I Giardini di Franco Evangelista


Un importante pezzo storico della toponomastica della Capitale, in cui si consumò uno dei più tragici episodi di terrorismo degli anni ottanta, è stato intitolato ad un eroe sannicolese.
“Serpico” -così egli veniva chiamato per indomito coraggio e competenza- fu ucciso trentacinque anni fa da un manipolo di delinquenti politici mentre svolgeva il suo servizio di agente di polizia.
Ricordato dovunque con dediche ed onorificenze, fu Premio “Sannicolese d’Oro alla Memoria” nel 2009.

 


Il 28 maggio scorso, il Comune di Roma, nel corso di una cerimonia tenutasi presso il Commissariato di Porta Pia, ha intitolato i Giardini di Corso Trieste -più precisamente lo spazio pubblico di fronte al liceo "Giulio Cesare”- alla memoria di Francesco Evangelista, nato e sempre vissuto a San Nicola la Strada sino all’arruolamento nel corpo della polizia di Stato, trucidato trentacinque anni fa per mano di criminali terroristi dei violenti gruppi Nar che insanguinarono in quegli anni in lungo ed in largo la Penisola.
Hanno partecipato alla cerimonia il nipote di “Serpico” (così era noto l’eroe sannicolese per il suo indomito coraggio) Giacomo Evangelista con suo padre Luigi, fratello inconsolabile del compianto Francesco, oltre a numerose autorità militari e civili e ad una classe dello storico Liceo "Giulio Cesare", ubicato nel preciso luogo dove quelle mani assassine tolsero agli affetti dei suoi cari un sannicolese fiero ed orgoglioso di essere nato in questa terra, che ebbe a pagare il duro prezzo della vita per gli ideali di giustizia e libertà in cui fermamente credeva.
Questa la dicitura della targa apposta dall’amministrazione comunale di Roma: “GIARDINO FRANCESCO EVANGELISTA DETTO "SERPICO", AGENTE DI P.S. VITTIMA DEL TERRORISMO (1943-1980)”.


28 maggio 1980, una delle date più cruente segnate dal terrorismo politico che sconvolse in quegli anni l’Italia: in un agguato compiuto da spietati terroristi dei NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari di ispirazione fascista) in piazza Trasimeno a Roma fu ucciso l’Appuntato di Polizia Francesco Evangelista di San Nicola la Strada.
Modello di coraggio e di dedizione al dovere, Evangelista si era arruolato in Polizia nel 1962 distinguendosi nei Reparti a Cavallo, alla Scuola Allievi Sottufficiali di Nettuno e poi alle Volanti.
Il sito cadutipolizia.it e il volume“A mano armata” di Giovanni Bianconi (edito da Baldini e Castaldi) ne tracciano con dovizia di particolari la brillante carriera e l’inesauribile vitalità, oltre a fornire il racconto del terrificante accaduto.
Esperto di arti marziali, Francesco Evangelista aveva effettuato centinaia di arresti. Nel 1975, durante una colluttazione con due ladri d’appartamento nel Quartiere Salario, venne gettato dal primo piano fratturandosi la colonna vertebrale. Salvatosi miracolosamente, già durante la convalescenza, ancora indossando il busto ortopedico, riuscì a disarmare e a catturare un rapinatore di banca.
Francesco Evangelista, chiamato “Serpico” dai suoi stessi colleghi per il coraggio, la passione, la competenza e lo spirito di servizio con cui svolgeva il proprio lavoro, era preposto, alle otto e dieci di quella maledetta mattina, con altri due suoi colleghi del Commissariato di Porta Pia, a delicati compiti di vigilanza nella zona dove sorgeva il Liceo Giulio Cesare, una scuola “difficile” segnata in quegli anni da ripetuti atti di violenza e da scontri tra studenti di opposti estremismi politici.
Quattro militanti dei NAR giunsero dinanzi alla scuola con l’assurdo obiettivo di ridicolizzare la militarizzazione del territorio, disarmando e schiaffeggiando i tre poliziotti presenti. Ma Evangelista e i suoi compagni si accorsero subito della presenza dei terroristi e cercarono di reagire; prima di loro, purtroppo, furono i Nar ad aprire il fuoco. Evangelista fu colpito da sette pallottole, mentre gli altri due agenti furono gravemente feriti.
Si chiuse così, all’età di 37 anni, la vita del valoroso “Serpico” di San Nicola la Strada.

Vivono ancora, invece, in libertà, tre dei suoi aggressori. Di essi, un uomo ed una donna, che hanno ucciso centinaia di innocenti, che sono stati condannati a decine di ergastoli, che si sono sposati in carcere, sono improvvisamente diventate "brave persone", tornate libere. Ospiti di quella società che volevano distruggere.
Come vivono ancora, nella mente di molti sannicolesi, anche le urla di disperazione della madre di Franco che seguirono alla tragica notizia appena arrivata in quel cortile di Via XX Settembre allo sbocco con Viale Europa.
Franco Evangelista lasciò la moglie e soprattutto due figli in tenerissima età, Silvia e Federico, che hanno scelto di seguire, e lo fanno con grande onore, le orme dell’eroico genitore, arruolandosi in Polizia, dove tuttora sono in servizio.

