Il consiglio comunale ha deliberato gli atti propedeutici al bilancio 2016
Un rituale che si ripeterà per cinque anni sempre allo stesso modo, perché San Nicola la Strada è, purtroppo, un comune dissestato. Nella normalità del passato, gli atti propedeutici relativi alla successiva approvazione del bilancio di previsione erano vere e proprie “battaglie”, e non solo con i numeri, combattute dalle maggioranze per cercare di limitare al massimo gli aumenti delle tasse (il più delle volte necessari per far fronte alla aumentata spesa pubblica e ai continui tagli dei contributi statali) e dalle opposizioni per far apparire gli amministratori cattivi ed ingordi.
Da qui al 2020 non ci sarà, invece e sempre purtroppo, nessuna possibilità, se non qualche comma di qualche legge e sempre che siano state soddisfatte pienamente le previsioni, di dare spazio alla “fantasia”. Per un lustro, come si sa, è già tutto deciso. Lo hanno fatto, per il sindaco e per l’amministrazione, i commissari prefettizi, allorquando, tra il dicembre del 2014 ed il gennaio del 2015, hanno elevato al massimo, come previsto dalla legge, il tetto di tutte le aliquote tributarie e di tutte le tariffe dei servizi a domanda individuale e di tutti i diritti di segreteria.
Il sindaco Marotta altro non ha potuto annunciare, caso per caso, punto per punto dell’ordine del giorno, se non la conferma di quanto già fatto “in automatico” e senza possibilità di appello dalla legge.
“Attivazione delle entrate proprie” ai sensi dell'art. 251 del Testo Unico degli Enti Locali, ovvero aliquote e tariffe di base nella misura massima consentita, è stato il leit motiv della riunione del consiglio comunale svoltasi il 29 aprile.
Ovvero la presa d’atto, se così vogliamo chiamarla, di tutti i sacrifici a cui saranno sottoposti per lungo tempo i cittadini sannicolesi (sperando, ma questa è mera utopia, che tra un quinquennio il carico fiscale possa tornare alle aliquote pre-dissesto).
Un testo unico implacabile, inesorabile: chiediamo scusa se lo ripetiamo ancora una volta, ma chi non ha voluto evitare il dissesto, pur avendone avuto la possibilità, sapeva di questa accetta che sarebbe caduta sulla testa dei cittadini?...
Ecco il triste elenco di ciò che si pagherà al top: tariffe Imu, aliquote addizionale comunale irpef, tariffe per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, diritti di istruttoria relativi ai procedimenti gestiti dal suap, tariffe per l’imposta comunale sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni, canoni patrimoniali, oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e costo di costruzione, aliquote per l’applicazione del tributo per i servizi indivisibili (tasi), diritti di segreteria.
Tra tanti rigori imposti dalla legge, qualche respiro reso possibile grazie all’attività dell’amministrazione. Marotta ha, infatti, annunciato, sempre in previsione, una riduzione della spesa idrica (quantificabile in circa 20 euro all’anno per famiglia) in conseguenza della intervenuta riparazione di perdite alla condotta pubblica grazie all'intervento dell'assessore ai LLPP Antonio Megaro, nonché una riduzione di circa 15 euro a famiglia per la tari (in virtù della previsione di una diminuzione dei costi per circa 200mila euro); per i servizi a domanda individuale, inoltre, è stato sottolineato il già avvenuto abbassamento del costo della refezione scolastica a seguito della recente gara.
“Più di questo non si è potuto fare”, ha detto il sindaco, “e dove si poteva intervenire siamo intervenuti. La legge, purtroppo, non ci consente altro”.
Altri punti all’ordine del giorno propedeutici alla redazione del bilancio di previsione sono stati la “Ricognizione e valorizzazione del patrimonio comunale” e la “Verifica quantitativa e qualitativa delle aree e dei fabbricati da destinare alla residenza, alle attività produttive e terziarie”.
Per quanto riguarda il primo, sono state valutati in 391mila euro e 172mila euro i valori rispettivamente della ex scuola Rossini e di quella di Via La Malfa.
Per quanto concerne il secondo, il sindaco ha precisato che “non essendoci aree da destinare a tali fini, non si può procedere alla determinazione dei prezzi di cessione”.
In una riunione dove quasi tutto era scontato per la inesorabilità della legge riguardante i comuni in dissesto, molti sono stati, comunque, gli interventi dell’opposizione, che ha cercato, con mozioni e richieste di emendamenti, di proporre quanti più possibili “alleggerimenti” fiscali.
D’Andrea, appoggiato da De Matteis, “approfittando della possibilità concessa dal Ministero”, ha proposto di applicare agevolazioni per le classi sociali più deboli in merito all’addizionale Irpef e alla Tari, ottenendo, però, la bocciatura delle richieste, giudicate inammissibili dalla maggioranza per dettato della legge in materia.
D’Andrea: “Come si fa a dire di no a chi propone di agevolare le famiglie meno abbienti e con handicappati?”.
