NON DIMENTICHIAMO


Ogni giorno portiamo avanti quei valori per cui Borsellino e Falcone hanno lottato fino alla morte.


Nelle foto in bianco e nero che spesso vediamo sembrano passati tanti anni e invece ne sono passati solo 23 da quel tragico 1992.
E' bello farcirsi la bocca con parole di solidarietà, di conforto o di stupore, quando poi ogni giorno siamo costretti a chiudere un occhio non contrastando le numerose ingiustizie di questo paese che ha sempre avuto due governi (o forse sempre uno). 
La corruzione, il compromesso, la paura di dover rinunciare a qualcosa.
Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e tutti gli uomini che hanno messo in pericolo la loro vita per cercare di smuovere le coscienze hanno dato un forte segnale che purtroppo però non ha scardinato quello che loro immaginavano, anzi hanno dato alibi maggiori ai finti perbenisti. 
Chi ha ucciso Borsellino? Chi ha ucciso Falcone? Chi ha ucciso Chinnici? Chi ha ucciso gli uomini che stavano portando avanti un lavoro davvero straordinario?
Loro dicevano sempre che si sentivano soli. Lo stato era assente. Anche nello stesso palazzo di giustizia c'erano contrasti e i franchi tiratori pronti al tradimento.
Sono vittime dello stato, vittime nostre, che non abbiamo saputo difendere perchè troppo timorosi di perdere un qualcosa che oggi diventa sempre meno sopportabile. 
Quanto è bella la libertà? Quanto sarebbe bello vivere in un mondo libero da queste losche figure malavitose e politiche che continuano a rubare i nostri sogni e la nostra vita. 
Il 19 luglio deve essere tutti i giorni e non solo una data simbolica dove fare discorsi di legalità e finti perbenismi. 
Se non sarà così significa che le loro morti non sono servite a nulla, anzi così facciamo vincere quelli che hanno voluto tutto questo.
Non dimentichiamo ma ogni giorno portiamo avanti quei valori per cui Borsellino e Falcone hanno lottato fino alla morte.

Ubaldo Di Leva