Laura Ferrante e la Città Futura




La giornalista casertana, nota per il suo impegno nel campo dell’informazione anche a San Nicola la Strada, si è candidata per le amministrative del capoluogo.

 


Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

La giornalista Laura Ferrante ha scelto di candidarsi, per le prossime elezioni amministrative 2016, con l’unico movimento civico veramente casertano. Città Futura, che corre da sola con il candidato sindaco Enzo Bove.
“Dopo la delusione di Caserta in Comune, che ho contribuito a creare ed ho lasciato quando abbiamo scoperto che in seno ad essa si annidavano serpi che facevano il doppio gioco, mi sono ritirata. Quello che volevo era unirmi a persone oneste che vogliono il bene della città e non persone che hanno a cuore solo il proprio interesse personale. Quando ho parlato con Bove ci siamo trovati subito in sintonia, gli interessi erano gli stessi. Sono contenta di aver scelto il movimento civico Città Futura”.
“Il mio impegno sarà a favore della città, delle periferie, come i così detti rioni, abbandonati a se stessi. In questi posti non ci sono regole, non ci sono vigili, non c’è sicurezza. Mancano strutture ricettive per bambini e per anziani. La città soffre di servizi carenti e di tasse elevate. I giovani, per trovare lavoro, sono costretti a lasciare casa e famiglia per andare al nord se non addirittura all’estero. Esattamente come succedeva sessanta anni fa. Negli ultimi anni, quel poco di buono che è stato fatto nelle amministrazioni precedenti, è andato distrutto. Abbiamo assistito ad una corsa a poltrone e poteri di maggioranze indifferenti avendo una debole politica di opposizione. Tutto a spese dei cittadini. A qualcuno fa gola l’apertura della cava, con pochi operai da impiegare e tanti disagi per i cittadini che vi dimorano attorno, a discapito del Policlinico che non decolla. Per non parlare delle attività che vanno via via scomparendo. E i candidati stanno pensando a come dividersi ciò che resta di una città in ginocchio pensando a cooperative e fondazioni anonime per eventi e altre iniziative da poter continuare a monopolizzare. Questa non è la nuova Caserta ma il prosieguo di quello che è stato, di come si vuole che resti per il bene dei soliti. Io penso ad una (ri)qualificazione dei rioni, con mezzi che arrivano puntuali e una maggiore vigilanza e sicurezza sia nelle periferie che nel centro, un centro storico che (ri)apra le porte del commercio, una stazione che non spaventi i turisti con prostituzione, ladri e spesso, immondizia accumulata, dove l’illuminazione non è un optional, che dia una immagine che Caserta merita, un turismo attivo e vitale, soprattutto, l’ascolto del cittadino, l’unico deputato a dare idee per una Città Futura migliore e, soprattutto, a dare risposte concrete”.


COMUNICATO STAMPA