Della Peruta, maggioranza: “Comprendo i tentativi dell’opposizione, ma non bisogna ‘sparare’ così. Se avessimo avuto le possibilità di applicare agevolazioni ai cittadini non ci saremmo, ovviamente, tirati indietro. Il problema è che bisognerebbe prima fare un’istruttoria per stimare come queste agevolazioni inciderebbero sul bilancio. A ‘lavori’ avviati, invece, ed è quello che ci proponiamo, avremo maggiore chiarezza e probabilmente si potrà fare anche di più di quanto chiede D’Andrea”.
Il capogruppo di “Insieme per San Nicola” ha poi contestato i criteri di applicazione delle tariffe relative ai diritti di segreteria, in particolare quelli riguardanti l’area urbanistica, ritenendoli “incredibili, improponibili e non conformi” a quanto stabilito dal testo unico.
Marotta, dopo aver ribadito che non si sta facendo altro che confermare quanto già stabilito dai commissari prefettizi, ha così commentato: “Questa è demagogia allo stato puro. Ci si lamenta delle tariffe, dimenticandosi però da dove vengono i debiti che ci hanno portato a questo, sin dai tempi dell’Unione dei Comuni. Quello che dovevamo fare per interesse generale lo abbiamo fatto, prevedendo riduzioni per la bolletta dell’acqua e per quella dei rifiuti, oltre agli abbassamenti del costo della mensa scolastica”.
“I diritti di segreteria relativi alla materia edilizia io li aumenterei” -ha aggiunto Della Peruta- “in quanto non colpiscono un interesse generale della popolazione”.
Anche l’ultimo punto dell’ordine del giorno ha riguardato un adempimento previsto dalla legge. La Regione, infatti, impone ai comuni entro e non oltre il 30 aprile, pena il commissariamento (…pure quest’altro ora ci vorrebbe…), l’adesione all’ Ente Idrico Campano”, istituito nell’ambito del “riordino del servizio idrico integrato”, al quale partecipano obbligatoriamente tutti i Comuni del territorio campano.
E qui si è letteralmente scatenato Federico De Matteis, che, dopo aver dettagliatamente spiegato chi è e cosa fa l’Ente Idrico Campano e quali sono i suoi organi esecutivi, ha ammonito sulla “pericolosità” della legge che lo ha istituito, potendo la gestione del bene acqua finire in mano a privati.
Il consigliere di 5Stelle ha poi presentato un emendamento alla delibera, chiedendo che il Comune aderisse con riserva di uscire dall’EIC nel caso si verifichino lesioni dei diritti degli aderenti.
“E’ pleonastico. Il Comune saprebbe certamente come regolarsi all’occorrenza”, ha detto Marotta. “E’ un atto cautelativo”, ha risposto De Matteis. L’emendamento è stato bocciato.
La riunione del consiglio comunale (è stato assente il solo Letizia) si è chiusa poco dopo le ventidue. Nella mente dei cittadini che hanno assistito è rimasto memorizzato, oltre all’elenco dei “sacrifici” ai quali tutti sono chiamati, anche le parole che il sindaco Marotta ha pronunciato ad inizio seduta: “L’impegno nostro è di cercare in tutti i modi di ‘ricompensare’ i cittadini, erogando i servizi comunali nella maniera più efficiente possibile”.
Questa, però, è l’unica cosa che la legge non può imporre. Sarà merito, quindi, soltanto dell’amministrazione se si riuscirà ad assicurare quel bene intangibile che si chiama “soddisfazione”. L’unico “sollievo” possibile per i cittadini di un comune finito in dissesto.
Nicola Ciaramella
Alcuni punti della nuova “griglia” delle imposte
IRPEF |
0.80%; (sullo stesso reddito e per cinque .anni pagherà 120 euro l’anno per i prossimi 5 anni) |
DIRITTI DI SEGRETERIA - AREA URBANISTICA | |
certificati di destinazione urbanistica |
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attestazione per le aree percorse dal fuoco |
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attestazione di esistenza vincoli |
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certificato di idoneità locali |
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comunicazione inizio attività C.I.A. legge 22.5.2010 n. 73 |
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comunicazione inizio attività |
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S.C.I.A. fino a mq 100 |
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Scia da mq. 101 a mq. 500 | 250 euro a certificato |
Scia oltre i 501 mq | 250 euro a certificato |
agibilità | da 300 a 500 euro a certificato |
permessi a costruire | da 250 a 1100 euro |
SERVIZI DEMOGRAFICI | |
certificati anagrafici in carta libera |
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certificati anagrafici in bollo |
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dichiarazioni sostitutive ed autentiche in carta libera |
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dichiarazioni sostitutive ed autentiche in bollo |
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carta di identità |
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SERVIZI CIMITERIALI | |
tumulazione |
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solo estumulazione |
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estumulazione con smaltimento |
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estumulazione e tumulazione |
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lavaggio resti mortali |
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TASI - IMU | |
abitazione principale |
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abitazione principale categoria A/1-A/8-/9 |
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altri immobili |
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TOSAP – OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO | |
occupazione di suolo pubblico permanente |
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occupazione di suolo pubblico temporaneo |
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