Babbo Natale con la frusta

Come previsto, sono arrivati, con le feste, i dolorosissimi aumenti dell’ Imu e della Tasi che impoveriranno le famiglie sannicolesi per cinque anni. Una “tragedia”, figlia del dissesto, iniziata giusto un anno fa e che si sarebbe potuto tranquillamente evitare: sarebbe bastata un po’ di …buona volontà da parte di “Barak Obama”, prima, o della vecchia opposizione, dopo…


Continuano ad arrivare a migliaia le mail dei lettori contribuenti sannicolesi che, doloranti per le bastonate ricevute in tema Tasi e Imu, si chiedono e gentilmente chiedono al nostro giornale, notoriamente attentissimo alle vicende che succedono in paese, di spiegare il motivo di questi pesantissimi aumenti, per causa dei quali quest’anno non potranno acquistare nella solita misura la “scella” di baccalà da friggere per Natale.
Ricordiamo che il nostro giornale, in ossequio ai doveri di una sempre completa ed imparziale informazione, aveva già spiegato tutto sin dagli albori della scorsa estate (questo, per chi vuole rileggerselo, il link dell’articolo dal titolo “Dopo le ferie le mazzate: meno male che ci sono le banche…” che pubblicammo in data 20 agosto 2015).
Sull’argomento siamo poi ritornati anche il 28 settembre con quest’altro articolo dal titolo “Il dissesto, una “tragedia” (per i cittadini) che si sarebbe potuto evitare...”.

Signori lettori cari, visto che ancora non avete capito, proviamo, per l’ultima volta, a spiegarlo. Ma che sia proprio l’ultima, perché abbiamo altro di più serio a cui pensare.

Ok. Rieccovi, innanzitutto, come abbondantemente già pubblicate, le tappe che portarono al dissesto con le conseguenti supermazzate fiscali:

-2 ottobre 2014: a seguito della mancata approvazione entro il termine del 30 settembre del bilancio di previsione 2014, il prefetto nomina un commissario ad acta "per la predisposizione di ufficio e sottoposizione al consiglio comunale dello schema di bilancio di previsione 2014 e degli atti connessi "

-31 ottobre 2014: il commissario ad acta dichiara “l’impossibilità di approvare un bilancio di previsione annuale 2014 e pluriennale nel rispetto del pareggio finanziario e degli altri equilibri di bilancio” e demanda al consiglio comunale “la scelta della procedura di risanamento più appropriata”.
In seguito a questa deliberazione, con nota successiva, il prefetto invita il consiglio comunale di San Nicola la Strada ad adottare, entro il termine di venti giorni, “le iniziative ritenute più opportune, in relazione alla situazione rappresentata dal commissario ad acta, allo scopo di evitare la paralisi del funzionamento del Comune”.

-18 novembre 2014: un consigliere comunale del gruppo misto di maggioranza passa, di fatto, all’opposizione, pur dichiarandosi “indipendente”; il sindaco non ha più, a questo punto, la maggioranza per scongiurare il dissesto finanziario del Comune.

-1 dicembre 2014: nella riunione del consiglio comunale convocato per la finalità di cui alla nota del prefetto (iniziative per evitare la paralisi del Comune: ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale), il sindaco rassegna le proprie dimissioni invitando l’opposizione a votare per evitare il dissesto, che avrebbe arrecato, tra l’altro, pesantissimi aumenti per cinque anni ai contribuenti.
In risposta, tutti i nove membri dell’opposizione (che hanno, a questo punto, le dimissioni pronte del sindaco e i numeri per approvare il piano di risanamento e salvare così il Comune dal penalizzante dissesto) abbandonano l’aula consiliare, facendo così venir meno il numero legale dei presenti e con esso la possibilità di deliberare.

-3 dicembre 2014: ultimo tentativo del sindaco per evitare il dissesto finanziario del Comune. Riconvocazione del consiglio comunale (il 3 dicembre è il termine assegnato dal prefetto) con all’ordine del giorno il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (nella sostanza, la predisposizione di un piano di rientro dai debiti da smaltire in mediolungo periodo per non gravare esclusivamente sui cittadini, cosa che farebbe, ex lege, l’eventuale commissario prefettizio).
All’appello rispondono i consiglieri di minoranza (diventati nove, cioè …maggioranza), il sindaco e soltanto due consiglieri della maggioranza ...diventata minoranza (gli altri non si presentano, ritenendo di rimandare alla seconda convocazione oppure giudicando evidentemente impossibile un ribaltamento delle posizioni da parte dell’opposizione
).
La votazione. L'opposizione è contro. La proposta di riequilibrio finanziario pluriennale non è approvata. 

-4 dicembre 2014: il prefetto, in attesa del successivo decreto di scioglimento, sospende il consiglio comunale e nomina il commissario prefettizio per la provvisoria gestione dell’ente con i poteri del sindaco, della giunta e del consiglio comunale.

-31 dicembre 2014: il commissario ad acta, preso atto che “la massa dei debiti fuori bilancio allo stato è quantificata in euro 7.276.820, 49”, “dello squilibrio del bilancio di previsione 2014 per euro 1.333.748, 22” e “che l’intera massa debitoria non è validamente fronteggiabile con le modalità previste dalla legge e che tale situazione, unitamente allo squilibrio di competenza ed al cronico deficit di cassa, non consente l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili”, dichiara il dissesto finanziario del Comune.
Nella stessa data e, via via, proseguendo nel mese successivo di gennaio 2015, il commissario, senza pensarci neanche un attimo, porta al massimo le aliquote dell’addizionale comunale Irpef, Imu, Tasi, Tari, acqua, nonché le tariffe di tutti i servizi comunali a domanda sia dei privati che delle imprese. 

