)