SE I MALATI DI CANCRO FOSSERO UNA LOBBY…

Molti politici non dicono mai quello che pensano e nemmeno pensano a quello che dicono. Ma quei pochi che lo fanno non si rendono conto di quello che hanno detto.

 

Se i malati di cancro fossero una lobby, o, se meglio si gradisce, un partito, non ce ne sarebbe per nessun altro. Sarebbe il potere più forte esistente, almeno a San Nicola la Strada, Caserta e Terra dei Fuochi. Si dice, infatti, da queste parti, e chissà se è un’esagerazione, che una famiglia su due ha un degno rappresentante di questo ipotizzato “gruppo di pressione organizzato che cerca di influenzare le istituzioni per favorire particolari interessi” (è questa la definizione di lobby, vero?).
Chissà che cosa voleva dire quel simpatico giovanotto che è stato qui a San Nicola nel maggio dello scorso anno. Bello sarebbe se qui quel giovanotto potesse tornare per spiegarlo ai tantissimi lobbisti -pardon, malati di cancro- sannicolesi (se ce n’è uno ogni due famiglie, come si dice, beh, saranno in parecchie migliaia).
Comunque, è doveroso e giusto augurare a codesto simpatico giovanotto, di vero cuore e con tutto il cuore, di campare 200 anni, di non avere mai a che fare con le chemio e di non avere mai bisogno di una tac total body.
Anche se qualche pillola (per favorirne la "saggezza"), però, dovrebbe pur prenderla.
Forse potrebbe essere questa la ricetta: 1 compressa da 250mg al mattino di “Padre, perdona loro perché non sanno quello che dicono” e 1 compressa da 320 mg alla sera di “Molti politici non dicono mai quello che pensano e nemmeno pensano a quello che dicono. Ma quei pochi che lo fanno non si rendono conto di quello che hanno detto”.
Vangelo ed ironia docent!

Nicola Ciaramella