Nella sostanza, che è quella che sempre conta, così sono aumentati Tasi ed Imu:


E questo è il resto della “griglia” dei pesantissimi aumenti causati dall’evitabilissimo (non ci stancheremo mai di ripeterlo, soprattutto quando sarà tempo di elezioni…) dissesto; una “griglia” che farà piangere i cittadini sannicolesi (… tanto amati da chi li ha …distrattamente tartassati) per almeno cinque anni a partire da oggi:

 

 



Ma non finisce qui. Ad essa vanno aggiunti gli altissimi emolumenti (calcolati in un milione e duecentomila euro per il prossimo quinquennio) con cui vengono e verranno retribuiti, a carico dei contribuenti, i signori commissari.

Ma come…non avete ancora capito? Mamma mia, ma siete proprio tosti! Vabbè, ripetiamo ancora una volta, come alle scuole elementari… 
…I cittadini sannicolesi, a partire da quest’anno, pagheranno per almeno altri cinque anni le tasse comunali al massimo delle aliquote.
Perché?
Perché è questa la tragica conseguenza della dichiarazione di dissesto avvenuta lo scorso anno.
Ma perché il Comune è stato dichiarato in dissesto? Si poteva evitare?
Uffà! Pure questo si sa e chissà quante volte è stato detto. Lo ripetiamo.
Certo!!! Certo che il dissesto si poteva evitare!!! Tutti, maggioranza ed opposizione, avrebbero potuto evitarlo!!! Molto facilmente si poteva evitare… E’ stato molto più difficile e complicato farlo dichiarare… 
E’ tutta cronaca. Solo cronaca. Sconcertante cronaca.
I cittadini sannicolesi non sarebbero stati penalizzati, insomma, e avrebbero potuto continuare a comprarsi la solita “scella” di baccalà e anche qualche capitone in più, se un consigliere di maggioranza non fosse passato, il 18 novembre 2014, all’opposizione, facendo venir meno la maggioranza necessaria per votare il bilancio con una aliquota molto più favorevole per quei poveracci dei cittadini.
In quel tragico dicembre 2014 il dissesto, e quindi l’aumento al massimo delle tasse, si sarebbe potuto evitare non una ma addirittura due volte. E’ questa, forse, la cosa più incredibile!!!
Il dissesto, con le sue tragiche conseguenze, si sarebbe potuto evitare, più precisamente, 

1) se quel consigliere di maggioranza non fosse passato all’opposizione e avesse votato il bilancio che prevedeva aliquote inferiori per i cari cittadini che tanto diceva (e continua a dire) di amare… 

2) se a votare il bilancio ci avesse pensato, poco dopo, la stessa opposizione (quella che pure diceva di avere a cuore il bene dei cittadini…), che a quel punto era diventata maggioranza e aveva i numeri per evitare la catastrofe…

Insomma, doppia beffa per i poveri cittadini contribuenti.
Non entriamo nel merito, per carità. Senz’altro ci saranno stati “motivi politici” (per quanto incomprensibili, come sempre) che hanno spinto gli eventi verso quella direzione. Fatto sta, però, che ad averla presa nella “ci puntata” (…ma si può dire… nel culo?...) sono stati i cittadini. Loro e soltanto loro! Quei poveracci. Le solite vittime predestinate dei soliti “motivi politici”.

Ah, dimenticavamo. Sempre e solo per dovere di cronaca, ricordiamo che alcuni di quei signori che, per “motivi politici”, hanno causato, probabilmente senza neanche accorgersene, queste spaventose durissime mazzate per i cittadini, sono stati rieletti. Qualcuno, addirittura, cambiando casacca, ha vinto la hit parade. Qualcuno che simpaticamente nel Palazzo chiamano “Barak Obama” (anche se noi questa somiglianza non ce la vediamo proprio) e che, tra l’altro, notizia dell’ultim’ora, sembra non goda più della fiducia del sindaco…

Cittadini, allora avete capito come stanno le cose?
Un po’ meglio?
Ok, allora visto che è Natale, vi facciamo un’ultima sintesi:
noi cittadini sannicolesi oggi non ci troveremmo a pagare tutti questi aumenti delle tasse se un anno fa non avessero fatto un po’ di capricci un consigliere comunale di maggioranza e tutti i membri di quella che fu l’opposizione. In parole povere, se i signori politici che dicono tanto di amare i cittadini (soprattutto in tempo di elezioni), questi cittadini li amassero veramente, tutto questo non sarebbe successo. Il vecchio sindaco si sarebbe dimesso e si sarebbe andati comunque a nuove elezioni (cosa che tutti volevano e che sarebbe avvenuto); l’opposizione avrebbe votato il bilancio senza spingere la nostra città nell’abisso del dissesto (che continua, a tutt’oggi, ad impedire l’operatività anche alla nuova amministrazione), e, soprattutto, noi poveracci cittadini contribuenti potremmo avere in tasca molto, molto di più di quello che le mani riescono ad acchiappare oggi.

Avete capito, adesso? Speriamo di si. 

Comunque, Buon Natale a tutti, cari concittadini colleghi di sventura. Siate sempre più generosi. Non dimenticate di pagare le tasse aumentate. Altrimenti che senso avrebbe quella bella canzonetta che dice “E’ Natale, è Natale, si può dare di più”?

… Ci si consenta, però, una preghiera che vuole essere un messaggio di speranza: non vi lamentate se da quest’anno per cinque anni avrete meno soldi per comprare la frittura di pesce. Tutto ciò farà certamente bene alla salute. Ed è questo, forse solo questo, quello che conta. Ve lo dice uno che se ne intende.

Nicola Ciaramella