Ecco alcune testimonianze, pubblicate dal sito dedicato ai caduti della Polizia, raccontate da chi ha conosciuto questo grande eroe:
”Evangelista aveva in un certo senso inventato la figura del poliziotto di quartiere. Quando i commercianti della sua zona di lavoro sapevano che era di servizio, non chiudevano le porte, lasciavano tutto aperto, tanto c’era Serpico!”; “Per fermarlo ci sono volute le pallottole”; “E’ una specie di mito, mi parlavano di lui i vecchi maestri”.
Era diventato una leggenda della questura di Roma, un simbolo della lotta alla delinquenza”.

Oltre ad edifici pubblici, strade e monumenti in varie parti d’Italia, anche il Comune di San Nicola la Strada gli ha intitolato, sin dai primi anni successivi alla tragica scomparsa, Via Francesco Evangelista.

E poi, nel 2009, il momento emotivamente forse più vissuto dalla popolazione sannicolese presente nell'affollatissimo Auditorium del Ciapi: l'assegnazione a Franco Evangelista del Premio “Il Sannicolese d’Oro” 2009, istituito dai giornalisti Nicola Ciaramella e Vincenzo Di Nuzzo per dare lustro e riconoscimento, secondo il parere di tre giurie popolari, ai cittadini sannicolesi (viventi e alla memoria) che hanno arrecato, attraverso il loro impegno in tutti i campi delle attività umane, onore e prestigio in Italia e nel mondo al nome di San Nicola la Strada.
Un giusto, condivisibile e doveroso omaggio alla memoria di un grande figlio della terra sannicolese, il cui travolgente ricordo è destinato a rimanere sempre scolpito nella mente e nel cuore di tutti i suoi concittadini che lo hanno conosciuto o ai quali ne è stata tramandata l’avvincente esistenza.

Nicola Ciaramella

 

 

 

 

 

 

Franco Evangelista in divisa di ordinanza (foto tratta dal sito cadutipolizia.it).

 

 

Il giardino intitolato a Franco Evangelista dal Comune di Roma (foto inviataci, su ns. richiesta, dai familiari della vittima).

 

 

La targa apposta nel Giardino di fronte al Liceo Classico Giulio Cesare (foto inviataci, su ns. richiesta, dai familiari della vittima).



27/9/2009: Nicola Ciaramella parla di Francesco Evangelista nel corso della cerimonia conclusiva del Premio "Il Sannicolese d'Oro". Evangelista è tra le nomination votate dai cittadini di San Nicola la Strada per l'assegnazione del "Sannicolese d'Oro alla Memoria". Sarà proprio il grande "Serpico" il vincitore del Premio istituito dalle testate giornalistiche sannicolesi, Corriere di San Nicola e Sabatononsolosport.
(cliccare sulla freccetta per vedere il filmato)

 

27 settembre 2009. Giacomo (il nipote), Luigi (il fratello) e Federico (il figlio, in divisa): tre Evangelista eredi dell'eroe Francesco invitati a ritirare, in un tripudio di applausi e tra il compiacimento degli organizzatori Ciaramella e Di Nuzzo ed il sindaco Angelo Antonio Pascariello, la targa assegnata al “Sannicolese d’Oro alla Memoria”.
Toccanti ed esplicative le parole scritte da uno dei tanti cittadini che, attraverso mail indirizzate alle redazioni giornalistiche organizzatrici, proposero il nome di Evangelista tra le nomination del Sannicolese d’Oro: “Una persona che mi ha sempre incuriosito e da prendere a modello (purtroppo non ho avuto il piacere di conoscerlo di persona), non perchè solamente morto nell'adempimento del suo dovere, ma per il coraggio dimostrato in qualunque occasione nello svolgere con dedizione la sua professione di poliziotto, in particolare in quegli anni di violenza (delinquenza, terrorismo, ecc.) a cavallo del 1970-1980, è sicuramente Evangelista Francesco detto Serpico”.
(Foto di proprietà del Corriere di San Nicola e Sabatononsolosport).

 

 

 

A Franco Evangelista, grande appassionato di calcio, fu anche dedicato un Club della gloriosa Casertana. Questa la foto (di proprietà del Corriere di San Nicola per gentile concessione del proprietario) del cuscino-ricordo che i tifosi portavano allo stadio, esposto nel Salone di Barbiere del Sig. Tommaso Gelio in Via XX Settembre a San Nicola la Strada.



Franco Evangelista in alta uniforme
(foto tratta dal sito stragi.it)



Targa di marmo in memoria di Francesco Evangelista e Luigi D'Andrea deposta dalla ProLoco di San Nicola la Strada su muro adiacente l'ingresso della chiesa di Santa Maria della Pietà


Leggi pure:

In ricordo del "Serpico" sannicolese
De Maio e "Serpico" Sannicolesi d'oro